Giornata piemontese

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La giornata (in piemontese giornà, leggi giurnà) è un'antica unità di misura di superficie utilizzata in Piemonte che in ambito agricolo viene usata tutt'oggi. Pur con valori diversi, anche sensibilmente, da comune a comune, è diffusa in tutto il Piemonte, ad eccezione delle provincie di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola, che non fanno parte del Piemonte storico.[1] È impiegata anche in qualche comune della Lomellina e in due comuni della provincia di Savona, confinanti con il Piemonte.

L'origine del nome deriva dalla corrispondenza con la quantità di terreno arabile mediamente con una coppia di buoi in una giornata.

Equivalenze[modifica | modifica wikitesto]

Una giornata piemontese equivale generalmente a 3810  (un quadrato di circa 62 metri di lato), ma può assumere localmente valori leggermente diversi. La frazione della giornata piemontese è la tavola (in piemontese tàula): 1 giornata piemontese si suddivide in 100 tavole. In alcune zone del basso Canavese e dell'alta pianura vercellese, la giornata viene suddivisa in 8 steri (sté in lingua piemontese).

Valori locali[modifica | modifica wikitesto]

La giornata piemontese può assumere valori diversi comune per comune e anche i suoi sottomultipli possono variare, sia per denominazione sia per rapporto. Ad esempio ad Argentera la giornata è suddivisa in tre sestirate, ciascuna equivalente a due eminate; a Calamandrana una giornata equivale a 8⅓ stari.

Qui di seguito sono riportati i valori in uso nel 1950 per i comuni che adottavano la giornata piemontese, distinti per provincia. Altri comuni adottavano altre unità di misura tradizionali, come il moggio o moggia, che aveva anch'esso un valore variabile comune per comune. In alcuni comuni, tuttavia, moggio e giornata erano sinonimi.[2]

Provincia di Alessandria[modifica | modifica wikitesto]

Provincia di Asti[modifica | modifica wikitesto]

Provincia di Biella[modifica | modifica wikitesto]

Provincia di Cuneo[modifica | modifica wikitesto]

Provincia di Pavia[modifica | modifica wikitesto]

In alcuni comuni della Lomellina è in uso la giornata piemontese.

Provincia di Savona[modifica | modifica wikitesto]

In due comuni al confine con il Piemonte, si impiega la giornata piemontese come unità di misura.

Provincia di Torino[modifica | modifica wikitesto]

Provincia del Verbano-Cusio-Ossola[modifica | modifica wikitesto]

Questa provincia non fa parte del Piemonte storico, perciò la giornata piemontese non è in uso. Tuttavia, in alcuni comuni era adottata un'unità di misura chiamata giornata, divisa in 4 pertiche, a loro volta divise in 24 tavole.

Provincia di Vercelli[modifica | modifica wikitesto]

In Alta Valsesia la giornata vale 3064  ed è divisa in quattro staia, che sono divise in due emine, divise a loro volta in due quartini. Ogni quartino equivale a sei trabucchi e ogni trabucco a quattro pertiche. Nella media valle la giornata non è in uso. Nella restante parte della provincia la giornata vale 3810  in quasi tutte le località.

Altre equivalenze[modifica | modifica wikitesto]

  • 1 g.ta p.se = 0,942 acri
  • 1,062 g.te p.si = 1 acro
  • 1 g.ta p.se = 0,381 ettari
  • 1 ettaro = 2,624 g.ta p.se
  • 1 stero = 0,047 ettari
  • 1 ettaro = 20,997 steri

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ In quest'ultima provincia esiste una misura agraria detta giornata ma diversa dalla giornata piemontese e di valore variabile nei vari comuni.
  2. ^ Istituto Centrale di Statistica, Misure locali per le superfici agrarie, II edizione, Roma, 1950.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Nuto Revelli, Il mondo dei vinti. Testimonianze di vita contadina, vol. 1, Torino, Einaudi, 1977, p. XXXIV.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]