Gioielli della Corona olandese

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Gioielli della Corona Reale Olandese

Se comparati alle regalie di molte altre monarchie europee, i gioielli della Corona olandese sono relativamente nuovi, dal momento che vennero commissionati da re Guglielmo II nel 1840. Un più modesto set di regalie venne fatto realizzare da re Guglielmo I dei Paesi Bassi nel 1815, ma si presentavano più sobrie.[1]

Attualmente i gioielli della corona olandese consistono di:

  • La corona dei Paesi Bassi, che venne realizzata nel 1840 dal gioielliere Bonebakker di Amsterdam. Essa è realizzata in argento smaltato, adorna di pietre colorate e perle.[2]
  • Lo scettro dei Paesi Bassi, realizzato nel 1840 dal gioielliere Meijer dell'Aia.
  • Il globo dei Paesi Bassi, realizzato nel 1840 dal gioielliere Meijer dell'Aia.
  • La spada di Stato
  • Il gonfalone di Stato (Rijksvaandel o Rijksbanier), una bandiera di seta bianca sospesa ad una lancia con al centro lo stemma dei Paesi Bassi, che, su decreto del 24 agosto 1815, fu il primo simbolo ufficiale del nuovo regno.[3] L'opera venne eseguita da Batholomeüs Johannes van Hove.[4]

I monarchi olandesi non sono mai stati fisicamente incoronati. Durante le cerimonie di elezione del nuovo monarca, la corona, lo scettro e il globo vengono esposti su di un tavolo nella Nieuwe Kerk ad Amsterdam, dove si svolgeva la cerimonia. Il gonfalone di Stato e la spada di Stato vengono portate in processione assieme al corteo dal Palazzo Reale alla chiesa.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ A.J.P.H. van Cruyningen, De inhuldiging van de Nederlandse vorst. Van Willem Frederik tot Beatrix Wilhelmina Armgard (unpublished MA thesis, Katholieke Universiteit Nijmegen, 1989) 61.
  2. ^ Van Cruyningen, 61-62.
  3. ^ Kl. Sierksma, Nederlands vlaggenboek. Vlaggen van Nederland, provincies en gemeenten (Utrecht/Antwerpen: Het Spectrum 1962, 17.
  4. ^ Fotocollectie » Standaard van het rijk vervaardigd door de kunstschilder B.J. van Hove | gahetNA, su beeldbank.nationaalarchief.nl. URL consultato il 23 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2010).
  5. ^ Van Cruyningen, passim.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]