Gino Gasperini

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Gino Gasperini

Presidente della Corte dei Conti
Durata mandato1 gennaio 1929 –
3 settembre 1944
PredecessoreCamillo Peano
SuccessoreGustavo Ingrosso

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato3 maggio 1934 –
3 settembre 1944
LegislaturaXXIX
Incarichi parlamentari
  • Commissione per il giudizio dell'Alta Corte di Giustizia
  • Commissione per il regolamento interno
  • Commissione speciale per l'esame delle proposte di modificazioni al regolamento giudiziario del Senato
  • Commissione d'appello dell'Alta corte di Giustizia
Sito istituzionale

Dati generali
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
ProfessioneMagistrato

Conte Gino Gasperini (Roma, 21 giugno 1885Roma, 25 febbraio 1961) è stato un magistrato e politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Giovanni Gasperini e della contessa Gisella Zacco, laureatosi con il massimo dei voti in giurisprudenza presso l'Università di Torino (13 luglio 1907),entrò nella magistratura ordinaria nel 1909, per poi passare in quella amministrativa.

Stemma Zacco trasmesso agli eredi Gasperini[1]

Il 21 gennaio del 1919, presso Rosignano Marittimo, sposò Maria de Facci Negrati, dalla quale ebbe, nel novembre successivo, il figlio Fausto. Dal 1924 al 1928 fu consigliere di Stato; in seguito venne nominato alla presidenza della Corte dei conti, a capo della quale rimase per oltre quindici anni fino al 3 settembre 1944 quando, sottoposto a procedimento di epurazione, fu sospeso e collocato a riposo.

Senatore del Regno dal 1934, dopo la caduta del fascismo iniziò la fase più cupa per la sua vita e la sua carriera. Il 16 novembre del 1944 fu dichiarato decaduto con ordinanza dell'Alta Corte di Giustizia per le Sanzioni contro il Fascismo ma, in seguito, con sentenza dell'8 luglio 1948 delle Sezioni Unite Civili della Suprema Corte di cassazione venne riabilitato, annullando la decadenza dalla carica di senatore. [2]

Tra i suoi numerosi scritti dottrinari, firmò assieme a Mariano D’Amelio (all’epoca all’epoca presidente della Corte di Cassazione) un contributo riguardante i contatti giurisdizionali della Corte di Cassazione e della Corte dei Conti. Si occupò, altresì, di studiare ed elaborare una riforma generale dell’ordinamento della Corte, le cui linee fondamentali furono poi fissate nel testo unico approvato con il Regio Decreto 12 luglio 1934, n. 1214.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Gino Gasperini

Presidente della Corte dei Conti
Durata mandato1929 –
1944
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine Civile di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Croce al merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia di benemerenza per i volontari della guerra italo-austriaca - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere d'Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Piano - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • M. D’Amelio, G. Gasperini, I contatti giurisdizionali della Corte di Cassazione e della Corte dei Conti, in «Rivista di diritto pubblico», 1930, pp. 14 ss.
  • Biografia di Gino Gasperini di Maria Chiara Bernardini in “L’ombra del potere Biografie di capi di gabinetto e degli uffici legislativi” a cura di Giovanna Tosatti, Giugno 2016 ed. Istituto centrale per gli Archivi-ICAR, su https://www.icar.beniculturali.it/fileadmin/risorse/Biografie_Capi_Gabinetto.pdf

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