Gibbsite

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Gibbsite
Classificazione StrunzIV/F.02-10
Formula chimicaAl(OH)3
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinotrimetrico
Sistema cristallinomonoclino[1][2][3]
Classe di simmetriaprismatica[2][3]
Parametri di cellaa = 8.641, b = 5.07, c = 9.719[2][3]
Gruppo puntuale2/m[2][3]
Gruppo spazialeP 21/n[2][3]
Proprietà fisiche
Densità2,3-2,4[1][2]. 2,38-2,42[3] g/cm³
Durezza (Mohs)2,5-3,5[1], 2,5-3[2][3]
Sfaldaturasfaldatura basale perfetta[1], perfetta secondo {001}[2][3] ma raramente osservato a causa della sua natura a grana fine[3], in scaglie
Fratturadifficile[2], irregolare[3]
Colorebianco[1][3] con sfumature verdastre o rossastre[1], grigio-bianco, bianco verdastro[2], bluastro[2], verde[2], grigio[2], bianco-grigio[2], grigio chiaro[3], grigio chiaro[3], bianco rossastro[3], giallo rossastro[3]
Lucentezzavitrea[1][2][3], madreperlacea[2][3] sui piani di sfaldatura[1], terrosa[3], subvitrea[3], opaca[3]
Opacitàtrasparente, traslucida[2][3]
Strisciobianco[2][3]
Diffusionerelativamente abbondante[1]
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La gibbsite, o idrargillite, è un minerale, un idrossido di alluminio.

Il nome deriva da George Gibbs (7 gennaio 1776 - 6 agosto 1833)[2] mineralogista statunitense.

Il nome idrargillite, meno usato, deriva dal greco ὕδωρ, acqua e argillite, roccia tra i cui costituenti vi è l'alluminio, perché, riscaldata, produce acqua.

Descritta per la prima volta da John Torrey (15 agosto 1796 - 10 marzo 1873), botanico statunitense, nel 1822.

Abito cristallino[modifica | modifica wikitesto]

Lamine, scaglie e geminati. I cristalli sono di aspetto tabulare, pseudoesagonale, di piccola lunghezza; eccezionalmente superano qualche centimetro

Stalattitico, terroso, sferico[2].

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

La genesi è idrotermale di bassa temperatura[1] o secondaria. La paragenesi è con böhmite, limonite, diasporo e corindone.

Ha origine come prodotto di alterazione della bauxite[1]. Si trova in rocce alcoline[1].

Forma in cui si presenta in natura[modifica | modifica wikitesto]

Si presenta in cristalli, aggregati criptocristallini, concrezioni stalattitiche[1] e aggregati raggiati.

I cristalli sono compatti, incrostati, fibrosi o terrosi[1].

Caratteri fisico-chimici[modifica | modifica wikitesto]

Ha luminescenza verde-arancio sulle onde corte. Solubile negli acidi caldi e in KOH (idrossido di potassio); non fonde, ma calcina, libera acqua, diventa bianca e indurisce. Il riconoscimento è difficile senza precisi esami.

Località di ritrovamento[modifica | modifica wikitesto]

Gibbsite ben cristallizzata si trova nella Russia, in associazione con natrolite entro rocce pegmatitiche di tipo nefelino-feldspatico (sui monti Ilmen e monti Vishnev, presso Čeljabinsk e nelle tundre di Lovozero e di Khibin, presso Murmansk), o anche in alcuni scisti talcosi associata a serpentino e magnetite (sui monti Shishimsk, negli Urali). Qualche bell'esemplare, formato da piccoli cristalli che rivestono le cavità della natrolite c'è pure in Norvegia (Langesundfjord, presso Brevik) sempre in rocce nefeliniche. Aggregati stalattitici o botrioidali provengono da Villa Rica, presso Ouro Preto, nel Brasile, e da Richmond, nel Massachusetts, dove George Gibbs lo osservò per la prima volta.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Francesco Demartin e Matteo Boscardin, Come collezionare i minerali dalla A alla Z, vol. 2, Milano, Alberto Peruzzo Editore, 1988, p. 368.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x Gibbsite, su webmineral.com. URL consultato il 09/04/2021.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x Gibbsite, su mindat.org. URL consultato il 09/04/2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mineralogia - Cornelis Klein - Zanichelli (2004)
  • Le rocce e i loro costituenti - Morbidelli - Ed. Bardi (2005)
  • Minerali e Rocce - De Agostini Novara (1962)
  • Guida al riconoscimento dei minerali - Borelli e Cipriani - Mondadori (1987)
  • Atlante delle rocce magmatiche e delle loro tessiture - Mackenzie, Donaldson e Guilford - Zanichelli (1990)
  • Atlante delle rocce sedimentarie al microscopio - Adams, Mackenzie e Guilford - Zanichelli (1988)
  • I minerali d'Italia - SAGDOS - 1978
  • Minerali e Rocce - Corsini e Turi - Enciclopedie Pratiche Sansoni (1965)

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Webmin, su webmineral.com.
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