Giacomo Perticone

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Giacomo Perticone (Catania, 2 gennaio 1892Roma, 31 dicembre 1979) è stato un giurista e storico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Discendente di una famiglia aristocratica, a Catania entrò in contatto con il clima positivista, di orientamento socialista, ereditato dall'esperienza dei Fasci siciliani. Dopo il liceo, fece studi accademici a Berlino, dove seguì i corsi di Georg Simmel e a Vienna dove si avvicinò alla socialdemocrazia nell'espressione dell'austromarxismo. Partecipò alla Prima guerra mondiale e restò gravemente ferito sul fronte dell'Isonzo.

Il 30 giugno 1916 fu iniziato in Massoneria nella loggia Palingenesi di Catania, appartenente al Grande Oriente d'Italia[1].

Dopo essersi laureato in Giurisprudenza e poi in Filosofia, insegnò nei licei e, nel 1925, conseguì l'abilitazione alla docenza universitaria. Svolse quindi alcuni corsi di Filosofia del diritto e di Dottrina dello Stato presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Roma. Nel 1927 ricevette il primo incarico di insegnamento presso l'Università di Ferrara dove collaborò alla rivista «Nuovi problemi di politica, di storia ed economia». Negli anni Venti pubblicò numerose traduzioni di autori filosofici tra i quali Kant, Hobbes, Fichte, Rousseau e del suo maestro Simmel. Nel 1931, con l'appoggio di Arturo Marpicati che lo propose a Giuriati, allora Presidente della Camera, Perticone ebbe un incarico presso la Biblioteca della Camera dei deputati, dove, per un breve periodo fu immesso in ruolo, fino a quando, il 1º gennaio 1935, fu nominato professore di ruolo di filosofia del diritto e di teoria generale dello Stato nell'Università di Ferrara. Da allora, continuò tuttavia a collaborare con la Biblioteca della Camera in qualità di funzionario straordinario e, dopo la guerra, in un ruolo di consulenza[2], fino al 31 dicembre 1961.

A partire dal 1935-36 ricoprì la cattedra di filosofia del diritto a Perugia. Da Perugia passò a Pisa dove elaborò «la concezione del regime di massa che gli consentiva di parlare apertamente» di dottrine politiche, tanto che in pieno Ventennio «pubblicò con l'ISPI di Milano la Storia del socialismo, la Storia del comunismo, Le tre Internazionali»[3]; rimase in quella sede universitaria fino all'anno accademico 1953-54.

Avvicinatosi al Partito socialista dopo la caduta del fascismo, collaborò con il ministero per la Costituente, dirigendo la collana di testi e documenti costituzionali e contribuì alla collana di studi diretta da Alberto Maria Ghisalberti, con il volume Il problema attuale della Costituente (Firenze, Sansoni, 1946). Nel 1948, senza successo, fu candidato per il Fronte popolare nel collegio senatoriale di Acireale.

Nel 1956 Perticone passò a Roma come titolare della prima cattedra di storia dei partiti e dei movimenti politici di questa Università che tenne fino al 1962. In quello stesso anno fondò la rivista «Storia e politica». Morì a Roma il 31 dicembre 1979.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Gli interessi scientifici di Perticone si muovono su vari piani. La sua formazione è filosofica e giuridica, ma ben presto coltiva studi sociologici e storici e la sua produzione abbraccia la filosofia del diritto, la sociologia politica, la storia dei movimenti politici, la storia contemporanea. Tra le monografie di teoria e filosofia del diritto: La libertà e la legge: regime politico e ordine giuridico, Roma, Anonima romana editoriale, 1936, Lineamenti di filosofia del diritto, Roma, Maglione, 1931, Teoria del diritto e dello stato, Milano, Bompiani, 1937. Nella ricerca storica, Perticone si concentrò soprattutto sul funzionamento del sistema rappresentativo italiano e sullo sviluppo del movimento socialista europeo. Sul primo versante, si può citare Il regime parlamentare nella storia dello Statuto albertino, Roma, Ed. dell'Ateneo, 1951 e La formazione della classe politica nell'Italia contemporanea, Firenze, Sansoni, 1954. Sull'altro versante, Linee di storia del comunismo, Milano, ISPI, 1942; Le tre Internazionali: materiali per servire alla storia del socialismo italiano, Roma, Atlantica, 1945; Storia del socialismo, Roma, Leonardo, 1945; L'Italia contemporanea dal 1871 al 1948, Milano, Mondadori, 1962. Uno dei temi centrali che percorre le sue riflessioni storiche e sociologiche è quello della società di massa e del ruolo del partito politico nelle società uscite dalla grande guerra, tema che affrontò a più riprese, dal 1938. Due raccolte furono pubblicate negli anni Quaranta (Studi sul regime di massa, Milano, Bocca, 1942; Regime di massa: nuovi studi, Roma, Atlantica, 1944), poi, nel 1984, i principali saggi sono stati ripubblicati a cura di Maria Silvestri (Scritti sul regime di massa, Milano, Giuffrè, 1984). Dagli anni Cinquanta, si distinse per una serie di interventi sulla rappresentanza e sui pericoli della partitocrazia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fulvio Conti, I Fratelli e i Profani. La Massoneria nello spazio pubblico, Pacini ed. Pisa, 2020, p. 225.
  2. ^ Sul suo ruolo di bibliotecario onorario della Camera dei deputati, "incaricato dall'Ufficio di Presidenza, insieme al direttore Enrico Damiani, di seguire la costituzione del fondo sulla Resistenza", v. Fernando Venturini, Sulle tracce di un "relitto archivistico", Tempo presente, nn. 472-474, aprile giugno 2020, p. 22.
  3. ^ Cfr. Il prof. Vittorio Frosini in una lucida testimonianza su Università, Normale e Collegio Mussolini Archiviato il 16 marzo 2005 in Internet Archive., a cura di Raimondo Cubeddu e Giuseppe Cavera.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • «Storia e politica», (1980), n. 2, con interventi di Vincenzo Palazzolo, Carlo Vallauri, Mauro Fotia, Maria Silvestri.
  • Giacomo Perticone, Stato parlamentare e regime di massa nella cultura europea del Novecento: atti del convegno, Roma/Cassino, 18, 19, 20 maggio 1995, a cura di Maria Silvestri, Cassino, Edizioni dell'Università degli studi di Cassino Cassino, 1999, dove è presente anche una bibliografia degli scritti di Perticone, in appendice al contributo di Maria Silvestri, Materiali per la biografia di Giacomo Perticone, pp. 445–486.
  • Stato, società e storia in Giacomo Perticone, a cura di Ciro Palumbo, Torino, Giappichelli, 2015.
  • Fernando Venturini, Libri, lettori e bibliotecari a Montecitorio: storia della Biblioteca della Camera dei deputati, Milano, Wolters Kluwer; Cedam, 2019, ISBN 978-88-133-7064-0
  • Giacomo Perticone, Lezioni di filosofia del diritto (1962), con Saggio introduttivo di Ciro Palumbo Diritto, Stato e libertà nell’opera di Giacomo Perticone, II^ edizione riveduta e ampliata, Giappichelli, Torino, 2012.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN76335791 · ISNI (EN0000 0001 1674 9882 · SBN RAVV031007 · BAV 495/157774 · LCCN (ENn85175853 · GND (DE124052916 · BNF (FRcb12053684q (data) · J9U (ENHE987007274645905171 · WorldCat Identities (ENlccn-n85175853