Giacomo Cusani

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Giacomo Cusani (Milano, 1418Milano, 1483) è stato un diplomatico e politico italiano. Personaggio chiave durante la Repubblica Ambrosiana ed il periodo ducale, fu tra i capostipiti della sua casata ed iniziatore delle fortune dei futuri marchesi di Chignolo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Antonio, protofisico del duca Filippo Maria Visconti, e di sua moglie Elisabetta Busca, nacque a Milano nel 1418.

Dopo aver studiato legge all'Università di Pavia, venne iscritto nel collegio dei giureconsulti della città di Milano. Grazie all'influenza del padre, divenne consigliere di Filippo Maria Visconti ed alla morte di questi, decise di aderire alla Repubblica Ambrosiana. Nel nuovo organismo di stato, rivestì l'incarico di ambasciatore straordinario presso Francesco Sforza con altri cinque inviati, mentre questi si trovava a Piacenza, per offrirgli di rientrare a Milano. Questa prima ambasceria non ebbe successo, ma Giacomo capeggiò una nuova missione poco dopo presso Binasco che ebbe eguale esito negativo.

Dal 1 ottobre 1449, Giacomo Cusani venne nominato capitano difensore della libertà della repubblica milanese, ma a seguito dell'ascesa dello Sforza al trono ducale di Milano, la sua figura divenne sempre più marginale nella vita politica dello stato. Di lui si sa che nel 1466 venne prescelto da Galeazzo Maria Sforza quale membro del consiglio di giustizia. Grazie alla particolare predilezione che il duca Galeazzo Maria ebbe nei suoi confronti, il Cusani poté far sposare sua figlia ad un certo Carlo Varisino, con sontuose nozze che il sovrano milanese gli concesse di celebrare presso il Castello di Porta Giovia, prendendovi parte personalmente. Il 20 dicembre di quello stesso anno, il Cusani entrò a far parte del consiglio segreto del duca, ricevendo una sere di compiti diplomatici delicati come la redazione di una serie di lettere da inviare all'imperatore del Sacro Romano Impero o la ricezione, in assenza del duca, dell'ambasciata del sultano Maometto II.

Il 25 agosto 1478 ottenne col fratello Paolo l'esenzione totale dalle tasse sui beni posseduti entro i confini del ducato di Milano. Per un trentennio fu inoltre collegio dei giurisperiti della fabbrica del duomo di Milano.

Morì a Milano nel 1483.

Matrimonio e figli[modifica | modifica wikitesto]

Sposò in prime nozze Ginevra Casati, di Mario, dalla quale ebbe i seguenti figli:

  • Antonio (m. 1516)
  • Dorotea, sposò Branda Castiglioni
  • Chiara, sposò Bartolomeo Casati

Alla morte della prima moglie si risposò con la cugina di questa, Enrica, figlia del nobile Filippo Casati, dalla quale ebbe i seguenti figli:

  • Girolamo, sposò Beatrice Todeschini
  • Rizzardo (m. 1521), sposò Caterina Cusani
  • Donato (m. 1465)
  • Caterina, sposò Giovanni Marliani
  • Maddalena (m. 1521), sposò Ludovico Casati
  • Giovanni Pietro (m. 1525)

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Antonio Cusani Rizzardo Cusani  
 
 
Cristoforo Cusani  
 
 
 
Antonio Cusani  
 
 
 
 
 
 
 
Giacomo Cusani  
 
 
 
Gebardo Busca  
 
 
 
Elisabetta Busca  
 
 
 
 
 
 
 
 

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • C. Santoro, Gli uffici del dominio sforzesco, Milano 1948, pp. 12, 40
  • C. Santoro, I registri delle lettere ducali del periodo sforzesco, Milano 1961, p. 110
  • A. R. Natale, I diari di Cicco Simonetta, Milano 1962, pp. 13, 78, 111, 119, 212, 265
  • B. Corio, Storia di Milano, a cura di A. Morisi Guerra, Torino 1978, pp. 1255, 1260
  • G. Simonetta, Rerum gestarum Francisci Sfortiae... Commentarii, in Rerum Italicarum Scriptores, 2 ed., XXI, 2, a cura di G. Soranzo, pp. 251, 256
  • F. Cognasso, La Repubblica di S. Ambrogio, in Storia di Milano, VI, Milano 1955, pp. 428 e seguenti
  • F. Calvi, Famiglie notabili milanesi, III, Milano 1884, Cusani, tav. III.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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