George Rennie (ingegnere)

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George Rennie

George Rennie (Londra, 3 dicembre 1791Londra, 30 marzo 1866) è stato un ingegnere britannico, abile meccanico che diede un contributo allo sviluppo delle ferrovie.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Primi anni di vita[modifica | modifica wikitesto]

Figlio dell'ingegnere scozzese John Rennie il Vecchio e fratello di Sir John Rennie, fu educato dal Dottor Greenlaw a Isleworth e successivamente inviato alla St. Paul's School e poi all'Università di Edimburgo. Nel 1811 entrò nell'ufficio di suo padre, dove erano in corso molte grandi invenzioni. Nel 1818, su raccomandazione di Sir Joseph Banks e James Watt, fu nominato ispettore dei macchinari e impiegato dei ferri (ad es. le matrici) presso la zecca reale, la Royal Mint, ruolo che ricoprì per quasi otto anni.

J. & G. Rennie[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1821 anno in cui morì il padre, entrò in società con suo fratello minore John, dando vita alla J. e G. Rennie, e per molti anni fu impegnato a portare a termine le vaste imprese avviate dal padre.[1] John si concentrò sulla parte dell'azienda dedicata all'ingegneria civile, mentre George supervisionò l'ingegneria meccanica. Verso il 1826 tuttavia gli fu affidata la costruzione di un ponte sul Dee a Chester (il Grosvenor Bridge) progettato di Thomas Harrison.

Nel 1825 i fratelli furono assunti dai direttori delle ferrovie di Liverpool e Manchester poiché il piano originale di George Stephenson era stato bocciato dal Parlamento a causa di cifre e misurazioni incoerenti. Questo era tuttavia un tecnicismo, poiché il motivo del fallimento del disegno di legge era la pressione politica esercitata da Lord Derby e Lord Sefton, i quali non approvavano il percorso della ferrovia, troppo vicino alle loro tenute nella periferia di Liverpool. I fratelli, troppo occupati da altre attività, subappaltarono però i lavori a Charles Blacker Vignoles, e fu lui a tracciare e sondare un nuovo percorso, poi approvato dal Parlamento, ancora in uso oggi. Il 5 maggio 1826 il disegno di legge ricevette il Royal Assent, la regia sanzione con la quale la monarchia inglese approva formalmente un atto della legislatura. A quel punto i direttori delle ferrovie avrebbero voluto nominare i fratelli Rennie come principali ingegneri per la costruzione dell'opera, ma non raggiungendo un accordo, affidarono l'incarico a George Stephenson.[2][3]

Egli, avendo una notevole pratica come ingegnere ferroviario, progettò linee per collegare Birmingham e Liverpool, la linea Vale of Clwyd, la ferrovia da Mons a Manage,[4] e la ferrovia Namur e Liegi, di cui fu nominato ingegnere capo nel 1846.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Morì il 30 marzo 1866 nella sua casa al 39 di Wilton Crescent a causa di un incidente subito per strada l'anno precedente e fu sepolto il 6 aprile a Holmwood, vicino a Dorking. Nel 1828 aveva sposato Margaret Anne, figlia di Sir John Jackson, da cui ebbe due figli e una figlia, e che gli sopravvisse.

L'attività di ingegnere meccanico[modifica | modifica wikitesto]

Elica a vite inventata da George Rennie che imita la forma di una pinna caudale.

Il genio di George Rennie era principalmente dedito alla meccanica ed era occupato a sovrintendere all'attività manifatturiera dell'azienda in Holland Street, dove si inventarono una grande varietà di macchinari, tra cui i primi per la produzione di biscotti e mulini per la macinazione di mais e cioccolato. L'azienda costruì anche alcune locomotive per la London e la Croydon Railway, ordini per governi stranieri e motori per la Royal Navy. Rennie era molto interessato all'elica a vite e la sua ditta costruì i motori per l'Archimedes, la prima nave a vapore al mondo con una propulsione a elica. Successivamente nel 1840, l'azienda costruì per l'Ammiragliato il Dwarf, la prima nave della marina britannica spinta da un'elica a vite.

J.W. Roe nella sua opera del 1916[5] illustra i contributi di Rennie allo sviluppo della pialla.

Nel 1822 fu eletto Fellow della Royal Society e nel 1829 contribuì con degli articoli sull'attrito di metalli e altre sostanze alle Philosophical Transactions. Presentò inoltre altre opere alla British Association e all'Institution of Civil Engineers, di cui fu eletto membro nel 1841. Nel 1834 fu cooptato tra i membri dell'Accademia delle Scienze di Torino.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Roe, 1916, p. 54.
  2. ^ Webster, Norman William., Joseph Locke: railway revolutionary, London, Allen & Unwin, 1970, ISBN 0043850553, OCLC 145702.
  3. ^ Booth, Henry 1901-, Henry Booth : inventor, partner in the rocket and the father of railway management, Ilfracombe, Devon, Stockwell, 1980, ISBN 0722313586, OCLC 10145971.
  4. ^ W. Cubitt, Boulogne and Amiens Railway - A report on the best line of railway communication between Boulogne and Amiens, London, October 1843, p. 8.
  5. ^ Roe, 1916, p. 50-54.
  6. ^ G. Rennie, su accademiadellescienze.it. URL consultato il 12 maggio 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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