Gaspard-Jean-André Jauffret

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Gaspard-Jean-André Jauffret
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Metz (1806-1823)
 
Nato13 dicembre 1759 a La Roquebrussanne
Nominato vescovo26 agosto 1806 da papa Pio VII
Consacrato vescovo8 dicembre 1806 dal cardinale Joseph Fesch
Deceduto13 maggio 1823 (63 anni) a Parigi
 

Gaspard-Jean-André Jauffret (La Roquebrussanne, 13 dicembre 1759Parigi, 13 maggio 1823) è stato un vescovo cattolico francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Assecondando il desiderio del genitore, studiò per diventare avvocato ma in seguito entrò in seminario ad Aix ed abbracciò lo stato ecclesiastico: ordinato prete, nel 1785 si spostò a Parigi per proseguire gli studi e a San Sulpizio fu un valido predicatore. Dopo i massacri di ecclesiastici e religiosi del settembre 1792 lasciò Parigi e rientrò in Provenza; tornò a Parigi nel 1795.[1]

Dopo il concordato del 1801 il cardinale Fesch, arcivescovo di Lione, lo volle come suo vicario generale.[1] Durante questo periodo, lavorò in stretta collaborazione con la Madame Mère Maria Letizia, nominata da suo figlio Napoleone protettrice generale delle comunità religiose in Francia.[2]

Eletto vescovo di Metz nel 1806, continuò l'opera di restaurazione avviata dal suo predecessore Bienaymé riordinando i seminari e gli istituti religiosi dediti all'insegnamento, alla cura dei malati e all'assistenza ai poveri: facilitò il rientro a Metz delle suore di San Carlo e delle Figlie della carità e propose a madame de Méjanès di trasformare la piccola comunità di insegnanti che aveva riunito ad Argancy nella congregazione delle Figlie della Santa Infanzia di Gesù e di Maria.[2]

Nel 1811 Napoleone lo trasferì alla sede arcivescovile metropolitana di Aix ma Pio VII non concesse l'istituzione canonica; nel 1814, con la restaurazione borbonica, riprese possesso della sede di Metz.[2]

Celebrò un sinodo diocesano nel 1820 e collaborò al ristabilimento della sede episcopale di Reims.[2]

Morì nel 1823, mentre era in viaggio per Parigi.[1]

Alla sua morte la giurisdizione ecclesiastica sul Granducato di Lussemburgo (all'epoca molto più grande dell'attuale) passò dalla diocesi di Metz (che l'aveva ottenuta con il Concordato del 1801) alla diocesi di Namur.[3]

Lasciò molti scritti.

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Guido Pettinati, DIP, vol. V (1978), col. 305.
  2. ^ a b c d Guido Pettinati, DIP, vol. V (1978), col. 306.
  3. ^ Voce "Namur" della Catholic Encyclopedia, il decreto che comportò il passaggio del Lussemburgo dalla diocesi di Metz a quella di Namur è del 30 luglio 1823, il passaggio era dovuto alla richiesta di Guglielmo I dei Paesi Bassi che ne era il Granduca.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni paoline, Milano 1974-2003.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Metz Successore
Pierre-François Bienaymé 26 agosto 1806 – 12 maggio 1823 Jacques-François Besson
Controllo di autoritàVIAF (EN32082276 · ISNI (EN0000 0000 6136 2516 · BAV 495/183314 · CERL cnp00467242 · LCCN (ENnb2008008573 · GND (DE123369576 · BNF (FRcb12398134b (data) · WorldCat Identities (ENlccn-nb2008008573