Garosmanzia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

La garosmanzia era la divinazione degli effetti della luce delle candele attraverso dei vasi di vetro pieni d'acqua.

Metodi[modifica | modifica wikitesto]

Si eseguiva ponendo dei vasi rotondi di vetro pieni di acqua limpida fra molte candele di cera accese. Dopo avere invocato i demoni e posto la domanda con voce sommessa, si faceva attentamente guardare la superficie di quei vasi da un giovinetto o da una giovane donna incinta e si leggeva la risposta interpretando alcune immagini delineate dalla rifrazione della luce nei vetri medesimi.

Alcuni indovini utilizzavano le proprie capacità di ventriloquio per emettere suoni senza muovere le labbra, in modo che si credeva di sentire una voce provenire dalle immagini. Anche per questo tipo di divinazione (che è proprio dell'engastrimanzia) si accendevano candele intorno ad alcuni vasi d'acqua limpida e si agitava l'acqua invocando uno spirito che non tardava a rispondere con una debole voce proveniente dal ventre dell'indovino.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • La voce contiene testo in pubblico dominio tratto da Antonio Peracchi, gastromanzia, in Dizionario storico-mitologico di tutti i popoli del mondo, Livorno, Vignozzi, 1829.
  • La voce contiene testo in pubblico dominio tratto da Luigi Rusconi, garosmanzia, in Dizionario universale archeologico-artistico-tecnologico, Torino, G. Favale e comp., 1859.
  Portale Divinazione: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di divinazione