Gamma Trianguli

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γ Trianguli
Gamma Trianguli
Classe spettraleA1Vnn[2]
CostellazioneTriangolo
Coordinate
(all'epoca J2000.0)
Ascensione retta02h 17m 18.86703s[1]
Declinazione+33° 50′ 49.8950″[1]
Dati fisici
Raggio medio1,96[3] R
Massa
Velocità di rotazione254 km/s[5]
Temperatura
superficiale
9440 K[6] (media)
Luminosità
33,0[4] L
Indice di colore (B-V)+0.02[7]
Età stimata300 Ma[4]
Dati osservativi
Magnitudine app.4
Magnitudine ass.+1,35[8]
Parallasse29,04±0,25 mas[1]
Moto proprioAR: +44.64 mas/anno
Dec: -52,57 mas/anno[1]
Velocità radiale+9,9 km/s[9]
Nomenclature alternative
γ Trianguli, γ Tri, Gamma Tri, 9 Trianguli, BD+33 397, FK5 79, HD 14055, HIP 10670, HR 664, SAO 55427[10]

Coordinate: Carta celeste 02h 17m 18.86703s, +33° 50′ 49.895″

Gamma Trianguli (Gamma Tri, γ  Trianguli, γ Tri) è una stella nella costellazione del Triangolo situata a circa 112 anni luce dalla Terra. Ha una magnitudine apparente di +4,01 e forma un sistema triplo prospettico (sulla medesima linea di vista) con Delta Trianguli e 7 Trianguli[11].

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

La stella ha una classificazione stellare di A1Vnn[2], ovvero una stella di sequenza principale di tipo A; ha 2,7[4] volte la massa del Sole e quasi il doppio del suo raggio[3]. Gamma Trianguli irradia circa 33 volte la luminosità del Sole dal suo involucro esterno ad una temperatura effettiva di 9440 K[6], dando alla stella una tonalità bianca[12]. La sua età stimata è di circa 300 milioni di anni.

Rotazione[modifica | modifica wikitesto]

L'astro sta ruotando rapidamente, con una velocità di rotazione proiettata di 254 km/s lungo l'equatore[5], che fa sì che la stella assuma la forma pronunciata di uno sferoide oblato come Altair[11]. Poiché l'inclinazione assiale della stella non è nota, la velocità equatoriale azimutale è pari almeno a questa misura e forse più alta. In confronto, il Sole ruota lentamente con una velocità azimutale equatoriale di km/s[13].

Lo spostamento doppler causato da un'alta velocità di rotazione su se stessa causa linee di assorbimento molto allargate nello spettro della stella, peculiarità indicata dalla doppia n nella sua classificazione spettrale[14].

Disco di detriti[modifica | modifica wikitesto]

In orbita attorno alla stella c'è un disco polveroso di detriti con una massa combinata di circa 2,9×10−2 volte la massa della Terra. Questo disco può essere rilevato perché viene riscaldato a una temperatura di circa 75 K da Gamma Trianguli e restituisce tale calore come radiazione infrarossa. Il disco è separato dalla stella ospite da un angolo di 2,24, corrispondente a un raggio fisico di 80 au, o 80 volte la separazione della Terra dal Sole[3].

Nome[modifica | modifica wikitesto]

In cinese, 天大將軍 (Tiān Dà Jiāng Jūn), che significa il Grande Generale del Cielo, si riferisce a un asterismo costituito da γ Trianguli, γ Andromedae, φ Persei, 51 Andromedae, 49 Andromedae, χ Andromedae, υ Andromedae, τ Andromedae, 56 Andromedae, β Trianguli e δ Trianguli. Di conseguenza, il nome cinese per γ Trianguli stesso è 天大將軍十 (Tiān Dà Jiāng Jūn shí: la decima stella del Grande Generale del Cielo)[15].

Nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

  • Nell'episodio La mela, della seconda stagione della serie classica di Star Trek, l'Enterprise visita Gamma Trianguli VI, un pianeta abitabile orbitante intorno alla stella, scoprendo che la sua popolazione è mantenuta e controllata da un computer chiamato Vaal. L'equipaggio sceso sul pianeta viene attaccato da Vaal, e Kirk lo distrugge liberando la popolazione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d F. van Leeuwen, Validation of the new Hipparcos reduction, in Astronomy & Astrophysics, vol. 474, n. 2, 2007-11, pp. 653–664, DOI:10.1051/0004-6361:20078357. URL consultato il 2 novembre 2019.
  2. ^ a b Cowley, A.; et al. (aprile 1969), A study of the bright A stars. I. A catalogue of spectral classifications, Astronomical Journal, 74: 375–406, Bibcode: 1969AJ.....74..375C, su ui.adsabs.harvard.edu., doi: 10.1086/110819
  3. ^ a b c Rhee, Joseph H.; Song, Inseok; Zuckerman, B.; McElwain, Michael (maggio 2007), Characterization of Dusty Debris Disks: The IRAS and Hipparcos Catalogs, The Astrophysical Journal, 660 (2): 1556–1571, arXiv:astro-ph/0609555, Bibcode: 2007ApJ...660.1556R, su ui.adsabs.harvard.edu., doi: 10.1086/509912
  4. ^ a b c d Wyatt, M.C.; et al. (luglio 2007), Steady State Evolution of Debris Disks around A Stars, The Astrophysical Journal, 663 (1): 365–382, arXiv:astro-ph/0703608, Bibcode: 2007ApJ...663..365W, su ui.adsabs.harvard.edu., doi: 10.1086/518404
  5. ^ a b Royer, F.; Zorec, J.; Gómez, A.E. (febbraio 2007), Rotational velocities of A-type stars. III. Velocity distributions, Astronomy and Astrophysics, 463 (2): 671–682, arXiv:astro-ph/0610785, Bibcode: 2007A& A...463..671R, su ui.adsabs.harvard.edu., doi: 10.1051/0004-6361:20065224
  6. ^ a b Zorec, J.; et al. (luglio 2009), Fundamental parameters of B supergiants from the BCD system. I. Calibration of the (λ_1, D) parameters into Teff, Astronomy and Astrophysics, 501 (1): 297–320, arXiv:0903.5134, Bibcode: 2009A& A...501..297Z, su ui.adsabs.harvard.edu., doi: 10.1051/0004-6361/200811147
  7. ^ University of Arizona. Lunar and Planetary Laboratory., UBVRIJKL photometry of the bright stars, University of Arizona, 1966, OCLC 953915. URL consultato il 2 novembre 2019.
  8. ^ (EN) E. Anderson e Ch. Francis, XHIP: An extended hipparcos compilation, in Astronomy Letters, vol. 38, n. 5, 2012-5, pp. 331–346, DOI:10.1134/S1063773712050015. URL consultato il 2 novembre 2019.
  9. ^ R. Wielen, H. Schwan, C. Dettbarn, H. Lenhardt, H. Jahreiß e R. Jährling, Sixth Catalogue of Fundamental Stars (FK6). Part I. Basic fundamental stars with direct solutions, vol. 35, Veröffentlichungen des Astronomisches Rechen-Institut Heidelberg, 1999, Bibcode:1999VeARI..35....1W.
  10. ^ gam Tri -- Star, in SIMBAD, Centre de Données astronomiques de Strasbourg. URL consultato l'11 dicembre 2011.
  11. ^ a b Kaler, James B.,, GAMMA TRI (Gamma Trianguli), su stars.astro.illinois.edu, University of Illinois. URL consultato l'11 dicembre 2011.
  12. ^ the original, su outreach.atnf.csiro.au. URL consultato il 2 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2013)., Australia Telescope, Outreach and Education, Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation, 21 dicembre 2004, archived from the original, su outreach.atnf.csiro.au. URL consultato il 2 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2012). on 18 marzo 2012 , URL consultato il 2012-01-16
  13. ^ Stix, Michael (2004), The sun: an introduction, su books.google.com., Astronomy and astrophysics library (2nd ed.), Springer, p. 423, ISBN 3-540-20741-4
  14. ^ Kaler, James B. (2011), Stars and Their Spectra: An Introduction to the Spectral Sequence, su books.google.com. (2nd ed.), Cambridge University Press, p. 88, ISBN 0-521-89954-0
  15. ^ (ZH) AEEA (Activities of Exhibition and Education in Astronomy) 天文教育資訊網 2006 年 7 月 10 日, su aeea.nmns.edu.tw. URL consultato il 2 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2011).
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