Galleria dell'Eufrate

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La galleria dell'Eufrate fu una leggendaria galleria lunga circa 929 metri[1] che sarebbe stata scavata per ordine dalla mitologica regina Semiramide sotto il fiume Eufrate[2] per collegare le due parti della città di Babilonia, nell'antica Mesopotamia.[1]

Secondo studi archeologici, l'infrastruttura sarebbe stata costruita tra il 2180[3] e il 2160 avanti Cristo.[4]

Non si ebbe nessun'altra notizia di un sottopasso pedonale costruito sotto un corpo idrico, fino al 1824 quando Marc Isambard Brunel realizzò la galleria del Tamigi.[5]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Secondo alcuni documenti storici, la realizzazione dell'opera sarebbe stata incominciata costruendo una diga temporanea sul fiume Eufrate, e poi procedendo utilizzando la tecnica dello "scava e copri".

La galleria sarebbe stata alta 20 piedi e larga 15 piedi, dimensioni che possono far pensare che fosse usata da pedoni e carri trainati da cavalli e che congiungesse il tempio maggiore e il palazzo reale, collocati sulle rive opposte del fiume. La galleria venne descritta come rivestita di mattoni[6] e resa impermeabile con l'asfalto.[7]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

I giardini di Semiramide, costruiti davanti all'Eufrate (Alain Manesson Mallet, Description de L'Universe, 1683).

La galleria usata e fatta realizzare dalla regina Semiramide venne descritta circa nel 50 a.C. da Diodoro Siculo nella Bibliotheca historica:[8]

«Dopo tutti questi [lavori] in una depressione di Babilonia, [Semiramide] fece scavare un posto per uno stagno, quadrangolare, con ogni lato lungo trecento stadi, rivestito con mattoni e cementato con lo zolfo, ognuno profondo cinque piedi e mezzo: in questo modo, dopo aver fatto deviare il fiume, ha poi fatto fare un passaggio con la forma di una volta, da un palazzo all'altro, i cui archi sono stati costruiti con fermi e forti mattoni, intonacando il tutto su entrambi i lati con il bitume, con uno spessore di quattro cubiti. Le pareti di questa volta sono stati fatti con una ventina di mattoni di spessore, e alte dodici piedi, accanto e sopra gli archi; e la larghezza era di quindici piedi. Quando questa parte di lavoro venne finita dopo duecento e sessanta giorni, il fiume fu fatto tornare nel suo vecchio alveo, in modo che il fiume stesso scorresse sopra l'intera opera, cosicché Semiramide potesse andare da un palazzo all'altro, senza passare sopra il fiume. Fece altresì due porte di bronzo alle due estremità della volta, che rimasero fino al tempo dell'impero persiano»

Anche Lucio Flavio Filostrato nel 250 d.C. circa descrisse la costruzione della galleria nella Vita di Apollonio di Tiana:[9][10]

«E [Babilonia] è tagliata in due presso il fiume Eufrate, con una forma simile a metà. E sotto il fiume passa un ponte straordinario che, attraverso un passaggio invisibile, unisce tra loro i palazzi posti su entrambe le sponde. Per questo si dice che una donna, Medea, che era precedentemente regina da quelle parti, ha attraversato il fiume sottostante in un modo in cui nessun fiume è stato mai attraversato prima; per questo si dice che lei raccolse pietre, rame e tutto ciò che era necessario agli uomini per realizzare la muratura sott'acqua, e ha accumulato questi materiali lungo le sponde del fiume. Poi ha deviato il flusso d'acqua nei laghi, e non appena il fiume fu asciutto, ha scavato giù per due braccia, realizzando una galleria cava, che sbucava nei palazzi di entrambe le rive come una grotta sotterranea, e ha coperto su un soffitto alla base del letto del fiume, dopo che le basi sono state quindi rese stabili, e anche le pareti del tunnel. Ma poiché era necessaria l'acqua per renderlo duro come la pietra, l'Eufrate è stato lasciato libero di scorrere sul tetto ancora morbido, cosicché la giunzione divenne solida»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Lawrence Berlow, Euphrates tunnel, in Reference Guide to Famous Engineering Landmarks of the World: Bridges, Tunnels, Dams, Roads and Other Structures, Routledge, 2015, p. 54, ISBN 9781135932541.
  2. ^ Francesco Inghirami, Delle idrauliche operazioni praticate dagli antichi Toscani, in Giornale agrario toscano, vol. 24, Firenze, Accademia economico-agraria dei georgofili, 2 giugno 1883, p. 134.
  3. ^ Gallerìa (edilizia), in Sapere, De Agostini Editore, 2012. URL consultato il 4 aprile 2017.
  4. ^ (EN) Malcom W. Browne, Tunnel Drilling, Old as Babylon, Now Becomes Safer, in The New York Times, 2 dicembre 1990.
  5. ^ Pietro Lanza di Scordia, Dello spirito di associazione nella Inghilterra in particolare saggio politico ed economico di Pietro Lanza principe di Scordia, tip.di B. Virzì, 1842, p. 75.
  6. ^ Giovanni Da Rios e Paola Villani, Le antiche gallerie, su enco-journal.com, DIIAR Politecnico di Milano. URL consultato il 4 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2017).
  7. ^ (EN) Diodorus Siculus, Library of History - Book II (beginning), su penelope.uchicago.edu.
  8. ^ (EN) James Rennell, The Geographical System of Herodotus, Examined and Explained, by a Comparison with Those of Other Ancient Authors and with Modern Geography Etc, Bulmer, 1800, p. 356.
  9. ^ a b (EN) A tunnel in Babylon under the River Euphrates, su en.antiquitatem.com, 31 agosto 2015. URL consultato il 4 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2017).
  10. ^ (EN) Charles MacFarlane, The Armenians: A Tale of Constantinople, vol. 2, Saunders and Otley, 1830, p. 297.