Fridesvida

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Santa Fridesvide
Vetrata di Edward Burne-Jones nella Christ Church Cathedral a Oxford
 

Badessa

 
Morte735
Venerato daTutte le Chiese che ammettono il culto dei santi
Ricorrenza19 ottobre
Patrono diOxford, Oxford University

Fridesvida, (Frideswide o Frithuswith) (... – 735), è stata una religiosa anglosassone, badessa di un monastero presso Oxford. È venerata come santa dalla Chiesa cattolica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo la tradizione[1], era figlia di Didan, principe dei Pitti, e di sua moglie Safrida, entrambi cristiani: la sua educazione fu curata dalla governante Olgiva[2].

Si ritirò nel monastero fatto erigere dal padre nei suoi possedimenti[2]. Fu badessa e morì in fama di santità nel 735.[3]

Una leggenda narra che guarì un lebbroso con un bacio.[3]

Culto[modifica | modifica wikitesto]

Il monastero di Fridesvida nel XII secolo fu trasformato in priorato agostiniano e sul sito della chiesa abbaziale sorse la Christ Church di Oxford;[2] con il permesso di Papa Clemente VII, il priorato fu soppresso e trasformato nel Cardinal's College, dissolto da Enrico VIII nel 1546. La Christ Church fu elevata a dignità di cattedrale della diocesi di Oxford e la Santa Sede confermò tale dignità sotto il regno di Maria la Cattolica.[3]

La tomba di Fridesvida è ancora conservata nella chiesa di Oxford, ma le sue reliquie furono profanate al tempo della Riforma e unite ai resti di una monaca apostata, sposa di Pier Martire Vermigli.[3]

Il suo elogio si legge nel Martirologio romano al 19 ottobre.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Acta Sanctorum Octobris, vol. VIII (Bruxelles 1853), pp. 533-564.
  2. ^ a b c John Stéphan, BSS, vol. V (1964), col. 1273.
  3. ^ a b c d John Stéphan, BSS, vol. V (1964), col. 1274.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN21701098 · ISNI (EN0000 0000 4307 7981 · LCCN (ENno89021688 · GND (DE189567422 · WorldCat Identities (ENlccn-no89021688