Francesco Caucig

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Francesco Caucig

Francesco Caucig, Franco Caucig oppure Franz Caucig, conosciuto anche in sloveno come Franc Kavčič oppure Frančišek Caucig (Gorizia, 4 dicembre 1755Vienna, 17 novembre 1828), è stato un pittore e disegnatore italiano.

È stato uno dei migliori rappresentanti del Neoclassicismo mitteleuropeo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Per dedicarsi allo studio della pittura, il Caucig si recò a Vienna, raccomandato dal conte Guidobaldo Cobenzl al figlio Giovanni Filippo Cobenzl che, finché visse, fu suo protettore. Dopo questo primo soggiorno viennese, durante il quale copiò quadri degli antichi maestri nella galleria del palazzo del Belvedere, studiò a Bologna per due anni, e si stabilì dal 1781 al 1787, a Roma, abitando prima a piazza di Spagna e poi dal 1783 in vicolo S. Isidoro con Felice Giani.

A Roma l'ispirazione di Francesco Caucig fu stimolata dalle opere degli artisti neoclassici come Jacques-Louis David, Antonio Canova, A. von Maron; Johann Wolfgang von Goethe lo ricorda nella sua opera Winkelmann und sein Jahrhundert scritta durante il suo soggiorno a Roma.

Caucig si esercitava nel disegno anatomico copiando sculture e rilievi classici, oggetti etruschi ed egiziani, e dipingendo vedute di Roma e dintorni, ruderi antichi, studi di animali e di piante, studi da Raffaello Sanzio, Giulio Romano, Andrea del Sarto, Domenichino, Caravaggio e, fra i contemporanei, da Anton Raphael Mengs. Nel 1794 esegue due dipinti a olio, Orfeo che piange Euridice, e il Suicidio di Porzia eseguito per il principe Porcia di Trieste.

Tornato a Vienna, Caucig dipinse ad olio numerosi quadri di soggetto storico e mitologico. Nel 1793 fu prescelto per succedere a Hubert Maurer, come professore all'Accademia di Vienna; da questa fu inviato a Mantova per procurare gessi, poi a Venezia dove soggiornò per numerosi anni, e copiò quadri dei maestri veneziani e sculture antiche.

Nel 1796 viene nominato membro dell'Accademia di belle arti di Venezia, terzo correttore di elementi di pittura storica all'Accademia di Vienna, in questo ufficio si insedia al suo ritorno da Venezia, nel 1796, e mantenne la carica fino al 1798. Ma sino al 1797 è documentato ancora in Italia: nell'agosto 1797 il conte Filippo Cobenzl ricevette da Venezia una cassa con cinque grandi quadri di Caucig; nel 1798 il pittore cedette all'Accademia di Vienna cento disegni eseguiti a Roma e il 12 marzo dell'anno successivo fu nominato professore di pittura storica nella stessa Accademia.

Nel 1808 Caucig concorse, in gara con lo scultore J. M. Fischer, per le sculture di antistanti la Chiesa am Hof a Vienna, eseguendo bozzetti, ma non ottenne la commissione. Fece anche un bozzetto per il monumento di Giuseppe II. Sempre nello stesso anno fu nominato soprintendente presso la manifattura di porcellana. Coi colleghi Füger, Zauner e Maurer egli sostenne energicamente il classicismo più rigoroso contro i giovani confratelli di S. Luca e specialmente nel 1811 contro Sutter. Dal 1820 fino alla sua morte il Caucig diresse la scuola di pittura e scultura di Vienna. Nel 1823 divenne accademico d'onore dell'Accademia di S. Luca a Roma contemporaneamente a G. Bergler.

Morì senza discendenti a Vienna in casa del nipote il 17 nov. 1828, quattro giorni dopo la morte di sua moglie Barbara Haitzinger che aveva sposato a Vienna nel 1803.

Elenco delle opere[modifica | modifica wikitesto]

Conservazione delle opere[modifica | modifica wikitesto]

La maggior parte dei disegni di Caucig sono oggi conservati nel Gabinetto delle stampe della Accademia di Belle Arti di Vienna, Museo provinciale di Gorizia nella Galleria nazionale di Lubiana. Trentadue disegni, una Testa femminile e un Angelo, frammenti di quadri rovinati dalla prima guerra mondiale nel castello Coronini a Cronberg, erano di proprietà dei conti G. e N. Coronini Cronberg a Gorizia, oggi gestiti dalla Fondazione Coronini. L'Albertina di Vienna possiede tre disegni a penna acquerellati e otto stampe; il Museo storico della città di Vienna due disegni a penna, uno a matita e due stampe; Werner Caucig (Vienna) due album con disegni; lo Szépmüvészeti Múzeum di Budapest due disegni.

Note[modifica | modifica wikitesto]


Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gorizia, Duomo, Archivio parrocchiale, III, Libro matrim.;
  • Archivio storico del Vicariato, S. Andrea delle Fratte, Stato d'anime, 1781;
  • Vienna, Alser Vorstadt, Archivio parrocchiale, Trauungsbuch, 1801-09;
  • Bassano, Museo civico, Manoscritti Canoviani, III;
  • Roma, Accademia di S. Luca, Archivio, Reg. d. proposte e risoluzioni..., vol. 60, p. 56; vol. 73, p. 21;
  • Vienna, Archivio dell'Accademia di Belle Arti, Protocolli e atti per gli anni 1792-1828, passim;
  • Zagabria, Accad. iugoslava delle scienze, I. Kukuljević-Sakcinski, Zapisnik (Notiziario), IV, 1851, pp. 28 s.;
  • H. R. Füessli, Annalen d. Bild. Künste für die österr. Staaten, I, Wien 1801, pp. 110–30; II, ibid. 1802, pp. 128–33; Id., Allgem. Künstlerlex., II, Zürich 1806, pp. 179 s.;
  • J. G. Meusel, Teutsches Künsterlex., I, Lemgo 1808, pp. 134 s.;
  • Annalen der Lit. und Kunst..., I, Wien 1810, pp. 350–362;
  • Wiener Zeit., 4 apr. 1812, pp. III s.;
  • F. H. Böckh, Wiens lebende Schrifuteller, Künstler..., Wien 1822, p. 247;
  • J. Hormayr, in Arch. für Gesch., Statist., Liter. und Kunst (Wien) 30 ag. 1824, p. 571; 15 aprile 1825, pp. 327 s.;
  • Sonntagsblätter (Wien), 22 ag. 1847, pp. 430–434;
  • I. Kukuljević-Sakcinski, in Neven (Zagreb), 5 febbr. 1852, p. 88; Ch. Le Blanc, Manuel de l'amateur d'estampes, III, Paris s.d., p. 190 (per G. De Pian);
  • IV, ibid. 1889, p. 253 (per G. Wrenk);
  • Historische Ausstellung der k. k. Akademie der Bild. Künste in Wien 1871, Wien 1877, pp. 37, 179, 180;
  • C. Baubela, L'Accad. degli Arcadi romano-sonziaci, Gorizia 1880, p. 7;
  • G. Caprin, I nostri nonni, Trieste 1888, p. 203;
  • L. C. Ippaviz, La prima espos. artistica goriziana, Gorizia s.d. (ma 1888), pp. 21, 33;
  • Esposizione artistica, Catalogo guida, Gorizia 1894, pp. 43, 47, 55;
  • E. Tietze-Conrat, J. M. Fischers Brunnen am Graben und am Hof in Wien, in Kunstgeschichtl. Jahrbuch der k. k. Zentral-Kommiss. für Erforschung und Erhaltung der Kunst- und Hist. Denkmale, IV (1910), pp. 74–77;
  • H. Egger, Röm. Veduten, I, Wien-Leipzig s.d. (ma 1911), pp. 15, 18, 40, 41;
  • L. Planiscig, Lessico degli artisti friulani e di quelli che nel Friuli operarono, in Forum Iulii, III (1912), 3, pp. 156–157;
  • Roma, Ist. della Enc. Italiana: A. De Alisi, Le arti figurative nella Venezia Giulia e nel Friuli, ms. (Trieste, sec. XX), ad vocem;
  • H. Burg, Der Bildhauer Franz Anton Zauner u. seine Zeit, Wien 1915, pp. 96, 127, 132, iss s.;
  • A. Morassi, Gorizia nella storia dell'arte, in Gorizia nella storia, nell'arte, nell'econ., Gorizia 1925, p. 30;
  • A. Morassi, L'arte nel Goriziano: Gorizia con le vallate dell'Isonzo e del Vipacco, Udine 1930, pp. 200 s.;
  • H. W. Singer, Allgem. Bildniskatalog, II, Leipzig 1930, p. 177;
  • G. Manzini, I disegni di F. C. nel Museo prov. di Gorizia. Con un saggio bibliografico..., Firenze 1952, pp. 1–7;
  • J. Garms, in Artisti austriaci a Roma dal Barocco alla Secessione (catal. della mostra al Museo di Roma), Roma 1972, nn. 42-61, tavv. 69, 70, 71, 79;
  • Ksenija Rozman, CAUCIG, Francesco Saverio Antonio Nicolò, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 22, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1979. Modifica su Wikidata
  • Johannes Röll, Ein Porträt des Malers Franz Caucig in einem Zeichnungsalbum der Bibliotheca Hertziana, Römisches Jahrbuch der Bibliotheca Hertziana, 40, 2011/12 (2016), pp. 289-309
  • Johannes Röll e Ksenija Rozman, Franz Caucig: Die italienischen Landschaftszeichnungen. Cyriacus. Studien zur Rezeption der Antike, Band 11, Ruhpolding und Mainz 2018

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