Francesca Manzoni

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Francesca Manzoni in Giusti (Barzio, 10 marzo 1710Cereda, 28 giugno 1743) è stata una poetessa italiana, lontana parente di Alessandro Manzoni.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La formazione[modifica | modifica wikitesto]

Nacque da Cesare Alfonso, giureconsulto, e Maria Caterina Clavena, a Barzio il 10 marzo 1710[1]. Fin dalla più giovane età, la Manzoni, grazie agli insegnamenti del padre, dimostrò vivacità d'intelletto e versatilità nelle lettere e nelle lingue antiche, tanto che a dodici anni dimostrò un'ottima padronanza del latino[2]. Oltre al latino, Francesca apprese perfettamente anche il greco antico, il francese e lo spagnolo, erudendosi anche in diritto e in geometria[1].

La produzione letteraria[modifica | modifica wikitesto]

La Manzoni si distinse in giovanissima età per aver pubblicato due drammi sacri (1730) che dedicò all'imperatrice Elisabetta Cristina di Brunswick-Wolfenbüttel, moglie di Carlo VI d'Asburgo. All'imperatrice, nel 1733, dedicò la sua tragedia meglio riuscita, l'Ester[2], pubblicata a Verona nello stesso anno e che le dedicò il titolo di "poetessa dell'imperatrice"[3]. Socia di numerose istituzioni letterarie, in particolare dell'accademia dei Trasformati e di quella dell'Arcadia (con lo pseudonimo di Fenicia)[3], oltre alle due tragedie Francesca lasciò ai posteri la raccolta poetica Piacevoli Rime[4], di sapore petrarchesco[5], nonché una traduzione dei Tristia di Ovidio[3].

Il matrimonio e la morte prematura[modifica | modifica wikitesto]

Dopo essersi ritirata nel monastero milanese di Santa Lucia, ne uscì sposando il letterato veneziano Luigi Giusti il 10 aprile 1741[1], che conobbe presso la famiglia Agudio di Malgrate[6] o presso l'Accademia dei Filodossi di Milano[7]. Morì di parto, nella sua villa di Cereda, a dieci giorni dalla nascita della secondogenita Angela Maria (28 giugno 1743[3]), e fu sepolta nella chiesa di San Giovanni alla Castagna, vicino al padre[8].

La morte della moglie spinse un affranto Luigi ad abbracciare la carriera ecclesiastica, facendosi consacrare poco tempo dopo presbitero dalle mani dell'arcivescovo di Milano Giuseppe Pozzobonelli[7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Cantù, p. 271.
  2. ^ a b Corniani-Ticozzi, p. 352.
  3. ^ a b c d Possenti.
  4. ^ Treccani.
  5. ^ Cornani-Tricozzi, p. 253.
  6. ^ Francesca Manzoni e Possenti
  7. ^ a b Meschini.
  8. ^ Cantù, p. 272, Francesca Manzoni e Treccani. Errata è pertanto l'informazione lasciata da Corniani-Ticozzi, p. 353, secondo cui morì all'età di sessant'anni nel 1770.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Origini, Storia, Luoghi e Personaggi, su comune.malgrate.lc.it, Comune di Malgrate. URL consultato il 22 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 6 aprile 2016).
  • Matteo Possenti, La poetessa lecchese Francesca "Fenicia" Manzoni, in Resegone Online, 11 marzo 2015. URL consultato il 22 marzo 2016.
  • "Sonetto", nel Rime Festevoli in Occasione che l'Illustrissima Signora Donna Maria Calderara prende l'Abito Religioso nel Ven. Monistero di Santa Maria Valle di Milano, col nome di Donna Maria Antonia sotto i Felicissimi Auspici dell'Illustrissima Signora Contessa D. Giovanna Borri, nata Calderara, sua degnissima Sorella. Milano, Francesco Agnelli, 1737, p. 4.
Controllo di autoritàVIAF (EN49631161 · SBN VIAV108552 · BAV 495/62047 · CERL cnp00342884 · GND (DE103139435 · WorldCat Identities (ENviaf-49631161