François de Fitz-James

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
François de Fitz-James
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Soissons (1739-1764)
 
Nato9 gennaio 1709 a Saint-Germain-en-Laye
Ordinato presbiteroin data sconosciuta
Nominato vescovo4 maggio 1739 da papa Clemente XII
Consacrato vescovo31 maggio 1739 dall'arcivescovo Nicolas-Charles de Saulx-Tavannes (poi cardinale)
Deceduto19 luglio 1764 (55 anni) a Soissons
 
François de Fitz-James, III duca di Fitz-James
Duca di Fitz-James
Stemma
Stemma
In carica13 ottobre 1721 –
19 luglio 1764
(42 anni e 280 giorni)
PredecessoreHenri de Fitz-James
SuccessoreCharles de Fitz-James
NascitaSaint-Germain-en-Laye, 9 gennaio 1709
MorteSoissons, 19 luglio 1764 (55 anni)
DinastiaFitz-James
PadreJames FitzJames, I duca di Berwick
MadreAnne Bulkeley
ReligioneCattolicesimo

Francois de Fitz-James (Saint-Germain-en-Laye, 9 gennaio 1709Soissons, 19 luglio 1764) è stato un vescovo cattolico e teologo francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Terzo figlio del maresciallo Berwick (figlio di Re Giacomo II d'Inghilterra), succedette a quest'ultimo titolo alla morte del fratello maggiore senza figli il 13 ottobre 1721. Tuttavia, abbracciò lo stato ecclesiastico nel 1727 e rinunciò alle sue dignità, tranne che al titolo di duca. Ordinato sacerdote nel 1733, consegue il dottorato in teologia lo stesso anno e viene nominato gran vicario a Lione. Nel 1728 ebbe l'abbazia di San Vittore a Parigi e nel 1738 San Giorgio a Saint-Martin-de-Boscherville. Nel 1736 si dimise dal ducato patrimoniale pur conservando gli onori della parìa. Fu infine nominato vescovo di Soissons nel 1739 e primo elemosiniere del re nel 1742.

È in quest'ultima veste che nel 1744 ottenne da Luigi XV, gravemente ammalato a Metz, la destituzione della sua favorita, la duchessa di Châteauroux, e una confessione pubblica che il giovane re, temendo la morte, non poteva che accettare. Questa umiliazione pubblica della dignità reale fu un errore politico che fu vivamente criticato in particolare dall'avvocato Barbier. Fu per questo motivo che il fiero prelato, non appena il re fu guarito, fu esiliato nella sua diocesi, dove morì vent'anni dopo i fatti.

Suo fratello Édouard de Fitz-James cercò di vendicare il suo onore provocando il maresciallo di Coigny in un duello, secondo il diario di Barbier[1]. Tuttavia, monsignor de Fitz-James ha lasciato la reputazione di uomo buono e di vescovo eccellente.

Genealogia episcopale e successione apostolica[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Carlo I d'Inghilterra Giacomo I d'Inghilterra  
 
Anna di Danimarca  
Giacomo II d'Inghilterra  
Enrichetta Maria di Borbone-Francia Enrico IV di Francia  
 
Maria de' Medici  
James FitzJames, I duca di Berwick  
Winston Churchill John Churchill  
 
Sarah Winston  
Arabella Churchill  
Elizabeth Drake John Drake  
 
Eleanor Boteler  
François de Fitz-James, III duca di Fitz-James  
Thomas Bulkeley, I visconte Bulkeley Richard Bulkeley  
 
Mary Burgh  
Henry Bulkeley  
Blanche Coytmore Richard Coytmore  
 
Lumley Lloyd  
Anne Bulkeley  
Walter Stuart Walter Stewart, I lord Blantyre  
 
Nicola Somerville  
Sophia Stuart  
Sophia Carew George Carew  
 
Thomazine Godolphin  
 

Pubblicazioni principali[modifica | modifica wikitesto]

  • Rituel du diocèse de Soissons (4 volumi, 1753)
  • Catéchisme ou exposition de la doctrine chrétienne (1756)
  • Œuvres posthumes (2 volumi, 1769)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Edmond Jean François Barbier, Chronique de la régence et du règne de Louis XV, pages 286 et suivantes.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Duca di Fitz-James Successore
Henri de Fitz-James 13 ottobre 1721 – 19 luglio 1764 Charles de Fitz-James
Predecessore Vescovo di Soissons Successore
Charles-François Le Févre de Laubriéres 4 maggio 1739 – 19 luglio 1764 Henri-Joseph-Claude de Bourdeilles
Controllo di autoritàVIAF (EN22484323 · ISNI (EN0000 0001 2278 0464 · BAV 495/116039 · CERL cnp00472637 · LCCN (ENno2013037209 · GND (DE12394127X · BNE (ESXX1653483 (data) · BNF (FRcb123555028 (data) · J9U (ENHE987007299701405171 · WorldCat Identities (ENlccn-no2013037209