Forum delle Nazioni Libere della Post-Russia

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Free Nations of Post-Russia Forum
(RU) Форум свободных народов Пост-России
Abbreviazione(EN) FNRF
(RU) ФснПР
Fondazione8 maggio 2022
IdeologiaAnti-Putinismo
Indigenismo
Regionalismo
Separatismo
Fazioni:
Federalismo
Confederalismo
Decentramento
Sito webfreenationsrf.org/

Il Forum delle Nazioni Libere della Post-Russia (in russo Форум свободных народов Пост-России?, Forum svobodnykh narodov Post-Rossii, FNLPR) - è un Forum nel quale viene affrontato il modo di come dividere la Russia in più stati indipendenti e possibilmente democratici. I partecipanti del forum sono i rappresentanti dell'opposizione russa in gran parte trasferitisi all’estero all’inizio del conflitto con Ucraina, nonché i politici dei diversi paesi che sostengono l’idea del grande bene che si può ottenere tramite scissione della Russia in qualche stato libero e democratico.[1] Data della fondazione: 8 maggio 2022 è registrato legalmente in Polonia.[2]

Il forum è stato fondato nella primavera del 2022 da Oleg Magaletsky e da altri. Sono membri del consiglio: canale INews, movimento nazionale di Karelia, movimento Libera Ingria, Partito Repubblicano di Baltia, Ilya Ponomariov, il governo dell’Indipendente Tatarstan, Ruslan Gabbasov, Congresso degli Oirati e dei Calmucchi, Lega delle Libere Nazioni, fondazione Libera Buriazia e molti altri.

La IX edizione del forum si è svolta presso il Senato della Repubblica con la partecipazione degli esponenti politici italiani Gianni Vernetti e Giulio Terzi di Sant'Agata [1]

Descrizione del movimento[modifica | modifica wikitesto]

I partecipanti del forum puntano alla disgregazione della Russia in più stati indipendenti come modo per ripristinare l'equilibrio dello sviluppo pacifico dell’Europa, del mondo e del territorio della Russia stessa. Per raggiungere quest'obiettivo Il Forum promuove la deimperializzazione, decolonizzazione, demilitarizzazione, denuclearizzazione e deputinizzazione dell'intero territorio della Russia.[3] I partecipanti del forum si sono rivolti ai governi dei paesi membri delle Nazioni Unite, dell’Unione Europea e degli Stati Uniti per ottenere l’appoggio nella formazione dei governi in esilio della PostRussia.

I promotori del movimento fanno riferimento alla lunga e sanguinosa storia della colonizzazione dei popoli che vivevano o vivono anche adesso nel vasto territorio della Russia moderna, privati dei diritti di studiare la loro lingua nativa a scuola, privati della loro vera storia, privati dei soldi che loro sono costretti a mandare a Mosca in quote decise dal governo centrale e privati della strategia adeguata dello sviluppo del loro proprio territorio. La loro vera storia è negata perché il governo della Russia, fin tempi dello zar, non vuole che sia conosciuta. Il governo russo vuole cancellare completamente la storia cruente della colonizzazione dei popoli autoctoni dalla loro memoria. Secondo i rappresentanti del movimento, la strategia migliore per ottenere la liberazione dei popoli autoctoni della Russia consiste nella preparazione dell’opinione pubblica, sia dentro la Russia che al suo esterno, che il crollo del impero russo è inevitabile e deve essere accolto come un grande bene per le forze democratiche in tutto il mondo per non parlare dei popoli della Russia stessa. Tra i vantaggi che si possono ottenere in questo modo vengono menzionati anche la riduzione del rischio della guerra nucleare che adesso minaccia Putin, perché tutti i movimenti-partecipanti hanno già dichiarato la promessa di distruggere o restituire alle Nazioni Unite o qualche altra organizzazione internazionale tutte le armi nucleari in loro possesso, in cambio del riconoscimento dell’indipendenza per i loro paesi.

e l'opinione del forum è che la Russia possa dividersi in diversi stati indipendenti secondo la mappa
e l'opinione del forum è che la Russia possa dividersi in diversi stati indipendenti secondo la mappa

Comitato di coordinamento del forum e partecipanti[modifica | modifica wikitesto]

  • Rafis Kashapov - Primo Ministro del governo del Tatarstan indipendente. Co-fondatore del movimento Free Idel-Ural in Gran Bretagna, esiliato politico.
  • Andrius Almanis - Presidente dell '"Istituto delle Regioni della Russia" (Lituania), capo della società di sostegno internazionale "La via del sogno", pubblicista, scrittore, drammaturgo.
  • Pavlo Mezerin - Politologo, analista, giornalista, esperto di relazioni ucraino-russe. Leader del movimento Ingria Libera. Nato e vissuto fino al 2014 a San Pietroburgo, emigrante politico.
  • Inna Kurochkina - giornalista e produttrice di INEWS (Ichkeria-News), rappresentante del Presidente del Gabinetto dei Ministri della Repubblica cecena di Ichkeria. Ucraino, nato in Georgia, emigrante politico.

Il sito ufficiale elenca i 50 principali relatori[3] e i membri del comitato di coordinamento del Forum.[4]

Partecipanti italiani al forum: Gianni Vernetti, Giulio Terzi di Sant'Agata

Altri importanti relatori del forum (politici dell'UE, Russia, Stati Uniti d'America, Ucraina, analisti politici, storici): Kosma Złotowski, Anna Fotyga, Roberts Zīle, Pavlo Klimkin, Il'ja Ponomarëv, Christopher C. Miller, Pavel Latuška e altro. Il numero totale di relatori e partecipanti al forum è più di 200.

Sessioni[modifica | modifica wikitesto]

Documenti firmati [4][modifica | modifica wikitesto]

  • Dichiarazione sulla colonizzazione della Russia (22-24 luglio 2022)
  • Manifesto di Danzica: Piano di ricostruzione post-Russia (23-25 settembre 2022)
  • Dichiarazione d'Indipendenza dell'Unione Siberiana (7-11 dicembre 2022)
  • Memorandum sulla cessazione dell'esistenza della Federazione Russa (7-11 dicembre 2022)
  • Protocollo di Bruxelles (31 gennaio 2023)
  • Carta della libertà dello spazio post-russo (25-27 aprile 2023)
  • Dichiarazione di Tokyo (1-2 agosto 2023)
  • Patto post-sovietico sull’assenza di armi nucleari (26-28 settembre 2023)
  • Decreto sull'organizzazione regionale degli Stati indipendenti dello spazio post-russo (11-14 dicembre 2023)

La reazione del governo russo[modifica | modifica wikitesto]

La libertà di parola in Russia dopo il 24 febbraio 2022 è stata cancellata. Solo per questa ragione il movimento del Forum delle Nazioni Libere della Post-Russia non può essere tollerato dal governo russo. Nel codice penale della Federazione Russa c’è l’articolo 280.1 che prevede la pena di reclusione fino a 5 anni per le invocazioni di violazione del’integrità del territorio della Russia. I governatori di alto livello, V.Putin e D.Medvedev compresi, hanno usato le parole di minacce indirizzate direttamente ai partecipanti del FNLPR, chiamandoli con disprezzo «cartografi di Praga».

Il 17 marzo 2023 la Procura generale della Federazione Russa ha dichiarato organizzazione non-grata il Forum delle Nazioni Libere della Post-Russia.

C’è da notare che la legislazione russa si trova nella contraddizione con la legislazione internazionale che si basa sulla rivendicazione del principio di autodeterminazione dei popoli, così come sulla legittimità di tali rivendicazioni, basata sulla storicità di una passata indipendenza del territorio o su una specificità culturale del popolo che lo abita. Spesso gli indipendentisti fanno ricorso al principio ed all'idea dello stato-nazione, rivendicando l'esistenza di uno stato sovrano per ogni diversa nazione compresa all'interno di uno stato. L'atto giuridico dichiarativo dell'avvenuto, o presunto mutamento di sovranità è detto "dichiarazione d'indipendenza".

Social networks[modifica | modifica wikitesto]

  • Facebook >>> https://www.facebook.com/postrussiaforum
  • Instagram >>> https://www.instagram.com/forum_fnr/
  • Youtube >>> https://www.youtube.com/channel/UC9GX7E1o69jz1QvO5QvbkZQ
  • Twitter >>> https://twitter.com/freenationsrf
  • LinkedIn >>> https://www.linkedin.com/company/postrussianations/
  • Telegram >>> https://t.me/freenationsrussia

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (PL) Copia archiviata, su SDP. URL consultato il 12 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2022).
  2. ^ Radio Free Europe/Radio Liberty, https://www.rferl.org/a/russia-undesirable-organization-free-nations-of-post-russia-forum/32323120.html.
  3. ^ (RU) Форум свободных народов России, https://freenationsrf.org/. URL consultato il 12 settembre 2022.
  4. ^ (EN) Agnese Rossi, PER POLACCHI E BALTICI LA GUERRA DEVE FINIRE CON LA FINE DELLA RUSSIA, su Limes, 8 luglio 2022. URL consultato il 20 settembre 2023.
  5. ^ Troppo sangue versato dalle tante Russie sul campo in Ucraina: la bolla interna è sul punto di scoppiare (di A. F. Brasca), su HuffPost Italia, 25 maggio 2022. URL consultato il 20 settembre 2023.
  6. ^ La "mappa" della Russia dopo Putin, l'appello delle minoranze: «Stanchi della dittatura», su www.ilmattino.it, 27 luglio 2022. URL consultato il 20 settembre 2023.
  7. ^ (EN) Agnese Rossi, Cordiandoli di Russia, su Limes, 14 ottobre 2022. URL consultato il 20 settembre 2023.
  8. ^ La Russia a pezzettini: la nuova mappa che Putin vuole scongiurare, su Today. URL consultato il 20 settembre 2023.
  9. ^ The 7th Free Nations PostRussia Forum in Tokyo on August 1-2, su www.freenationsrf.org. URL consultato il 15 gennaio 2024.
  10. ^ My day with Russian Separatists | 8th Forum of the Free Nations of Post-Russia. URL consultato il 21 dicembre 2023.
  11. ^ Radio Radicale, I vantaggi di un mondo post-Russia, su Radio Radicale, 11 dicembre 2023. URL consultato il 21 dicembre 2023.

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