Forte di Pietole
Forte di Pietole | |
---|---|
Ubicazione | |
Stato attuale | Italia |
Città | Borgo Virgilio |
Indirizzo | Via Learco Guerra |
Coordinate | 45°07′42.61″N 10°49′00.42″E / 45.128503°N 10.816782°E |
Informazioni generali | |
Tipo | Fortezza |
Inizio costruzione | 1808 |
Costruttore | Napoleone |
Condizione attuale | in ristrutturazione da parte del comune di BorgoVirgilio |
Proprietario attuale | comune di BorgoVirgilio |
Visitabile | si grazie all'associazione Exploring Academy |
Informazioni militari | |
Funzione strategica | difesa di Mantova |
Eventi | 1894-polveriera 1915-deposito d'armi |
voci di architetture militari presenti su Wikipedia | |
Forte di Pietole è una struttura militare che sorge nel comune di Borgo Virgilio, in provincia di Mantova. Fu costruito nel 1808, dal generale francese François de Chasseloup-Laubat, inviato di Napoleone, che lo edificò contemporaneamente a quelli di Belfiore e di San Giorgio a difesa della vicina città di Mantova.
Data la sua vicinanza al fiume Mincio, dal forte era possibile regolare le sue acque in modo da allagare la zona a sud della città, isolandola.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Il forte fu edificato dai francesi nel 1808, ma poi passò agli austriaci dopo il 1814, che lo completarono e lo potenziarono per adattarlo a polveriera.[1][2]
Allo scoppio della prima guerra mondiale, il forte fu utilizzato come deposito anche per armi. Il 28 aprile 1917 vi si scatenò un incendio, che distrusse gran parte della polveriera.[2]
Nel seguito, il forte fu smesso e i militari lo lasciarono definitivamente nel 1983. Da allora il forte è rimasto così senza uso, abbandonato in mezzo al bosco. Solo nel maggio 2011, un gruppo di volontari si è impegnato a ripulire parzialmente la fortezza.[3]
Struttura[modifica | modifica wikitesto]
Il forte godeva di una massiccia struttura fortificata, difesa su tre dei quattro lati da grandi terrapieni e da quattro bastioni. Attaccati a questi si trovavano le casermette per la difesa del vicino fossato, che si distendeva lungo le mura perimetrali. Lungo il suo perimetro, scorre una strada coperta, che si mette in comunicazione con l'interno della fortezza in due punti.[1]
Particolari sono le gallerie di contromina che scorrono al di sotto della fortificazione, che potevano essere minate e fatte saltare in aria in caso di necessità, distruggendo le forze nemiche sotto le quali queste passavano.[1]
Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c Appunti sul forte Archiviato il 2 novembre 2012 in Internet Archive.
- ^ a b Scoppio polveriera, su gazzettadimantova.gelocal.it. URL consultato il 16 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2013).
- ^ Pulizia del forte
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Mauro Campini, Francesco Rondelli, Alberto Pedroni (a cura di), “Mantua – Hypogea Urbis: Il Forte di Pietole”
- Daniela Ferrari, “Mantova nelle stampe”, Edizioni Grafo, Bescia, 1985
- Daniela Ferrari, “La città fortificata. Mantova nelle mappe ottocentesche del Kriegsarchiv di Vienna”, Edizioni Il Bulino, Modena, 2000
- Carlo Togliani (a cura di), “Virgilio ombra gentil. Luoghi, memorie, documenti" Sometti, Mantova, 2007
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Forte di Pietole
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Alcune foto del forte, su gazzettadimantova.gelocal.it. URL consultato il 16 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2013).
- Cenni storici del forte, su fortificazioni.net.
- Forte di Pietole, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia.