Flash Solex

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Flash Solex
CostruttoreBandiera della Francia S.I.N.F.A.C.
Produzionedal 1969 al 1971
Sostituita daSolex 6000
Modelli similiMotobécane Mobylette
Peugeot 101
Peugeot 102
Peugeot 103
Peugeot 104
Piaggio Ciao

Il Flash Solex (nome commerciale del Velosolex Flash) è un ciclomotore francese, prodotto dal 1969 al 1971, considerata anche l'evoluzione in Flash 71.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo sviluppo del Flash Solex s'inserisce nella strategia della Societé Industrielle Nouvelle de Fabrication pour l'Automobile et le Cycle (S.I.N.F.A.C.), produttrice del VéloSoleX di diversificare la produzione. La S.I.N.F.A.C., infatti, puntando su ciclomotori d'impostazione classica, a trazione posteriore, era intenzionata a fare concorrenza diretta alla Mobylette Motobécane e ai Peugeot della serie 100, richiamando una clientela più giovane rispetto a quella del VéloSoleX.

La presentazione era prevista per il salone dell'automobile di Parigi del 1968, ma fu ritardata di alcuni mesi e il lancio avvenne nel 1969. L'accoglienza della stampa fu buona, dovuta anche alle raffinatezze tecniche che possedeva, specie al livello della trasmissione[1]. Tuttavia il motore si fece notare per la difficoltà di accesso, causata da finestre nella carrozzeria poco comode, e per la spesso necessaria manutenzione, vista la sua affidabilità problematica, dovuta a una trasmissione "brutale"[1]. Le numerosissime modifiche apportate dal produttore, necessarie per migliorare un modello lanciato troppo in fretta, sfociate nell'effimero Flash 71, non servirono a risollevarne le sorti (e con esse quelle della S.I.N.F.A.C.). La produzione terminò nel 1971 e fu sostituito dal Solex 6000[2].

Tecnica[modifica | modifica wikitesto]

La numerazione della serie cominciò con il № 6 000 001[3][4].

Descrizione

Il telaio del Flash Solex era in lamiera stampata e aveva una particolare forma squadrata, sostanzialmente priva di linee curve, eccezion fatta per il manubrio. Le leve dei freni erano di sistemazione invertita, come sul VéloSoleX, le manopole erano dello stesso nero del faro, in plastica, posto al centro del manubrio. Il comando della decompressione si azionava con la mano sinistra, così come il freno anteriore e il gas, mentre il clacson e il freno posteriore erano posti a destra[5]. I comandi erano dunque disposti in maniera esattamente speculare rispetto ai VéloSoleX. La forcella anteriore era disponibile con sospensione (e allora la ruota anteriore avrebbe ricevuto un freno a tamburo) oppure senza (nel qual caso il freno anteriore sarebbe stato a pattini)[6]. Il parafango posteriore era molto avvolgente, giungendo a carenare quasi per metà la ruota. Perché fosse meglio adattabile a norme sulla circolazione più stringenti, il Flash ricevette un particolare fanalino posteriore, appositamente studiato, che poteva raccogliere in sé le funzioni di luce di posizione, di stop e di targa[7] Il ciclomotore era disponibile in quattro colorazioni: bianco con dettagli (parafango posteriore e finestrelle d'ispezione del motore) arancioni, blu con dettagli bianchi, bianco con dettagli rossi e grigio con dettagli blu[4]. Dal 1971, con l'uscita del Flash 71, divennero disponibili dei fogli di plastica adesivi per personalizzare i dettagli del telaio. I motivi disponibili erano: tartan, teak e decorazioni hippie[1].

Alcuni componenti del motore "T6000"[4] da 49 cm³, che equipaggiava il Flash Solex, mostravano una parentela con i loro omologhi del Velosolex S3800, in particolare il cilindro, la testata (a cielo emisferico, a differenza di quella dell'S3800), mentre erano esattamente gli stessi la pompa della benzina e il carburatore, così come coincidevano l'alesaggio e la corsa dei due motori[4][3]. La parte delle trasmissioni era posta sotto la pedana riposa piedi, al centro del ciclomotore, mentre il cilindro, la ventola per il raffreddamento e la bobina, di diversa concezione rispetto a quelle fino ad allora montate dalla S.I.N.F.A.C., che inglobava il condensatore[8] trovavano posto all'interno della lamiera stampata della canna, in cui era stata ricavata una grata per rendere possibile la ventilazione. Il moto era trasmesso alla ruota posteriore mediante un albero sul fianco destro della macchina, collegato a un giunto cardanico, principale caratteristica e vanto del Flash Solex. La catena per l'uso come bicicletta, necessaria per l'omologazione come ciclomotore, era posta sulla sinistra del veicolo[4].

Caratteristiche tecniche - Flash Solex
Dimensioni e pesi
Ingombri (lungh.×largh.×alt.) 1530 × 600 × 1000[6] mm
Altezze Sella: mm - Minima da terra: 140 mm
Interasse: 980 mm Massa a vuoto: 33 kg Serbatoio: 2,200 l
Meccanica
Tipo motore: monocilindrico verticale a due tempi Raffreddamento: ad aria forzata
Cilindrata 49 cm³ (Alesaggio 39,5 × Corsa 40 mm)
Distribuzione: 2 luci di travaso Alimentazione: 1 carburatore Solex 6,5Li
Potenza: 1,4 CV a 3500 giri/minuto[4] Coppia: massima a 2000 giri/minuto Rapporto di compressione: 8,2
Frizione: centrifuga automatica Cambio: assente
Accensione a volano magnetico e contatti platinati
Trasmissione a giunto cardanico (primaria) e a catena (secondaria)
Avviamento a pedale
Ciclistica
Telaio lamiera d'acciaio stampata a sezione trapezoidale. Altri elementi in lamiera stampata fissata con bulloni
Sospensioni Anteriore: assente (versione normale) o a bilanciere (versione lusso)[4] / Posteriore: assente
Freni Anteriore: a pattini (versione normale) o a tamburo (versione lusso)[4] / Posteriore: a disco (diametro di 165 mm)
Pneumatici 2×16
Prestazioni dichiarate
Velocità massima 42,5 km/h
Consumo 2l/100km[6]
Fonte dei dati: Vedi note, altrimenti (FR) Notice descriptive (PDF), su www.solex-story21.com. URL consultato il 31 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2016).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Franck Méneret, p. 92.
  2. ^ Franck Méneret, pp. 100-101.
  3. ^ a b Cfr (FR) Notice descriptive (PDF), su www.solex-story21.com. URL consultato il 31 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2016). e (FR) Notice descriptive des cyclomoteurs type 3800 construits par la S.I.N.F.A.C. (JPG), su documatheque.galet.free.fr. URL consultato il 16 giugno 2016.
  4. ^ a b c d e f g h Franck Méneret, p. 93.
  5. ^ Franck Méneret, pp. 93-94.
  6. ^ a b c Franck Méneret, p. 94.
  7. ^ (FR) Bernard-René Mennesson, S.A.C.E.M., Perfectionnements apportés aux dispositifs d'éclairage pour véhicules, notamment à deux roues, FR1525280, Service de la Proprieté Industrielle [4 aprile 1967] (8 aprile 1968), 17 maggio 1968. URL consultato il 13 ottobre 2016.
  8. ^ (FR) Bernard-Réné Mennesson, S.A.C.E.M., Perfectionnements apportés aux dispositifs d'allumage des moteurs, notamment pour véhicules automobiles, FR1509180, Service de la proprieté industrielle [1 dicembre 1966] (4 dicembre 1967), 12 gennaio 1968. URL consultato il 12 ottobre 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Franck Méneret e Jean Goyard, Le VéloSoleX de mon père, 6ª ed., Antony, E-T-A-I, 2013 [2002], ISBN 978-2-7268-8569-7.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]