Fauna della Nuova Zelanda

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Un kiwi, l'animale simbolo della Nuova Zelanda

Gli animali della Nuova Zelanda hanno una storia insolita perché, prima dell'arrivo dell'uomo, meno di 900 anni fa, il paese era per lo più privo di mammiferi, ad eccezione di quelli che potevano nuotare fino lì (foche, leoni marini e, al largo, balene e delfini) o volare fino lì (pipistrelli), sebbene fino al Miocene ospitasse il mammifero di Saint Bathans (un mammifero terrestre primitivo estinto, attualmente senza nome), il che implica che i mammiferi fossero già presenti da quando l'isola si era staccata da altre masse continentali. L'assenza di mammiferi fece sì che tutte le nicchie ecologiche occupate altrove dai mammiferi fossero invece occupate da insetti o uccelli, portando a un numero insolitamente elevato di uccelli incapaci di volare, tra cui il kiwi, il weka, il moa (ora estinto), il takahē e il kakapo.
A causa della mancanza di predatori, anche i pipistrelli trascorrono la maggior parte del tempo a terra. Ci sono anche circa 60 specie di lucertole (30 di geco e 30 di scinco), quattro specie di rane (tutte rare e in via di estinzione) e i tuatara (rettili simili a lucertole ma con una linea tassonomica distinta).

Alcune farfalle della Nuova Zelanda sono endemiche, mentre molte specie sono state introdotte e alcune specie di farfalle migrano periodicamente in Nuova Zelanda. È noto che la Vanessa kershawi migra dall'Australia alla Nuova Zelanda in tempi di forte migrazione in Australia.[1]

Mammiferi[modifica | modifica wikitesto]

Tutti i mammiferi attualmente presenti nel paese sono stati importati dai coloni centinaia di anni prima, molti di loro, data la mancanza di predatori, si sono moltiplicati così tanto da diventare un flagello. Attualmente sono diffusi i conigli selvatici europei[2], importati dagli anni inglesi anche in Australia per motivi venatori, sono andati fuori controllo e si sono moltiplicati ovunque. Tra gli altri animali importati ci sono: il cinghiale, il tricosuro volpino o opossum australiano e il furetto. Altri animali invece sono stati introdotti in Nuova Zelanda data la presenza nel paese di catene montuose che favoriscono la loro presenza o per scopi venatori, tra questi ci sono: il camoscio alpino, il tahr dell'Himalaya, il wapiti (entrambi a inizio '900) e il cervo nobile. Sono presenti anche alcune specie di focidi, quali l'otaria della Nuova Zelanda e il leone marino delle Auckland. Le acque neozelandesi ospitano varie specie di cetacei, tra queste ci sono: il delfino comune, la stenella striata, la stenella dal lungo rostro[3], il peponocefalo, il tursiope indopacifico, il berardio australe, la susa indopacifica, la megattera, il lagenodelfno, l'orcella asiatica, il capodoglio, lo zifio, molte sottospecie di balenottere, l'iperodonte australe, la focena dagli occhiali, la caperea, la balena australe e l'orca.

Uccelli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Uccelli della Nuova Zelanda.

La Nuova Zelanda compensa la sua mancanza di mammiferi con una incredibile diversita di specie di uccelli, nel paese infatti si possono trovare moltissime specie di uccelli, dai pinguini, ai pappagalli all'animale simbolo del paese: il kiwi. In Nuova Zelanda è presente tutta la famiglia dei pinguini crestati, ovvero: l'eudipte beccorosso, l'eudipte delle Isole Snares, il pinguino crestato maggiore[4], il pinguino saltarocce[5], il pinguino crestato delle Moseley[6] e l'eudipte della Nuova Zelanda. Sicuramente alcuni degli animali simbolo della Nuova Zelanda sono i pappagalli endemici e unici del paese,tra essi ci sono il Kea[7] e il Kakapo[8]

Rettili[modifica | modifica wikitesto]

La Nuova Zelanda è un territorio particolarmente ricco di rettili più o meno famosi spesso endemici ed esclusivi del paese,tra questi c'è la tartaruga liuto[9], il tuatara[10] e il tuatara dell'Isola di Brother[11]

Anfibi[modifica | modifica wikitesto]

Pesci[modifica | modifica wikitesto]

Insetti[modifica | modifica wikitesto]

Aracnidi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Hugh Dingle, Zalucki, Myron P. e Rochester, Wayne A., Season-specific directional movement in migratory Australian Butterflies, in Australian Journal of Entomology, vol. 38, n. 4, 1999, pp. 323–329, DOI:10.1046/j.1440-6055.1999.00117.x.
  2. ^ Wilson, Don E. e Reeder, DeeAnn M., Mammal species of the world : a taxonomic and geographic reference, 3rd ed, Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4, OCLC 57557352. URL consultato il 10 ottobre 2020.
  3. ^ Stenella longirostris: Braulik, G. & Reeves, R., su IUCN Red List of Threatened Species, 20 febbraio 2018. URL consultato il 10 ottobre 2020.
  4. ^ Eudyptes sclateri: BirdLife International, su IUCN Red List of Threatened Species, 1º maggio 2012. URL consultato il 10 ottobre 2020.
  5. ^ Eudyptes chrysocome: BirdLife International, su IUCN Red List of Threatened Species, 1º maggio 2012. URL consultato il 10 ottobre 2020.
  6. ^ Eudyptes moseleyi: BirdLife International, su IUCN Red List of Threatened Species, 1º maggio 2012. URL consultato il 10 ottobre 2020.
  7. ^ Nestor notabilis: BirdLife International, su IUCN Red List of Threatened Species, 1º maggio 2012. URL consultato l'11 ottobre 2020.
  8. ^ Strigops habroptila: BirdLife International, su IUCN Red List of Threatened Species, 1º ottobre 2016. URL consultato l'11 ottobre 2020.
  9. ^ Dermochelys coriacea: Wallace, B.P., Tiwari, M. & Girondot, M., su IUCN Red List of Threatened Species, 21 giugno 2013. URL consultato l'11 ottobre 2020.
  10. ^ Sphenodon punctatus: Australasian Reptile & Amphibian Specialist Group, su IUCN Red List of Threatened Species, 1º agosto 1996. URL consultato l'11 ottobre 2020.
  11. ^ (EN) Amanda Johns, Sphenodon guntheri (Brothers Island tuatara), su Animal Diversity Web. URL consultato l'11 ottobre 2020.

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