Famiglia di comete quasi-Hilda

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La famiglia di comete quasi-Hilda o QHC (sigla in inglese per quasi-Hilda comet) è costituita da un gruppo di comete appartenenti alla famiglia delle comete gioviane. La definizione "quasi-Hilda comet" è stata coniata nel 1979 dall'astronomo slovacco Ľubor Kresák[1].

Orbite delle QHC[modifica | modifica wikitesto]

Le comete QHC hanno elementi orbitali molto simili a quelli degli asteroidi della Famiglia di asteroidi Hilda, la cui caratteristica più saliente è di avere periodi in risonanza 2:3 con Giove. L'eccentricità media è di 0,27, ma ci sono anche comete con eccentricità comprese tra 0,5 e 0,6. I valori dei loro parametri di Tisserand sono compresi tra 2,90 e 3,04[2].

Comete QHC[modifica | modifica wikitesto]

Il seguente elenco riporta le comete appartenenti alla famiglia QHC, l'elenco non deve essere considerato statico ma è soggetto a frequenti modifiche in quanto, oltre a nuove scoperte, future evoluzioni possono farvi entrare comete non ancora appartenenti alla famiglia, mentre comete che ne fanno già parte possono uscirne[3]:

Nome
semiasse maggiore
in U.A.
eccentricità
inclinazione
in gradi
36P/Whipple 4,17 0,259 9,94
39P/Oterma 7,25 0,246 1,94
74P/Smirnova-Chernykh 4,17 0,148 6,65
77P/Longmore 3,60 0,358 24,40
82P/Gehrels 4,14 0,124 1,13
111P/Helin-Roman-Crockett 4,05 0,140 4,23
117P/Helin-Roman-Alu 4,09 0,255 8,70
129P/Shoemaker-Levy 4,09 0,188 3,08
135P/Shoemaker-Levy 3,83 0,290 6,05
147P/Kushida-Muramatsu 3,80 0,277 2,37
212P/NEAT 3,93 0,579 22,40
215P/NEAT 4,03 0,199 12,79
228P/LINEAR 4,16 0,177 27,92
231P/LINEAR-NEAT 4,02 0,247 12,33
246P/NEAT 4,01 0,287 15,99
362P/(457175) 2008 GO98 3,96 0,281 15,57
D/1977 C1 Skiff-Kosai 3,85 0,259 3,20
D/1993 F2 Shoemaker-Levy 9 non più esistente a seguito della collisione
del luglio 1994
col pianeta Giove
P/1996 R2 Lagerkvist 3,78 0,310 2,61
P/1999 XN120 Catalina 4,18 0,214 5,03
P/2010 H2 Vales 3,85 0,193 14,26

Catture come satelliti temporanei o collisioni[modifica | modifica wikitesto]

Parecchie delle comete QHC sono state soggette a vicende particolari col pianeta Giove, divenendone dei satelliti temporanei o entrandovi in collisione:

  • la 39P/Oterma è stata catturata come satellite temporaneo di Giove dal 1935 al 1939 e dal 1962 al 1964[4].
  • la 82P/Gehrels è stata catturata come satellite temporaneo di Giove dal 1966 al 1974[3].
  • la 111P/Helin-Roman-Crockett è stata un satellite temporaneo di Giove dal 1967 al 1985 e lo sarà nuovamente tra il 2068 ed il 2086[5].
  • la 147P/Kushida-Muramatsu è stata catturata come satellite temporaneo di Giove dal 1949 al 1961[3].
  • la D/1993 F2 Shoemaker-Levy 9 è entrata in collisione col pianeta Giove tra il 16 e il 22 luglio 1994 dopo essersi frammentata precedentemente per essere entrata all'interno del limite di Roche del pianeta[6].
  • la P/1996 R2 Lagerkvist è stata catturata come satellite temporaneo di Giove dal 1983 al 1993[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Imre Toth, Connections between asteroids and cometary nuclei, Proceedings of the International Astronomical Union (2005), 1: 67-96, 17 marzo 2006, pag. 79
  2. ^ (EN) The quasi-Hilda subgroup of ecliptic comets - an update
  3. ^ a b c d (EN) K. Ohtsuka, T. Ito, M. Yoshikawa, D. J. Asher, H. Arakida, Quasi Hilda Comet 147P/Kushida-Muramatsu Another long temporary satellite capture by Jupiter (PDF), su arxiv.org, arXiv. URL consultato il 7 settembre 2009.
  4. ^ (EN) B. Marchand, Temporary satellite capture of short-period Jupiter family comets from the perspective of dynamical systems (PDF), su engineering.purdue.edu. URL consultato il 2 agosto 2009.
  5. ^ (EN) Jupiter Captured Comet for 12 Years in Last Century Archiviato il 17 ottobre 2011 in Internet Archive.
  6. ^ (EN) Shane D Ross, Statistical theory of interior-exterior transition and collision probabilities for minor bodies in the solar system (abstract), maggio 2003, DOI:10.1142/9789812704849_0029.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Bin Yang & G. Sarid, Crystalline Water Ice In Outburst Comet P/2010 H2, American Astronomical Society, DPS meeting #42, id.5.09; Bulletin of the American Astronomical Society, vol. 42, pag. 951, ottobre 2010

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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