Eugène Schneider

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Eugène Schneider

Ministro del Commercio e dell'Agricoltura della Francia
Durata mandato24 gennaio 1851 –
10 aprile 1851
PresidenteLuigi Napoleone Bonaparte
PredecessoreLouis Bernard Bonjean
SuccessoreLouis Buffet

Presidente del Corpo Legislativo
Durata mandato2 aprile 1867 –
4 settembre 1870
PredecessoreAlexandre Colonna Walewski
SuccessoreJules Grévy

Joseph Eugène Schneider (Bidestroff, 29 marzo 1805Parigi, 27 novembre 1875) è stato un imprenditore e politico francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Antoine Schneider (1759-1828) e di Anne-Catherine Durand, fratello minore di Adolphe Schneider e cugino del generale Antoine Virgile Schneider, s'impiegò in una casa di commercio di Reims e poi nella banca Seillière. A ventun'anni era direttore delle fonderie di Bazeilles, mentre seguiva i corsi del Conservatoire des arts et métiers.[1]

Dopo che, nel 1833, il fratello Adolphe divenne direttore delle industrie di Le Creusot, Eugène Schneider fu suo socio nella società Schneider et Cie. Sposata nel 1837 Clémence Lemoine des Mares, figlia di un ricco banchiere, a seguito della morte del fratello nel 1845 rimase unico direttore del Creusot, fu eletto al suo posto consigliere generale del Cantone di Couches e Montcenis, e poi, il 13 settembre, fu deputato del collegio di Saône-et-Loire.

Rieletto deputato il 1º agosto 1846, sostenne la politica conservatrice di Guizot. Nel 1851 fu nominato ministro dell'Agricoltura e del Commercio.[2] Dal 1854 fu nel consiglio della Banca di Francia, nel 1864 divenne presidente della banca Société générale,[3] presidente del comitato dei dieci maggiori gruppi metallurgici francesi e fu sindaco di Creusot dal 1866 al 1870. Gran croce della Legion d’onore, durante il Secondo Impero fu sempre rieletto deputato e presiedette la Camera.

La caduta di Napoleone III segnò la fine della sua carriera politica. Il 4 settembre 1870 fu cacciato dall'Assemblea dalla folla di dimostranti che aveva invaso l'aula reclamando la fine dell'Impero e l'instaurazione della Repubblica. Paralizzato da un colpo apoplettico nel 1874, morì l'anno seguente e fu sepolto nella tomba di famiglia della chiesa di Saint-Charles a Creusot.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ J. A. Roy, Histoire de la famille Schneider et du Creusot, 1962, pp. 19-24.
  2. ^ A. D'Angio, Schneider & C.ie et les travaux publics, 1895-1949, 1995, p. 42.
  3. ^ A. D'Angio, op. cit., p. 44.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Joseph Antoine Roy, Histoire de la famille Schneider, Paris, Marcel Rivière, 1962
  • Jean-Louis Beaucarnot, Les Schneider, une dynastie, Paris, Hachette, 1987
  • Agnès d'Angio, Schneider & Cie et les travaux publics (1895-1949), Paris, École des chartes, 1995
  • Dominique Schneider, Les Schneider, Le Creusot, Paris, Fayard, 1995
  • Elvire de Brissac, Ô dix-neuvième!, Paris, Grasset, 2001
  • Dominique Schneider, Fortune de mère, Paris, Fayard, 2001
  • Elvire de Brissac, Il était une fois les Schneider, 1871-1942, Paris, Grasset, 2007

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Controllo di autoritàVIAF (EN9997919 · ISNI (EN0000 0000 3251 3530 · CERL cnp00540508 · LCCN (ENn2002026817 · GND (DE117644765 · BNF (FRcb134806117 (data) · J9U (ENHE987007279997805171 · WorldCat Identities (ENlccn-n2002026817
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