Ettore Ciciriello

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Ettore Ciciriello
NascitaBrindisi, 15 novembre 1877
MorteMonte San Gabriele, 7 settembre 1917
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoBersaglieri
Reparto12º Reggimento bersaglieri
Gradomaggiore
GuerrePrima guerra mondiale
CampagneFronte italiano (1915-1918)
BattaglieUndicesima battaglia dell'Isonzo
Decorazionivedi qui
dati tratti da I 100 personaggi dell'odontomastica di Brindisi che attraversano tutta la storia della città[1]
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Ettore Ciciriello (Brindisi, 15 novembre 1877Monte San Gabriele, 7 settembre 1917) è stato un militare italiano, particolarmente distintosi nel corso della prima guerra mondiale dove insignito di tre medaglie d'argento al valor militare e fu promosso capitano e poi maggiore per meriti di guerra.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Brindisi il 15 novembre 1877, figlio di Salvatore e N. Prete.[1] Frequentò le Regie Scuole Tecniche di Brindisi e poi l'Istituto Tecnico di Bari.[1] Successivamente si trasferì con la madre e il fratello, a Napoli.[1] Arruolato nel Regio Esercito, assegnato al corpo dei bersaglieri, nel corso delle prima guerra mondiale fu decorato con tre medaglie d'argento al valor militare.[1] La prima gli fu conferita per le sue azione sul Monte Pecinka nel novembre 1916, quando già era capitano.[2] La seconda medaglia d'argento al valor militare gli fu concessa per il suo comportamento sul Vertojba inferiore tra il 19 e il 21 agosto 1917. Promosso maggiore ricevette il comando del III Battaglione del 116º Reggimento fanteria della Brigata "Treviso".[3] Il 6 settembre 1917, nel corso della cruenta undicesima battaglia dell'Isonzo, le truppe della Brigata "Treviso" scalarono le pendici del Monte San Gabriele, alto 646 metri che si trova nella odierna Slovenia occidentale, a 3 chilometri in linea d'aria dalla città di Gorizia, riuscendo a raggiungere la linea di cresta a quota 646 ma poco dopo furono obbligate a ritirarsi a un centinaio di metri al di sotto della vetta, in seguito al durissimo contrattacco delle truppe austroungarico.[3][1] Morì in combattimento sul Monte San Gabriele il giorno successivo, e venne insignito della terza medaglia d'argento al valor militare.[1] Una via di Brindisi porta il suo nome.[1]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di una compagnia, assolveva con abilità e sereno coraggio il mandato di presidiare un punto importante della linea. Raggiungeva poi una posizione avanzata, già occupata da reparti avanzati del reggimento, provvedeva a rafforzarvisi, sotto il violento tiro dell'artiglieria nemica. Il giorno successivo, essendo questo cresciuto d'intensità, cagionando perdite sempre più gravi, otteneva, col suo mirabile esempio. Che i propri uomini si mantenessero saldi al proprio posto, ed a notte, nonostante la stanchezza delle truppa, concorreva col battaglione a prendere un'altra posizione vicinissima all'avversario e a mantenerla, finché altri nostri reparti gli dettero il cambio. Monte Pecinka, 1-3 novembre 1916.»
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Sotto il violento fuoco dell'artiglieria e di mitragliatrici nemiche che producevano gravi perdite nelle sue truppe, fu sempre sprezzante del pericolo e di costante ed ammirevole esempio ai dipendenti. In tre giorni di combattimento, condusse per ben cinque volte all'attacco delle posizioni avversarie le varie ondate del suo battaglione. Vertojba Inferiore, 19-21 agosto 1917
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Con mirabile sprezzo del pericolo, guidava il proprio battaglione all'attacco di forti posizioni, dirigendo col consiglio e con l'esempio le ondate d'assalto. Conquistate le posizioni stesse, le mantenne per circa 10 ore, sotto il violento fuoco nemico di artiglieria e mitragliatrici. Mentre poi, dopo un contrattacco dell'avversario, riordinava i propri reparti, venne colpito a morte. Veliki Krib (San Gabriele), 6 settembre 1917
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 1, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
  • Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 2, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
  • Alberto Cavaciocchi e Andrea Ungari, Gli italiani in guerra, Milano, Ugo Mursia Editore s.r.l., 2014.
  • Gianfranco Perri e Marco Martinese, I 100 personaggi dell'odontomastica di Brindisi che attraversano tutta la storia della città, Raleigh, Lulu.com, 2017.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]