Esmail Qaani

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Esmail Qaani
اسماعیل قاآنی
Qaani in divisa militare nel 2020
SoprannomeAkbarnejad
NascitaMashhad, 8 agosto 1957
ReligioneSciismo
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Iran Iran
Corpo Corpo delle guardie della rivoluzione islamica
Unità Forza Quds (Niru-ye Qods)
Anni di servizio1982 - in servizio
GradoGenerale di brigata
GuerreGuerra Iran-Iraq
Comandante di Forza Quds (dal 3 gennaio 2020)
V divisione “Naṣr”
XXI brigata corazzata “Emām Reżā”
Fonti nel testo
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Esmail Qaani, in persiano اسماعیل قاآنی‎, Esmāʿīl Qāʾānī, (Mashhad, 8 agosto 1957) è un generale iraniano.

Dal 3 gennaio 2020 è comandante della Forza Quds, forza speciale del Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica responsabile delle operazioni al di fuori del Paese[1][2].

Carriera militare[modifica | modifica wikitesto]

Entrato a far parte dei Pasdaran nel 1982, nel corso della guerra tra Iran e Iraq, Qaani guidò la V divisione "Naṣr" e la XXI brigata corazzata "Emām Reżā". Rimase ferito durante il conflitto senza riportare però gravi complicazioni.[3]

Negli anni successivi è stato attivo anche come agente repressivo, ebbe un ruolo nel caso delle sommosse contadine del 1992 a Mashhad.[4]

Qaani è stato nominato vicecomandante della Forza Quds nel 1997 dall'allora comandante in capo dei Guardiani della rivoluzione Rahim Safavi, secondo solo a Qasem Soleimani che ne fu nominato comandante[5].

Secondo diverse agenzie tra le operazioni più note da egli condotte vi sarebbero alcune legate al sostegno delle varie milizie sostenute dall'Iran in tutto il Vicino Oriente. Qaani sarebbe infatti responsabile del traffico di armi e finanziamenti riconducibili a gruppi armati in Afghanistan, Libano e Yemen. Tra il 2009 e 2012 come vice di Soleimani ha svolto un ruolo importante negli accordi diplomatici iraniani prendendo parte a diversi viaggi tra Venezuela, Bolivia, Brasile, Gambia e Senegal, così come Iraq e Siria.[4]

L'ayatollah Khamenei, guida suprema dell'Iran, ha nominato Qaani quale comandante della Forza Quds il 3 gennaio 2020, qualche ora dopo che il generale Qasem Soleimani venne ucciso in un attacco aereo con drone all'aeroporto internazionale di Baghdad su ordine del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump.[6][7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FA) معاون سلیمانی: اسد را نیروی قدس به تهران آورد, su Radio Farda, Radio Farda. URL consultato il 2 giugno 2019.
  2. ^ (EN) Iran names deputy commander of Quds force to replace Soleimani after killing, su CNBC, 3 gennaio 2020. URL consultato il 3 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2020).
  3. ^ (EN) Iran’s supreme leader names new commander of Quds Force, su aa.com.tr. URL consultato il 4 gennaio 2020.
  4. ^ a b Chi è Esmail Qaani, il generale che sostituirà Qassem Soleimani, su msn.com. URL consultato il 4 gennaio 2020.
  5. ^ (EN) Profile | The Canny General: Quds Force Commander Ghasem Soleimani, su FRONTLINE - Tehran Bureau. URL consultato il 3 gennaio 2020.
  6. ^ Raid Usa in Iraq, ucciso il generale iraniano Qassem Soleimani. Il Pentagono: "L'ordine partito da Trump", su Repubblica.it, 3 gennaio 2020. URL consultato il 4 gennaio 2020.
  7. ^ (EN) Michael Crowley, Falih Hassan e Eric Schmitt, U.S. Strike in Iraq Kills Qassim Suleimani, Commander of Iranian Forces, in The New York Times, 2 gennaio 2020, ISSN 0362-4331 (WC · ACNP). URL consultato il 3 gennaio 2020.

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