Esercito dei Mujaheddin

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L'Esercito dei Mujaheddin è una coalizione di gruppi ribelli, creata nel contesto della guerra civile siriana, con l'obiettivo di combattere contro la formazione jihadista dello Stato Islamico dell'Iraq e Levante[1]. Il nome deriva dalle formazioni islamiche afghane dei Mujaheddin le quali si opponevano alla occupazione Sovietica durante la Guerra in Afghanistan (1979-1989).

La nuova coalizione viene fondata il 2 gennaio 2014, nel corso della guerra interna tra le varie milizie ribelli che si oppongono al governo baathista di Bashar al-Assad[2]. L'Esercito dei Mujaheddin accusa lo Stato Islamico dell'Iraq e Levante di aver minato la sicurezza e la stabilità nelle aree a nord della Siria, conquistate dalle formazioni ribelli, e di aver imposto un regime islamista violento che ne aliena il sostegno popolare[3].

Le aree di combattimento dell'Esercito dei Mujaheddin sono principalmente i governatorati di Aleppo e Idlib, dove agisce in collaborazione con l'Esercito Siriano Libero e il Fronte Islamico[2]. Il numero di miliziani è sconosciuto. Alcune stime contano più di 5.000 uomini[4]. L'Esercito dei Mujaheddin, anche per ricercare l'appoggio popolare, non annovera tra le sue file combattenti stranieri[5].

La coalizione è composta dai seguenti gruppi:

  • Brigate Islamiche Nur al-Din al-Zanki (o Kataib Nour al-Din al-Zinki, KNDZ, o denominato Nureddin Zengi Movement), che sono la componente più numerosa, il cui leader è Sheikh Tawfiq Shahabuddin[6]
  • Movimento Islamico al-Nur
  • Gruppo Fastaqim Kama Umirt
  • Divisione 19 dell'Esercito Siriano Libero [5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Hwaida Saad e Rick Gladstone, Qaeda-Linked Insurgents Clash With Other Rebels in Syria, as Schism Grows, in The New York Times, 3 gennaio 2014.
  2. ^ a b (EN) Syrian Opposition Builds Army Against Assad, Al-Qaeda, in En Haberler, 3 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2014).
  3. ^ (EN) Dominic Evans, Syrian rebels launch fierce offensive against al Qaeda fighters, in Reuters, 4 gennaio 2014. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  4. ^ (EN) Aron Lund, Pushing Back Against the Islamic State of Iraq and the Levant: The Syria Revolutionaries’ Front and the Mujahideen Army, in Carnegie, 7 gennaio 2014.
  5. ^ a b (EN) Suhaib Anjarini, Syria: Army of the Mujahideen Challenges ISIS Gains, in Al Akhbar, 6 gennaio 2014. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2017).
  6. ^ [(EN) Gohasnail, Jeish al-Mujahideen Charter – Comment and Translation, in gohasnail.wordpress.com, 5 maggio 2014.