Eruzione del Vesuvio del 1906

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Eruzione del Vesuvio del 1906
Apice dell'attività esplosiva
VulcanoVesuvio
StatoBandiera dell'Italia Italia
Comuni interessatiBoscotrecase,Castellammare di Stabia,Cercola,Ottaviano, Portici,San Giuseppe Vesuviano, San Gennaro Vesuviano, Sarno,Somma Vesuviana,Poggiomarino,Torre Annunziata,Torre del Greco,Napoli
Eventi correlatiterremoti, colate di fango e alluvioni
Quota/e1200-770 m s.l.m.
Durata18 giorni
Prima fase eruttiva4 aprile 1906
Ultima fase eruttiva21 aprile 1906
Metri cubi20×106  (lava)
211×106  (prodotti piroclastici)
Caratteristiche fisicheEruzione mista: prodotti piroclastici, lave
VEI4 (sub-pliniana)
NoteVi furono 216 morti, 112 feriti gravi, 34232 profughi. Distruzione di 76735 ettari di campi coltivati. Dopo l’eruzione la vetta del vulcano si era abbassata di circa 220 metri.

L'eruzione del Vesuvio del 1906 è stata un evento eruttivo durato dal 4 al 21 aprile 1906.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È stata la più grande eruzione vesuviana del XX secolo. Un'immane colata lavica si diresse verso Torre Annunziata, bloccata dalle mura del cimitero, e la nube gassosa che generò nelle ultime ore di attività spazzò via la cima e svuotò la camera magmatica.

A causa della pioggia di cenere fu quasi completamente sepolta Ottaviano (più volte vittima degli eventi eruttivi vesuviani) causando circa 300 morti, tanto che fu chiamata "la nuova Pompei". Le 105 persone che si rifugiarono in una grande chiesa di San Giuseppe Vesuviano morirono quando le ceneri sfondarono il soffitto e la lava bruciò il portone in legno.

Il vulcanologo Raffaele Vittorio Matteucci seguì l'eruzione dall'Osservatorio Vesuviano, di cui era direttore.

L'evento portò l'Italia a rinunciare all'organizzazione delle Olimpiadi del 1908, organizzazione ceduta a Londra.

L'eruzione fu documentata in un cortometraggio di Roberto Troncone.

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