Ernesto Mazzella

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Ernesto Mazzella
arcivescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricoperti
 
Nato10 febbraio 1833 a Vitulano
Ordinato presbitero19 settembre 1874
Nominato arcivescovo14 marzo 1887 da papa Leone XIII
Consacrato arcivescovo20 marzo 1887 dal cardinale Raffaele Monaco La Valletta
Deceduto14 ottobre 1897 (64 anni) a Bari
 

Ernesto Mazzella (Vitulano, 10 febbraio 1833Bari, 14 ottobre 1897) è stato un arcivescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Vitulano da Muzio e Eugenia Marcarelli, fratello gemello del cardinale Camillo Mazzella, si laureò in teologia. Fu ordinato presbitero il 22 settembre 1855 e fu in seguito nominato rettore del Seminario di Benevento.

Il 14 marzo 1887 ricevette la nomina ad arcivescovo di Bari e Canosa; fu consacrato a Roma per l'imposizione delle mani del cardinale Raffaele Monaco La Valletta, cardinale vescovo di Albano, il 20 marzo 1887.

Negli anni del suo episcopato, diede impulso alla fondazione e crescita delle associazioni laicali diocesane,[1] tra cui i comitati locali dell'Opera dei congressi. Nel 1888 fondò l'Arciconfraternita di Maria SS. Addolorata,[2] che operava, oltre che in ambito liturgico, anche in attività sociali e caritative: fu offerto anche un servizio di supporto legale alla popolazione meno abbiente.

Nel 1889 furono istituite le conferenze episcopali regionali: Mazzella, come presidente della Conferenza episcopale pugliese, convocò per la prima volta l'assemblea che riuniva i vescovi della regione, comprendente le tre province ecclesiastiche dell'epoca.[3] I vescovi si riunirono a Bari nell'ottobre del 1892: gli argomenti proposti alla discussione dal Mazzella, che presiedeva l'assemblea, riguardavano l'organizzazione dei seminari, l'istruzione e l'attività pastorale del clero, e le problematiche riguardanti i laici.[3] La lettera pastorale, diffusa al termine dei lavori, descrive la condizione della chiesa locale nel contesto storico e sociale della Puglia, da pochi anni passata dal Regno delle Due Sicilie allo Stato italiano.[1] Negli anni 1891-1892 seguì i lavori di restauro della cappella del seminario.

Difensore indefesso dell'autonomia della Chiesa rispetto all'autorità civile, nel 1894 dichiarava che:

«fra Chiesa e Stato non vi può essere conciliazione possibile. La Chiesa ha come fondamento alcuni dogmi, sui quali posa: e lo Stato ha intaccato con le tendenze moderne, con la pretesa del libero esame, quei dogmi. È lo stesso, che voler mutar base e missione alla Chiesa! [...] Una tregua, un accordo, questo può verificarsi: può anche durar molto, per un periodo anche lunghissimo. Una conciliazione, mai»

Il 10 dicembre 1894 fu nominato amministratore apostolico di Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi.

Morì a Bari la sera del 14 ottobre 1897; i funerali si svolsero il 17 successivo.

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Epistola pastoralis ad clerum et populum archidiocesis barensis, Roma, 1887
  • Lettera pastorale di monsignor Ernesto Mazzella arcivescovo di Bari per la Quaresima del 1888, Bari, 1988
  • Lettera pastorale di s. ecc.za rev.ma monsignor D. Ernesto Mazzella per la quaresima del 1891, Giovinazzo, 1891
  • Lettera pastorale di sua eccellenza reverendissima monsignor D. Ernesto Mazzella arcivescovo di Bari, amministratore apostolico di Molfetta, Terlizzi e Giovinazzo per la Quaresima del 1895, Bari, Giovinazzo, Avellino, 1895
  • Lettera pastorale di sua eccellenza reverendissima Monsignor d. Ernesto Mazzella arcivescovo di Bari e Canosa per la Quaresima del 1897, Bari, Giovinazzo, Avellino, 1897

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dario Morfini, Parrocchia e laicato cattolico nel Novecento meridionale, Edipuglia, 2006, pag.116-117
  2. ^ Statuto dell'Arciconfraternita di Maria SS. Addolorata (PDF), su settimanasantava.altervista.org. URL consultato il 25 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  3. ^ a b Seminari, parrocchia e laicato nel pensiero dei vescovi pugliesi alla fine dell'Ottocento in Emeroteca della provincia di Brindisi
  4. ^ Aniello Alvino, L'Autorità Ecclesiastiche e la Conciliazione, in Corriere delle Puglie, Bari, 2 ottobre 1894, p. 1. URL consultato il 4 aprile 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Arcivescovo metropolita di Bari e Canosa Successore
Casimiro Gennari
(amministratore apostolico)
1887 - 1897 Giulio Vaccaro