Enrico Poggi (politico)

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Enrico Poggi

Senatore del Regno di Sardegna e del Regno d'Italia
Durata mandato31 maggio 1860 –
14 febbraio 1890
Legislaturadalla VII (nomina 23 marzo 1860) alla XVI
Tipo nominaCategoria: 5
Incarichi parlamentari
  • Vicepresidente (14 novembre 1876 - 23 gennaio 1878)
Sito istituzionale

Ministro di grazia e giustizia del governo provvisorio della Toscana
Durata mandato11 maggio 1859 –
27 marzo 1860
PredecessoreCarica istituita
SuccessoreCarica abolita

Ministro senza portafoglio del Regno d'Italia
Durata mandato6 marzo 1862 –
31 marzo 1862

Dati generali
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
UniversitàUniversità di Pisa
ProfessioneMagistrato

Enrico Poggi (Firenze, 24 luglio 1812Firenze, 14 febbraio 1890) è stato un magistrato e politico italiano, senatore del Regno vicino alla Sinistra storica. Era fratello dell'architetto Giuseppe Poggi.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Magistrato, fu prima Ministro di Grazia e Giustizia del Granducato di Toscana, in seguito ricoprì lo stesso incarico nel Governo Provvisorio Toscano; per la sua carica istituzionale proclamò l'annessione della Toscana al Regno di Sardegna.

In seguito fu Ministro senza portafoglio del Regno d'Italia nel Governo Rattazzi I, e primo presidente onorario di Cassazione.

A lui è dovuto tra l'altro il recepimento nel Codice penale italiano dell'articolo già nel codice penale del Granducato di Toscana che prevedeva l'abolizione della pena di morte.

E' sepolto nel Cimitero Monumentale della Misericordia dell'Antella, Comune di Bagno a Ripoli, provincia di Firenze.[1]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Home 2022, su Misericordia di S. Maria all'Antella. URL consultato il 29 marzo 2024.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN64384379 · ISNI (EN0000 0000 6143 7223 · BAV 495/244980 · CERL cnp00703682 · LCCN (ENn89623940 · GND (DE116250895