Emotività degli animali

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Per emotività degli animali si intende una concezione delle emozioni non più come riferibile a un comportamento irrazionale ma come reazione intelligente relativa alle caratteristiche percepite di una determinata azione di modo che essa entri a far parte del pensiero etico e non venga più concepita come una reazione collegata all'istinto.

In questo senso un parallelismo tra la vita emozionale animale e quella umana veniva già rilevato da Aristotele:

«Questo genere di cose è più evidente se guardiamo l’età dell’infanzia; nei bambini, benché si possano vedere peculiari disposizioni che avranno sviluppo in seguito, si nota tuttavia come il loro spirito, in questo periodo, non sia praticamente differente da quello degli animali selvatici, da che non è illogico dedurre che alcuni caratteri sono i medesimi in tutti gli animali. [1]

Una concezione questa ripresa da Charles Darwin che osservava come nella maggior parte degli animali si trovano tracce di stati psicologici comuni all’essere umano:

«Se nessun essere organico tranne l’uomo avesse mai posseduto poteri mentali, o se questi poteri fossero stati di natura completamente diversa da quella degli animali inferiori, non avremmo mai potuto convincerci del fatto che le nostre qualità superiori si sono evolute in modo graduale [2]»

Nella prefazione del libro di Darwin "L'espressione delle emozioni nell'uomo e negli animali" (1872) [3], il biologo, etologo e docente statunitense Marc Bekoff (1945 – vivente) scriveva:

«[…] affermare che gli animali sono intelligenti o che hanno vite emotive molto ricche e profonde non costituisce affatto un tentativo di "umanizzarli". Invero, quando poniamo davvero attenzione alla teoria evolutiva e all'idea di Charles Darwin riguardo alla continuità evolutiva, vediamo che noi esseri umani non siamo gli unici esseri intelligenti, senzienti ed emotivi. Derubare gli animali delle loro capacità cognitive ed emotive significa fare della "cattiva biologia". Allo stesso tempo, riconoscere loro tali caratteristiche non significa affatto attribuire loro "qualcosa di umano" che essi stessi già non posseggano [...] È tempo di mettere da parte le idee obsolete e non dimostrate riguardo alla senzienza animale e accettare che gli animali sono esseri senzienti.[4]»

Lo psicologo americano Paul Ekman ha parzialmente confermato questa concezione dell'emotività degli animali sostenendo che una caratteristica importante delle emozioni fondamentali è realmente data dal fatto che vengono espresse universalmente, cioè da tutti in qualsiasi luogo, tempo e cultura attraverso modalità simili [5]. Ma «Darwin era convinto che le emozioni e le loro espressioni non fossero esclusive degli esseri umani, e cercava di convincere di questo anche i suoi lettori».[6] Invero, aggiunge Ekman: «Oggi, fra coloro che studiano il comportamento degli animali, non c'è consenso sull'opportunità o meno di considerare le espressioni come segni delle emozioni legate a modificazioni fisiologiche interne.»

Un'ulteriore critica delle teorie di Darwin riguarda il modo di provare le sue argomentazioni attraverso innumerevoli esempi che si sono in seguito rivelati erroneamente interpretati. In conclusione per Ekman:

«Le attuali conoscenze scientifiche hanno confermato la correttezza di molte osservazioni e spiegazioni fornite da Darwin nell'Espressione; oggi sappiamo che altre erano completamente sbagliate; quanto ad altre ancora, gli scienziati continuano a dibatterne![7]»

Coloro che negano del tutto l'emotività animale sostengono che le emozioni degli animali non-umani sono reazioni istintive, dovute a un comportamento ripetuto e abituale relativo a qualcosa che desiderano o che dà loro fastidio o dolore. Le vere emozioni sono solo nostre poiché implicano autocoscienza e un livello di sensibilità che gli animali non hanno. Se si vuole attribuire irrazionalità alle emozioni animali c'è da osservare che anche le emozioni umane sono spesso giudicate di una tale irrazionalità da alterare o spegnere ogni nostra razionalità di comportamento, quella, cioè, che in fondo contraddistingue l'essere umano. Troppo poco sappiamo ancora delle emozioni umane per attribuirle anche agli animali non umani. [8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Aristotele, Retorica, in Opere, a cura di Gabriele Giannantoni, Bari, Laterza, 1973, libro II
  2. ^ C. Darwin, L’origine dell’uomo (1871), a cura di F. Paparo, Pordenone, Edizioni Studio Tesi, 1991, p. 78.
  3. ^ Charles Darwin, L'espressione delle emozioni nell'uomo e negli animali, edizione definitiva, introduzione di Paul Ekman, tradotto da F. Bianchi Bandinelli e I. C. Blum, Universale Bollati Boringhieri-S. scient., 3ª ed., Torino, Bollati Boringhieri, 2012
  4. ^ Marc Bekoff, Prefazione alla raccolta di saggi Emotività animali: ricerche e discipline a confronto, a cura di Matteo Andreozzi, Silvana Castignone, Alma Massaro, LED, Milano, 2014, p. 12
  5. ^ Paul Ekman, Basic Emotions. In: T. Dalgleish and M. Power (Eds.). Handbook of Cognition and Emotion. John Wiley & Sons Ltd, Sussex, UK, 1999.
  6. ^ P. Ekman, in Darwin, "L'espressione delle emozioni nell'uomo e negli animali" Edizione definitiva, p. 28.
  7. ^ Darwin, "L'espressione delle emozioni nell'uomo e negli animali" Edizione definitiva, p. 13. – Ekman ha commentato in molti punti il testo dell'Edizione definitiva e, dove necessario, corretto con il rinvio agli esiti di ricerche più recenti.
  8. ^ Matteo Andreozzi, Silvana Castignone, Alma Massaro, Emotività Animali: Ricerche e discipline a confronto, LED Edizioni Universitarie, 2014 p.15