Emmanuel Bailly

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Emmanuel Bailly, indicato anche come Emanuel Bailly o Emmanuel Bailly de Surcy (Brias, 9 marzo 1794Parigi, 12 aprile 1861), è stato un religioso e giornalista francese, uno dei fondatori e primo presidente della Società San Vincenzo De Paoli.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato nel 1794 a Brias, un comune del dipartimento del Passo di Calais, nella parte più settentrionale della Francia, da una famiglia di ferventi cattolici e devota di san Vincenzo de' Paoli,[1] il giovane Emmanuel, come il fratello maggiore Ferdinand-Joseph, entra nel seminario di Amiens, ove studia teologia, segue corsi di filosofia presso i gesuiti di Saint-Acheul e diviene novizio dei lazzaristi.[1]

Per seguire il fratello Ferdinand, lascia il seminario, si trasferisce a Parigi e decide nel 1819, rinunciando agli ordini, di impegnarsi come laico.[1] Nella capitale ospita a pensione universitari cattolici e insegna filosofia in un Istituto privato.[1] Nel 1820 entra nella Congregazione della Beata Vergine ove si occupa delle visite agli ammalati e, quando la Congregazione viene sciolta, forma una propria organizzazione: la Conferenza di Storia. In questo periodo Bailly ha l'opportunità di conoscere giovani di valore quali Jean-Baptiste Henri Lacordaire, Charles Lenormant, Emmanuel d'Alzon, Louis Janmot, Frédéric Ozanam che sarà beatificato da papa Giovanni Paolo II nel 1997, e Charles Baudelaire destinato a divenire un importante poeta e il maggiore esponente del simbolismo.[1]

Il suo pensionato nel frattempo attira sempre più giovani ed Emmanuel, per far fronte alle accresciute esigenze, acquisisce un secondo locale e poi, nel 1825, una grande struttura in place de l’Estrapade, nel quinto arrondissement parigino, dotata anche di stanze per le riunioni ove si organizzano discussioni e dibattiti.[1]

Nel 1830 sposa Marie-Apolline-Sidonie Vrayet de Surcy e, su richiesta del suocero, aggiunge il cognome della moglie al suo.[1][2] Poco dopo, nello stesso anno, con la Rivoluzione di luglio e il rovesciamento di Carlo X sostituito da Luigi Filippo, le attività della Conferenza sono sospese e i due coniugi, insieme con i genitori, si trasferiscono temporaneamente nei pressi di Amiens, in Piccardia, non lontano dal luogo di nascita di Emmanuel.[1]

L'anno seguente, 1831, torna a Parigi per riattivare il suo pensionato e fondare un nuovo giornale Le Correspondant, divenuto poi Revue Européenne. Nel 1832 crea La Tribune Catholique che, criticata dalle gerarchie vaticane, sarà successivamente sospesa.[1] Proprio nei locali della redazione della Tribune, messi a disposizione da Bailly, Frédéric Ozanam con altri cinque amici,[3], con l'aiuto e l'assistenza di Emmanuel, mette a punto una nuova organizzazione di benificenza che, collegata, su impulso dello stesso Bailly, devoto del santo, alla Famiglia vincenziana,[1] assumererà poi il nome di Società San Vincenzo De Paoli.

Bailly assume la presidenza della Società e la mantiene sino al 1844 quando, anche per problemi personali ed economici, viene sostituito da Jules Gossin, pur rimanendo nel Consiglio generale, fin quasi al termine della sua vita.[1]

Muore a Parigi, nel 1861, a sessantasette anni.

Scritti[modifica | modifica wikitesto]

  • La mère Marie de Jésus, Paris, Maison de la bonne presse, 1908. Trad italiana: La Madre Maria di Gesù, fondatrice delle piccole suore dell'assunzione, infermiere dei poveri a domicilio, Roma, Desclee e C., 1914.
  • Retraite du pèlerinage national a Lourdes. Instructions et conférences données à Lourdes du 19 au 22 août 1915, Paris, Maison de la bonne presse, 1915.
  • L' âme du p. Emmanuel d'Alzon, fondateur de la Congrégation des pretres de l'assomption, à travers la réalité quotidienne de sa vie (1810-1880), Rome, Maison Generalice, 1954.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k Fonte: biografia nel sito della Società San Vincenzo De Paoli. Conferenza di Varazze. Link in Collegamenti esterni.
  2. ^ Emmanuel Bailly de Surcy. Il suocero non voleva che il cognome della sua famiglia si estinguesse.
  3. ^ Auguste Le Taillandier, Félix Clavé, François Lallier, Jules Devaux e Paul Lamache. Fonte: biografia nel sito della Società San Vincenzo De Paoli.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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