Emigrazione veneta

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Una famiglia di emigrati in Brasile.

Il Veneto da prima dell'annessione al regno d'Italia era una terra con una forte tradizione migratoria soprattutto nelle zone pedemontane.

Inoltre, i veneti avvertirono le difficoltà che stavano vivendo in quel momento. Lo storico italo brasiliano Emilio Franzina scriveva su Veneto dall’ottocento che: "si poteva morire di fame e che l'unico alimento della classe contadina non era altro che la polenta, poiché la carne bovina era un mito e il pane di farina di frumento era inaccessibile a causa del suo alto prezzo".[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il grafico evidenza l'emigrazione dal Veneto per destinazioni europee e transoceaniche, tra il 1886 e il 1925.

Inizialmente il fenomeno fu di carattere perlopiù temporaneo o stagionale, diretto in particolare verso la Germania, l'Austria e l'Ungheria. Si emigrava soprattutto dalle zone montane, in particolare dalle province di Vicenza, Treviso e Belluno. Dopo l'Unità d'Italia, anche il Veneto subì una profonda crisi economica, la quale diede inizio alla grande emigrazione. Questa fase si sarebbe protratta fino alla vigilia della prima guerra mondiale, la quale funse da punto di cesura per l'emigrazione veneta ed italiana. Infatti cambiarono i punti di approdo e l'atteggiamento dello Stato verso chi migrava. In ogni caso all'orizzonte dei migranti veneti non solo ci furono solo i territori continentali, ma anche rotte transoceaniche.

Diaspora[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2008 vi erano 260.849 cittadini veneti che vivevano all'estero (il 5,4% della popolazione della regione): la maggior parte risiedeva in Brasile (57.052 veneti), numerosi anche in Svizzera (38.320 veneti) e Argentina (31.823 veneti). Ci sono diversi milioni di persone di origine veneta in tutto il mondo, in particolare in Brasile, negli stati di Rio Grande do Sul, Santa Catarina, Paraná, São Paulo e Espírito Santo. I nomi di alcuni comuni del Brasile meridionale, come Nova Schio, Nova Bassano, Nova Bréscia, Nova Treviso, Nova Veneza, Nova Padova e Monteberico, denotano l'origine veneta dei loro abitanti.[2] Negli ultimi anni persone di origine veneta provenienti dal Brasile e Argentina rimpatriati in Italia.[3]

Veneti all'estero (2008)[3]
Bandiera del Brasile Brasile 57.052 italo-brasiliani (categoria)
Bandiera della Svizzera Svizzera 38.320 italo-svizzeri (categoria)
Bandiera dell'Argentina Argentina 31.823 italo-argentini (categoria)
Bandiera della Francia Francia 23.906 italo-francesi (categoria)
Bandiera della Germania Germania 19.590 italo-tedeschi (categoria)
Altri 90.158
Totale 260.849

L'emigrazione veneta ha riguardato molte nazioni estere ed in ognuna di esse vi sono ancora associazioni che ricordano le origini degli oriundi[4]: Argentina, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cile. Colombia, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Lussemburgo, Messico, Paesi Bassi, Italia, Québec, Romania, Sudafrica, Svizzera, Uruguay, USA e Venezuela. Questi migranti parlano ancora la lingua veneta degli antenati[5] e hanno lottato per il suo riconoscimento ancora prima che fosse riconosciuta da parte della Regione Veneto tramite la legge regionale n. 8 del 13-4-2007.

Canzone degli immigrati veneti

"Dalla Italia noi siamo partiti
Siamo partiti col nostro onore
Trentasei giorni di macchina e vapore,
e nella Merica noi siamo arriva'
Merica, Merica, Merica,
cossa saràlo 'sta Merica?
Merica, Merica, Merica,
un bel mazzolino di fior.
E alla Merica noi siamo arrivati
no' abbiam trovato né paglia e né fieno
Abbiam dormito sul nudo terreno
come le bestie andiam riposar.
E la Merica l'è lunga e l'è larga,
l'è circondata dai monti e dai piani,
e con la industria dei nostri italiani
abbiam formato paesi e città.
Canção dos imigrantes
(fine del XIX secolo)[6]

Canzone degli immigrati veneti

"América América
si campa a meraviglia
andiamo nel Brasile Brasile Brasile
con tutta la famiglia e i tuoi parenti
América América
si sente cantare
andiamo nel Brasile
Brasile a popolare"

Canzone dei veneti
(1896)[7]

Persone legate all'emigrazione veneta[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (PT) O Dia do Imigrante Italiano e sua história, su Itália Legal, 26 febbraio 2020. URL consultato il 28 gennaio 2021.
  2. ^ Italiani all'estero - progetto "storie di gente veneta nel mondo". Dal rapporto migrantes italiani nel mondo 2008: 260.849 i veneti nel mondo, su italiannetwork.it. URL consultato il 1º febbraio 2010.
  3. ^ a b Museo Nazionale Emigrazione Italiana, su museonazionaleemigrazione.it. URL consultato il 1º febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
  4. ^ raixevenete.net. URL consultato il 16-01-2010 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2008).
  5. ^ Gianna Mercato, Parlarveneto, Firenze, Edizioni del Riccio, 1981.
  6. ^ L'Italia in Brasile - Musica Italiana - 'Merica-Merica' - Coro, su italiasempre.com. URL consultato il 31 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2010).
  7. ^ Copia archiviata (PDF), su consiglio.basilicata.it. URL consultato il 31 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2009).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe de Stefano e G.Antonio Palladini, Storia di Venezia 1797-1997, Venezia, Supernova, 1997, vol. II.
  • Gianna Mercato, Parlarveneto, Firenze, Edizioni del Riccio, 1981.
  • Gianfranco Cavallin, Gli ultimi Veneti, Padova, Zephyrus Edizioni, 2009.
  • Flavia Colle e Aldo Rozzi Marin, Destinazione Perù, pubblicazione promossa dalla Regione del Veneto, Assessorato Flussi Migratori e realizzata dall'Associazione Veneti nel Mondo onlus, 2010, Tipografia GA.BO., Camisano Vicentino.
  • E. Franzina, Storia dell'emigrazione veneta: dall'Unità al Fascismo, Cierre, Verona 2009.
  • E. Scarzanella,

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]