Elogio al cane

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Sotto il nome di Elogio al cane ("Eulogy on the dog"; nota anche come "Tribute to the dog", tributo al cane) è conosciuta l'arringa finale, divenuta una pietra miliare nel cammino verso il riconoscimento dei diritti degli animali, pronunciata dall’avvocato statunitense George Graham Vest il 23 settembre 1870, in favore delle ragioni di un uomo del villaggio di Big Creek, Charles Burden, il cui cane da caccia, un American foxhound di nome Drum (meglio noto come "Old Drum", il vecchio Drum), era stato ucciso con diversi colpi di pistola[1] da un tale di nome Samuel "Dick" Ferguson, guardiano di un vicino allevamento di pecore di proprietà di suo zio, Leonidas Hornsby, cognato di Burden[1].

Contenuto principale del discorso[modifica | modifica wikitesto]

Ferguson aveva sparato solo perché Drum era entrato nella proprietà di Hornsby e costui rifiutava di risarcire Burden, nonostante le richieste di quest'ultimo[2]. Burden portò allora la controversia (nota ufficialmente con la denominazione "Burden v. Hornsby"[1]) davanti al tribunale della Contea di Johnson (con sede a Warrensburg), chiedendo un risarcimento di 50 dollari, il massimo all'epoca consentito dalla legge, a titolo di indennizzo sia del danno patrimoniale che, e soprattutto, del danno morale per la perdita dell'amato cane[1]. Vest, incaricato da Burden di assisterlo unitamente all'avvocato John Finis Philips[1], esordì in giudizio asserendo che avrebbe "vinto la causa o chiesto scusa a ogni cane del Missouri"[3].

(EN)

«Gentlemen of the jury: The best friend a man has in this world may turn against him and become his enemy. His son or daughter that he has reared with loving care may prove ungrateful. Those who are nearest and dearest to us, those whom we trust with our happiness and our good name, may become traitors to their faith. The money that a man has, he may lose. It flies away from him, perhaps when he needs it the most. A man’s reputation may be sacrificed in a moment of ill-considered action. The people who are prone to fall on their knees to do us honor when success is with us may be the first to throw the stone of malice when failure settles its cloud upon our heads.

The one absolutely unselfish friend that a man can have in this selfish world, the one that never deserts him and the one that never proves ungrateful or treacherous is his dog.

Gentlemen of the jury: A man’s dog stands by him in prosperity and in poverty, in health and in sickness. He will sleep on the cold ground, where the wintry winds blow and the snow drives fiercely, if only he may be near his master’s side. He will kiss the hand that has no food to offer, he will lick the wounds and sores that come in encounters with the roughness of the world. He guards the sleep of his pauper master as if he were a prince. When all other friends desert, he remains. When riches take wings and reputation falls to pieces, he is as constant in his love as the sun in its journey through the heavens.

If fortune drives the master forth an outcast in the world, friendless and homeless, the faithful dog asks no higher privilege than that of accompanying him to guard against danger, to fight against his enemies, and when the last scene of all comes, and death takes the master in its embrace and his body is laid away in the cold ground, no matter if all other friends pursue their way, there by his graveside will the noble dog be found, his head between his paws, his eyes sad but open in alert watchfulness, faithful and true even to death.»

(IT)

«Signori della giuria, il migliore amico che un uomo abbia a questo mondo può rivoltarsi contro di lui e diventargli nemico. Il figlio e la figlia che ha allevato con cura amorevole possono rivelarsi ingrati. Coloro che ci sono più vicini e più cari, ai quali affidiamo la nostra felicità e il nostro buon nome, possono tradire la loro fede. Il denaro si può perdere, e ci sfugge di mano proprio quando ne abbiamo più bisogno. La reputazione di un uomo può essere sacrificata in un momento di sconsideratezza. Le persone che sono inclini a gettarsi in ginocchio per ossequiarci quando il successo ci arride possono essere le prime a lanciare il sasso della malizia, quando il fallimento aleggia sulla nostra testa come una nube temporalesca. Il solo amico del tutto privo di egoismo che un uomo possa avere in questo mondo egoista, l'unico che non lo abbandona mai, l'unico che non si rivela mai ingrato o sleale è il suo cane. Signori della giuria, il cane resta accanto al padrone nella prosperità e nella povertà, nella salute e nella malattia. Pur di stare al suo fianco, dorme sul terreno gelido, quando soffiano i venti invernali e cade la neve. Bacia la mano che non ha cibo da offrirgli, lecca le ferite e le piaghe causate dallo scontro con la rudezza del mondo. Veglia sul sonno di un povero come se fosse un principe. Quando tutti gli altri amici si allontanano, lui resta. Quando le ricchezze prendono il volo e la reputazione s'infrange, è altrettanto costante nel suo amore come il sole nel suo percorso nel cielo.

Se la sorte spinge il padrone a vagare nel mondo come un reietto, senza amici e senza una casa, il cane fedele non chiede altro privilegio che poterlo accompagnare per proteggerlo dal pericolo e lottare contro i suoi nemici, e quando arriva la scena finale e la morte stringe nel suo abbraccio il padrone e il suo corpo viene deposto nella terra fredda, non importa se tutti gli altri amici lo accompagneranno; lì, presso la tomba, ci sarà il nobile cane, con la testa fra le zampe e gli occhi mesti, ma aperti in segno di vigilanza, fedele e sincero anche nella morte.»

Esiti del processo[modifica | modifica wikitesto]

La commovente orazione di Vest permise a Burden la vittoria della causa: la giuria ne accolse pienamente la domanda, accordandogli il risarcimento di 50 dollari[1][4]. Hornsby impugnò la sentenza, ma la Corte suprema dello Stato del Missouri confermò la condanna[1].

Fama dell’elogio[modifica | modifica wikitesto]

L'Eulogy on the dog divenne una delle più famose orazioni della storia della giurisprudenza statunitense. In vari luoghi degli Stati Uniti, nei decenni a seguire, fino ad oggi, le furono dedicati monumenti e lapidi commemorative. Il 14 gennaio 1942, in occasione della commemorazione funebre del cane Shep, fu letta dal sindaco di Fort Benton (Montana) a testimoniare la fedeltà del cane nei confronti dell'uomo.
Tutt'oggi, l'Eulogy on the dog resta un manifesto delle principali associazioni animaliste statunitensi ed anche di altri Paesi[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g MISSOURI STATE ARCHIVES Man's Best Friend: The Old Drum Story, in Missouri Digital Heritage. URL consultato l'08-02-2016.
  2. ^ (EN) Old Drum, in Visit Warrensburg. URL consultato il 24-03-2010 (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2010).
  3. ^ (EN) The Story of Old Drum, in Almost Heaven Golden Retriever Rescue and Sanctuary, Inc.. URL consultato il 24-03-2010 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2006).
  4. ^ (EN) Coping with the death of your dog, in Bath and North East Somerset Council. URL consultato il 24-3-2010 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2010).
  5. ^ (EN) Eulogy to the dog, in all-creatures.org. URL consultato il 24-03-2010.