Ellanodico

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Gli Ellanodici erano giudici sportivi dell'antica grecia, incaricati di organizzare i Giochi olimpici[1].

Il nome deriva probabilmente dal termine "Elleni", in quanto le Olimpiadi erano molto popolari nelle popolazioni che abitavano la Grecia antica; il termine è già presente all'epoca di Licurgo. Inizialmente vi erano solo due ellanodici, tuttavia il loro numero crebbe fino a comprendere dodici unità (tante quante erano le tribù degli Elei)[2]. Tuttavia, nella maggioranza delle volte in cui si disputarono le Olimpiadi, questi furono dieci[3].

Venivano nominati per elezione e la loro carica durava un'Olimpiade, cioè quattro anni; dovevano prestare giuramento, in quanto erano di fatto dei giudici e le Olimpiadi non possedevano un carattere esclusivamente ludico come oggi, e stare nell'Ellanodiceon ("Palazzo degli ellanodici") di Elide, dieci mesi prima dell'evento, per organizzare i giochi[4]. Inoltre dovevano indossare dei particolari indumenti, tra cui tuniche di colore porpora e corone d'alloro[5]. Inoltre era loro compito consegnare ai vincitori delle diverse gare i premi; era incaricato loro di incoronare l'atleta, vincitore di una determinata disciplina, con delle ghirlande o corone d'olivo selvatico dette "cotinos", tagliate da un bambino non orfano con un falcetto d'oro e prelevate da una tavola d'avorio nel tempio di Era[6].

Pochi giorni prima dell'inizio dei giochi, si trasferivano, con gli atleti, da Elide a Olimpia. Con l'inizio delle Olimpiadi, controllavano se i partecipanti fossero greci (non erano ammessi schiavi, donne e stranieri), svolgevano la loro carica, comportandosi come moderni arbitri; sorvegliavano lo svolgimento delle gare, punendo i partecipanti che commettevano infrazioni. Le punizioni potevano avere un carattere pecuniario, con multe che venivano poi versate al tempio di Zeus, o di un carattere fisico, attraverso percosse e bastonate[2].

Il termine "ellanodico" venne usato durante i Giochi della I Olimpiade di Atene del 1896, ad indicare i giudici di tale manifestazione, con un preciso riferimento all'antiche Olimpiadi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ The Olympic Games: BC 776 - AD 1896, pag. 26.
  2. ^ a b Dizionario della civiltà greca, pag. 93.
  3. ^ The Olympic Games: BC 776 - AD 1896 Pag 27.
  4. ^ '[1]
  5. ^ The Olympic Games: BC 776 - AD 1896 Pag 36.
  6. ^ [2], pag. 74.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) S.P.Lampros-N.G.Polites-Pierre De Coubertin-P.J.Philemon-C.Anninos, The Olympic Games: BC 776 - AD 1896, Atene, Charles Beck, 1897 (Pag 186) (Disponibile in [3] Archiviato il 16 gennaio 2013 in Internet Archive.)
  • (DE) V.Kluge, Olympische Sommerspiele: die Chronik I, Berlino, Sportverlag, 1997, ISBN 3-328-00715-6
  • (DE) K.Lennartz, Karl (ed.), Die olympischen Spiele 1896 in Athen: Erläuterungen zum Neudruck des Offiziellen Berichtes, Kassel, Agon, 1996

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Storia, organizzazione e riti delle Olimpiadi Antiche (PDF) [collegamento interrotto], su lulu.com.
  • (EN) Le Olimpiadi Antiche, su perseus.tufts.edu.