Elijah Clarke

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Elijah Clarke
Elijah Clarke ritratto da Rembrandt Peale.
SoprannomeHero of the Hornet's Nest ("Eroe del Vespaio")[1]
NascitaTarboro, 10 dicembre 1736
MorteAugusta, 5 dicembre 1799
Cause della morteCause naturali
Dati militari
Paese servitoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Forza armataMilizia della Georgia
Esercito continentale
Anni di servizio1775-1794
GradoBrigadier generale
ComandantiAndrew Pickens
GuerreGuerra d'indipendenza americana
BattaglieBattaglia di Alligator Bridge
Battaglia di Kettle Creek
Battaglia di Musgrove Mill
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Elijah Clarke, talvolta Clark[2][3] (Tarboro, 10 dicembre 1736Augusta, 5 dicembre 1799), è stato un generale statunitense.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Di umili origini, nacque in Carolina del Nord nel 1736[4][5] e visse la prima parte della sua vita sulla frontiera, non ricevendo un'educazione formale e rimanendo analfabeta.[6] Si trasferì in Georgia attorno al 1773, approfittando delle nuove terre sottratte ai nativi americani che il governatore James Wright stava distribuendo ai nuovi coloni.[3][6][7]

Rivoluzione americana[modifica | modifica wikitesto]

Dapprima lealista, allo scoppio della rivoluzione americana cambiò schieramento e si unì ai ribelli.[6][7] Arruolatosi nella milizia georgiana, respinse numerosi attacchi dei nativi americani, soprattutto Creek e Cherokee, alleati con la Corona britannica.[3]

Dopo aver partecipato a numerosi scontri minori, la caduta della Georgia e della Carolina del Sud nel 1780 costrinse lui e i suoi uomini a fuggire nelle terre indiane, e per circa un anno condusse attività di guerriglia dietro le linee nemiche.[7] Durante la latitanza lui e le sue truppe soffrirono il vaiolo e la parotite, ma nonostante tutto le sue attività furono fondamentali nel consentire la resistenza rivoluzionaria negli Stati del Sud.[3]

Emerse dalla clandestinità nel 1781, contribuendo alla liberazione di Augusta e venendo per questo promosso brigadier generale.[4][6]

Attività politica[modifica | modifica wikitesto]

Finita la guerra si stabilì in Georgia, dove ricevette una piantagione per le sue gesta belliche.[6] Dal 1781 al 1790 fu impegnato nella politica locale, servendo anche nella Camera dei rappresentanti georgiana.[3][4][6][7]

Di tendenze fortemente espansionistiche, premeva sul governo statale perché la Georgia si appropriasse dei territori dei nativi americani e della vicina Florida spagnola.[7] I vari governatori tuttavia si dimostrarono prudenti e non intrapresero iniziative così aggressive, e ciò lasciò Clarke molto insoddisfatto e desideroso di provvedervi lui stesso.[3]

Repubblica del Trans-Oconee[modifica | modifica wikitesto]

Infine, stanco della lentezza della politica georgiana, il generale decise di agire in autonomia.[3][8]

Ignorando i trattati di pace esistenti con i Creek, nel febbraio 1794 Clarke si dimise dalla milizia georgiana e assieme ad alcuni seguaci invase le terre dei nativi oltre il fiume Oconee.[6] Ricevuto anche il supporto della Prima Repubblica Francese in funzione anti-spagnola e insofferente all'inefficienza statunitense, Clarke decise di fondare uno stato indipendente, la Repubblica del Trans-Oconee.[6][7][8]

La mancanza di resistenza da parte dei nativi e la lentezza di reazione del governo statunitense lo convinsero della bontà della propria iniziativa, ed invitò ad abitare nel Trans-Oconee tutti coloro che lo avessero voluto. Diverse centinaia di coloni aderirono all'iniziativa e si stabilirono nelle terre di Clarke; ciò causò la preoccupazione del presidente degli Stati Uniti George Washington, che spinse il governatore della Georgia George Mathews ad intervenire militarmente.[6][7][8]

Clarke, per evitare spargimenti di sangue, decise di costituirsi nella contea di Wilkes, ma riuscì a farsi rilasciare da una giuria di simpatizzanti. L'ex-governatore e padre fondatore George Walton tuttavia divenne un nemico dichiarato di Clarke, convincendo il governatore Mathews ad inviare nel Trans-Oconee i generali John Twiggs e Jared Irwin, che nel settembre 1794 ne dispersero gli abitanti con la forza. Ancora una volta Clarke preferì non combattere, arrendendosi con i suoi uomini al generale Irwin in cambio di un'amnistia.[7][8]

Ultimi anni ed eredità[modifica | modifica wikitesto]

Deluso, impopolare e lasciato in bancarotta per il fallimento della sua iniziativa, Clarke si ritirò da qualsiasi attività politica, morendo nel 1799.[3][6][7]

Nonostante la sua memoria controversa, gli venne dedicata la contea di Clarke nelle zone che un tempo aveva cercato di colonizzare, e suo figlio John divenne governatore della Georgia.[3][7] Il personaggio di Benjamin Martin, protagonista interpretato da Mel Gibson del film Il patriota, è ispirato proprio alla vita di Elijah Clarke.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ In riferimento alle sue azioni da partigiano.
  2. ^ Nel caso di suo figlio ha prevalso la forma breve del cognome.
  3. ^ a b c d e f g h i (EN) Robert Davis, Elijah Clarke, su georgiaencyclopedia.org.
  4. ^ a b c d (EN) Gen Elijah Clarke, su it.findagrave.com.
  5. ^ Le stime sulla sua nascita in realtà variano tra il 1733 e il 1742.
  6. ^ a b c d e f g h i j (EN) Thomas J. Farnham, Clarke, Elijah, su ncpedia.org.
  7. ^ a b c d e f g h i j (EN) Elijah Clarke, su battlefields.org.
  8. ^ a b c d (EN) Christopher Floyd, Trans-Oconee Republic, su georgiaencyclopedia.org.

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