Elezioni presidenziali in Siria del 2007

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Elezioni presidenziali in Siria del 2007
Stato Bandiera della Siria Siria
Data
27 maggio
Eletto
Partito
Voti
11.199.445
99,82%
Presidente uscente
Bashar al-Assad
2000 2014

Le elezioni presidenziali in Siria del 2007 si tennero il 27 maggio.

La Costituzione siriana prevedeva che il Presidente dovesse essere scelto dal Partito Ba'th, e che la sua candidatura dovesse essere approvata prima dal Consiglio del popolo e poi dal popolo siriano tramite referendum; il 10 maggio, il Consiglio del popolo aveva scelto all'unanimità Bashar al-Assad, segretario del Partito Ba'th e figlio dell'ex-Presidente Hafez al-Assad[1][2]. La sua candidatura fu approvata dal popolo col 97,62% dei consensi, e quindi egli ottenne un secondo mandato di sette anni.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Scelta
Voti
%
A favore
11 199 445 99,82
Contro
19 653 0,18
Totale
11 219 098
100
Voti non validi
253 059
2,21
Votanti
11 472 157
95,86
Elettori
11 967 611

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Il referendum fu visto da molti come una semplice formalità[3] e fu boicottato dall'opposizione[2][4][5][6]. I partiti politici di opposizione furono proibiti, a meno che non fossero legati al Partito Ba'th[3][4][5][6][7]. Secondo alcuni, il dissenso sarebbe stato punito con la prigione e con intimidazioni[1][8][9]. Si diceva che la paura di una vendetta da parte del governo fosse stata ampiamente diffusa[8][9]. Alcuni accusarono Assad di corruzione, arresti di massa contro i dissidenti e soppressione dell'attivismo democratico[1][4][6][10].

I membri della Dichiarazione di Damasco affermarono di voler emendare la Costituzione per permettere elezioni più libere, ma furono ignorati[1]. L'avvocato siriano Haitham al-Maleh dichiarò: "c'è un solo candidato, e questo non è assolutamente un processo salutare"[5]. Tom Casey, portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America affermò: "Sono sicuro che il Presidente Assad si sta godendo la vittoria della sua abilità nell'aver battuto nessun altro candidato e continua il suo governo dispotico sulla Siria" e che "Chiaramente non c'era libera scelta per il popolo siriano"[1][11].

Il Ministro dell'Interno Bassam Abdel Majeed dichiarò "Questo grande consenso dimostra la maturità politica della Siria e la nostra meravigliosa democrazia", mentre il governo descrisse l'affluenza come "enorme"[7]. Il Ministro dell'Informazione, Muhsen Bilal, dichiarò "Abbiamo la nostra democrazia e ne siamo orgogliosi"[8].

Note[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]