Electric Park

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Electric Park di Detroit[1]
Electric Park di Baltimora nel 1907. L'ingresso fungeva anche da fermata per il tram locale (come testimoniano i binari in basso a destra). Gli edifici del parco furono rasi al suolo nel 1916.

Electric Park era il nome condiviso nei primi anni del novecento da diversi di parchi di divertimento negli Stati Uniti che furono costruiti e posseduti da compagnie elettriche e compagnie di tram.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La maggior parte dei parchi erano di proprietà di società elettriche e di tram, che spesso avevano una o più linee che trasportavano le persone tra i centri delle varie città e le aree residenziali e industriali. (Dopo il 1900, le linee ferroviarie elettriche iniziarono a trasportare i pendolari da una città all'altra). Inizialmente, i tram e le linee avrebbero funzionato con un livello ridotto nei fine settimana o sarebbero rimasti completamente inattivi. Per generare traffico nei week-end, le compagnie creavano nuove destinazioni, generalmente alla fine delle loro linee[3], affinché il pubblico potesse frequentarlo, realizzando un parco per il picnic o un parco divertimenti.[4] Indipendentemente dal tipo di parco, le destinazioni di proprietà della compagnia elettrica locale o raggiunte con il tram erano comunemente chiamate Electric Park.

Dopo il 1903, il successo del Luna Park di Coney Island (con l'ingresso del parco ricoperto di luci elettriche) ispirò la creazione dei parchi elettrici, che si diffusero in tutto il Nord America (allo stesso tempo, Frederick Ingersoll[5], ispirato allo stesso modo, iniziò a costruire il suo impero delle montagne russe).[6] L'esistenza di questi parchi fu generalmente breve: la maggior parte di essi chiuse nel 1917, anno dell'entrata degli Stati Uniti nella prima guerra mondiale mentre l'ultimo parco ancora attivo a Detroit chiuse nel 1928.[7] Walt Disney successivamente si ispirerà a questi parchi per la costruzione di Disneyland.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Cartolina del Carousal all'Electric Park, 1909
  1. ^ DETROIT TRANSIT HISTORY.info: Belle Isle Coach Station, su www.detroittransithistory.info. URL consultato il 9 novembre 2023.
  2. ^ Amusement Park & Roller Coaster Books E, su web.archive.org, 4 agosto 2009. URL consultato il 9 novembre 2023 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2009).
  3. ^ (EN) Norman S. Stevens, Kankakee 1900-1916, Arcadia Publishing, 2006, ISBN 978-0-7385-4060-3. URL consultato il 9 novembre 2023.
  4. ^ Dale Internet Archive e Wendy Yegoiants, The American amusement park, St. Paul, MN : MBI Pub. Co., 2001, ISBN 978-0-7603-0981-0. URL consultato il 9 novembre 2023.
  5. ^ Luna Park's luminary: Entrepreneur/roller coaster designer deserves his due, su web.archive.org, 2 dicembre 2008. URL consultato il 9 novembre 2023 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2008).
  6. ^ Robert Cartmell, The Incredible Scream Machine: A History of the Roller Coaster (Popular Press 1987) ISBN 0-87972-342-4.
  7. ^ Electric Park | Detroit Historical Society, su detroithistorical.org. URL consultato il 9 novembre 2023.
  8. ^ (EN) The Origin of Walt’s Disneyland Idea, su Walt's Disneyland, 3 maggio 2017. URL consultato il 9 novembre 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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