Dorothy Strachey

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Dorothy Strachey

Dorothy Strachey, conosciuta come Dorothy Bussy (29 luglio 18651º marzo 1960), è stata una scrittrice e traduttrice britannica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlia dell'ufficiale Richard Strachey e dell'attivista Jane Maria Strachey[1], ha compiuto gli studi al collegio fondato da Marie Souvestre prima a Fontainebleau e in seguito a Wimbledon[2].

Sposatasi nel 1903 con il pittore Simon Bussy[3], ha vissuto tra la Francia e l'Inghilterra ed è stata vicina al Bloomsbury Group (che contava tra i suoi membri il fratello Lytton Strachey) e ha tradotto in inglese André Gide[4].

Nel 1949 ha pubblicato in forma anonima il suo unico romanzo, Olivia, storia in parte autobiografica di un amore segreto tra una giovane allieva e la sua insegnante all'interno di un collegio francese[5]. Divenuto nel tempo un classico della letteratura lesbica[6] è stato trasposto nell'omonima pellicola due anni dopo per la regia di Jacqueline Audry[7].

Opere (parziale)[modifica | modifica wikitesto]

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

  • Olivia (1949)

Raccolte di racconti[modifica | modifica wikitesto]

  • Fifty Nursery Rhymes (1951)

Adattamenti cinematografici[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gloria Maria Ghioni, Un classico moderno tenuto a lungo nel cassetto: la riscoperta di “Olivia” di Dorothy Strachey, su illibraio.it, 23 gennaio 2024. URL consultato il 30 gennaio 2024.
  2. ^ Paolo Bertinetti, Nel collegio femminile di Dorothy Strachey il dolce ha il sapore di una notte di passione, su lastampa.it, 27 gennaio 2024. URL consultato il 30 gennaio 2024.
  3. ^ (EN) Pagina dedicata all'autrice, su it.findagrave.com. URL consultato il 30 gennaio 2024.
  4. ^ Recensione, su internazionale.it, 26 gennaio 2024. URL consultato il 30 gennaio 2024.
  5. ^ (EN) Chris Roulston, Translating Desire: Queer Affect, Autobiography, and Involuntary Love in Dorothy Strachey’s Olivia, su modernismmodernity.org, 30 luglio 2020. URL consultato il 30 gennaio 2024.
  6. ^ (EN) Rhea Rollmann, 90 YEARS ON ‘OLIVIA’ REMAINS A CLASSIC OF LESBIAN LITERATURE, su popmatters.com, 30 giugno 2020. URL consultato il 30 gennaio 2024.
  7. ^ Matteo Salvetti, Olivia, un melodramma queer del 1951, su npcmagazine.it, 28 settembre 2023. URL consultato il 30 gennaio 2024.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN232775152 · ISNI (EN0000 0001 2282 8229 · LCCN (ENn83216713 · GND (DE118665510 · BNF (FRcb11894656s (data) · J9U (ENHE987007276697705171 · WorldCat Identities (ENlccn-n83216713