Domenico Meccoli

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Domenico Meccoli (Assisi, 4 gennaio 1913Roma, 21 novembre 1983) è stato un giornalista e sceneggiatore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giornalista, si è occupato intensamente di cinema[1] dapprima collaborando all'Istituto internazionale per la cinematografia educativa (organismo collegato alla Società delle Nazioni ed in seguito come redattore del settimanale Cinema, sia nella prima che nella seconda serie. Successivamente scrisse per Epoca, della quale fece anche il corrispondente da Parigi. Come sceneggiatore firmò una decina di pellicole tra il 1939 e il 1954. È apparso anche come attore in tre film. Nel 1956 pubblicò un volume sull'attività di Luigi Zampa, che restò per molti anni, sino al 2012, l'unica monografia sul regista romano.

Ha fatto parte delle giurie della Mostra del Cinema di Venezia del 1955, del Festival di Cannes del 1956 e del Festival di Berlino nel 1968. Ha diretto per due anni la Mostra del Cinema di Venezia nel 1961 e nel 1962. Nel 1965 ha curato la pubblicazione di Venti anni di cinema italiano, opera antologica che descrive la nascita del premio Nastro d'argento.

Dopo la sua scomparsa, avvenuta a 70 anni, la città natale di Assisi decise di istituire il Premio Domenico Meccoli denominato "Scrivere di cinema", assegnato annualmente ai critici e agli storici del cinema.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Sceneggiatore[modifica | modifica wikitesto]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Zampa, Roma, edizioni Cinque Lune, 1956, ISBN non esistente
  • Vent'anni di cinema italiano (prefazione), Roma, Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici, 1965. NoISBN

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cfr. Bianco & nero : rivista quadrimestrale del Centro Sperimentale di Cinematografia : 567, 2, 2010, Roma : Carocci, 2010.
  2. ^ Così ricordò la stesura lo stesso Meccoli: «Restammo in Africa Orientale quattro mesi. Con Vittorio Cottafavi e Cesare Vico Lodovici, autore dei dialoghi, sceneggiammo tutto sul posto, man mano che si realizzava il film» (Francesco Savio, Cinecittà anni Trenta. Parlano 116 protagonisti del secondo cinema italiano (1930-1943), vol. II, Bulzoni, Roma 1979, p. 759).

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