Domenico Bussolin

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Domenico Bussolin (Venezia, XIX secoloPadova, 1886) è stato un vetraio italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Domenico Bussolin fu un vetraio italiano attivo a Murano nella prima metà del XIX secolo.[1]

Iniziò ad occuparsi del vetro dopo il matrimonio con Lucia, la figlia di Girolamo Vistosi, il quale lavorò nelle fornaci da smalti per molti anni, diventando vetraio nel 1816, prima di cedere l'attività a Bussolin nel 1835.[2]

Nel 1838 la sua bottega era costituita da una fornace per la preparazione della canna, successivamente lavorata opportunamente per realizzare le conterie, oltre ad una fornace di vetri e cristalli, attività che dovette sospendere nel 1841.

Fu tra gli innovatori, restaurando, col ritorno alla tradizione, l'industria vetraria che stava attraversando un periodo di decadenza.[1]

In particolare si dedicò al lavoro, oltre che dei soffiati, delle filigrane e delle paste vitree, nonché delle conterie.[1]

Nel 1843 inventò un sistema che prevedeva l'uso del gas illuminante per la lavorazione delle perle, che da allora venne sempre adottato.[1]

Nel 1868 si attivò per fondare una Società di esportazione di conterie per le Indie, agevolata dalla inaugurazione del canale di Suez.[3]

Nello stesso anno partecipò alla Esposizione Industriale a Venezia con contarie.[3]

Inoltre scrisse un volume intitolato Guida alle fabbriche di Murano (Venezia, 1842; edizione francese, Venezia, 1947).[1]

Il Museo del vetro di Murano espone alcuni pannelli con canne di filigrana, canne millefiori, murrine e lavori ad intarsio. Il titolo delle opere è Domenico Bussolin in Venezia - Medaglia d'argento Esposizione Industriale 1842.[4]

Egli oltre a vincere quella medaglia, continuò ad occuparsi di smalti e conterie ancora per molti anni (e a questo scopo cercò di esportare i suoi centri di produzione in Grecia e forse in Slesia).[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Bussolin, Domenico, in le muse, II, Novara, De Agostini, 1964, p. 499.
  2. ^ Un protagonista della rinascita muranese dell'Ottocento: Domenico Bussolin, su search.proquest.com. URL consultato il 27 ottobre 2020.
  3. ^ a b Un protagonista della rinascita muranese dell'Ottocento: Domenico Bussolin, su jstor.org. URL consultato il 27 ottobre 2020.
  4. ^ a b Storia del vetro di Murano, su xoomer.virgilio.it. URL consultato il 31 ottobre 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bartolomeo Cecchetti, A Murano in memoria ed eccitamento di due suoi valenti vetrai,Venezia, 1860.
  • Joan Crous, Giacomo Crous, Giovanna Bubbico, Vetro. Manuale completo, Firenze, Giunti Editore, 2004, ISBN 88-440-2746-1.
  • Rodolfo Gallo, Contributi alla storia dell'arte del vetro di Murano, F. Garzia, 1953.
  • Astone Gasparetto, Il Vetro di Murano, dalle origini ad oggi, Neri Pozza, 1954.
  • Catalogo della esposizione italiana in Firenze 1861, Firenze, Barbera, 1862.
  • Neil MacLaren, The Dutch School, 1600–1800, Volume I, Londra, National Gallery Catalogues, National Gallery, 1991, ISBN 0-947645-99-3.
  • Sabine Melchior-Bonnet, Storia dello Specchio, Dedalo, 1994.
  • Giovanni Sarpellon, Miniature di vetro. Murrine 1838-1924, Venezia, Arsenale, 1990.
  • Christian Schittich, L. Trentini, Atlante del vetro, UTET, 1998, ISBN 88-02-05529-7.
  • Andrea Tosi, La memoria del vetro: Murano e l'arte vetraria nelle storie dei suoi maestri, Marsilio, 2006.
  • Chris Van Uffelen, Vetro, Motta Architettura, 2009, ISBN 88-6116-100-6.
  • V. Zanetti, Il museo Civico Vetraio di Murano, Venezia, Longo, 1881.
  • V. Zanetti, Discorso letto sul feretro del Cav. Pietro Bigaglia nel tempio dei SS. Giovanni e Paolo di Venezia il 3 maggio 1876, Venezia, Longo, 1876.

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