Djedefra in quarzite (E 12626)

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Djedefra in quarzite (E 12626)
Autoresconosciuto
Data2566/2558 a.C. circa
Materialequarzite
Dimensioni26,5×33,5×28,8 cm
UbicazioneMuseo del Louvre, Parigi

La testa di Djedefra (E 12626) in quarzite è il frammento di un'antica statua egizia del faraone Djedefra (2566–2558 a.C. circa) della IV dinastia[1], successore di Cheope e predecessore di Chefren[2]. A giudicare dal profilo del taglio della testa, la statua completa doveva essere una sfinge[3].

Djedefra ebbe un regno breve ed è poco conosciuto; non fece edificare la propria piramide nella piana di Giza, nei pressi di quella di Cheope, ma diversi chilometri più a nord, ad Abu Rawash. Quando fu scoperta dall'Institut français d'archéologie orientale, all'inizio del XX secolo, questa testa giaceva in mezzo a innumerevoli calcinacci e frammenti scultorei fra le rovine del tempio funerario annesso alla piramide di Djedefra[1].

È possibile che il reperto non sia un ritratto fedele del sovrano, anche se l'individualità dei tratti somatici emerge con decisione: le sopracciglia dritte e quasi lineari, gli zigomi definiti, lo sguardo piuttosto espressivo e indulgente e il mento sfuggente sono comuni a tutte le immagini note del faraone[1]. Djedefra indossa un capricapo nemes liscio la rottura del quale, dietro al collo, suggerisce che doveva aderire alla schiena di un leone adagiato: si è quindi concluso che la statua intera fosse una sfinge[1]. Le sfingi ascrivibili al regno di Djedefra sarebbero fra le più antiche della storia egizia: la Grande Sfinge di Giza è generalmente attribuita al regno di Chefren, fratello e successore di Djedefra[4][5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Head of a sphinx of King Djedefre. URL consultato il 4 luglio 2017.
  2. ^ (RU) Egypt: Djedefre, 3rd King of Egypt's 4th Dynasty, su touregypt.net. URL consultato il 4 luglio 2017.
  3. ^ Schulz, Seidel 2004, p. 77.
  4. ^ Old Kingdom: Pyramid of Khafre and the Great Sphinx, su khanacademy.org.
  5. ^ (EN) The Great Sphinx | Who Built it and When? | Mark Lehner | Ancient Egypt Research Associates, su aeraweb.org. URL consultato il 5 luglio 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Regine Schulz, Matthias Seidel (a cura di), Egitto: la terra dei faraoni, Gribaudo/Könemann, 2004, ISBN 9-783833-111075.

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