Disgiuntore

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Il disgiuntore, a volte detto anche disgiuntore di campo è un dispositivo elettronico automatico utilizzato negli impianti elettrici domestici e industriali, per scollegare quelle parti di cablaggio dell'impianto elettrico che non vengono momentaneamente utilizzate.

Utilità[modifica | modifica wikitesto]

Esso provvede a scollegare fisicamente i terminali di alimentazione di rete dai carichi che vi sono collegati, non appena l'ultimo utilizzatore, ovvero l'ultimo carico viene spento e quindi sconnesso dalla rete. In questo modo si mantiene l'intero impianto elettrico escluso dalla rete, con minori ripercussioni sui campi elettrici e sui disturbi da esso indotti. Infatti la presenza di conduttori sotto tensione ma senza passaggio di corrente, provoca la creazione di un campo elettrico, misurato in volt/metro, che espone il corpo umano e altri dispositivi elettronici, ad una tensione elettrica distribuita nell'etere, che attraversa oggetti e persone.

Principio di funzionamento[modifica | modifica wikitesto]

La corrente minima sotto la quale il disgiuntore scollega il carico dalla rete può essere impostato manualmente sulla maggior parte dei dispositivi, tramite un potenziometro graduato. Il principio su cui si basa il funzionamento è molto simile ad un interruttore magnetotermico a doppia azione, che provvede a scollegare i terminali in assenza di eccitazione di una bobina, o con eccitazione impostata dall'utente. Allo stesso modo, alla ripresa dell'eccitazione, e quindi della corrente che transita sulla bobina, viene ripristinata la connessione alla rete per tutto l'impianto o una sezione di esso.

Il disgiuntore nell'avviamento dei motori elettrici asincroni monofase[modifica | modifica wikitesto]

I motori elettrici asincroni monofase, come noto, soffrono della carenza di coppia motrice all’avviamento. La carenza di coppia non disturba nel caso di carichi nulli all’avviamento, come ad esempio ventilatori, seghe a disco, pompe per fluidi, ecc.; invece, è messa in evidenza nei carichi ostici, cioè quelli che richiedono la massima coppia all’avviamento, come ad esempio compressori, nastri trasportatori, macine, ecc. Per ovviare a tale inconveniente si ricorre a dei circuiti ausiliari attivati da un disgiuntore: questo è un piccolo dispositivo che a motore fermo lascia collegato il ramo di avviamento e lo scollega solo quando il motore, terminata la fase di spunto, ha raggiunto la velocità di esercizio. Il ramo di avviamento può essere costituito da un avvolgimento supplementare (interno al motore) oppure un condensatore aggiuntivo (esterno al motore) e rimane in funzione per un tempo limitato: il suo funzionamento è considerato quindi di tipo impulsivo. Spesso il disgiuntore è utilizzato anche solo per dare al motore, quando richiesto, un senso di rotazione predefinito ad ogni avviamento, dal momento che il motore monofase elementare teorico potrebbe iniziare la sua rotazione in senso casuale.

Il disgiuntore centrifugo è collegato meccanicamente all’asse del motore, in modo che oltre una certa velocità di rotazione si scolleghi automaticamente. Essendo progettato e costruito assieme al motore è il suo complemento ideale, ma è un sistema meccanico delicato e costoso.

Il disgiuntore elettromagnetico è collegato elettricamente in serie al motore: quando la corrente iniziale assorbita scende sotto un certo livello significa che la fase di spunto è terminata ed il ramo di avviamento viene quindi scollegato. Esistono in commercio dei disgiuntori tarati per i più comuni valori di corrente e rappresentano una soluzione economica con ottimi risultati [1].

Il disgiuntore temporizzato è universale ed ha il vantaggio di essere indipendente dalle caratteristiche del motore a cui sarà collegato, ma soffre dello svantaggio di fornire una temporizzazione fissa e di non adattarsi quindi in alcun modo alle condizioni di lavoro del motore. A questo scopo può essere collegato un temporizzatore qualunque, purché sopporti la stessa tensione di alimentazione del motore e la corrente assorbita dal circuito di avviamento.

I dati tecnici standard[modifica | modifica wikitesto]

  • Materiale costituente i contatti
  • Distanza nominale dei contatti
  • Tensione di prova contatto/contatto
  • Potenza di interruzione nominale
  • Segnalazione di funzionamento
  • Dimensione massima del cavo elettrico

Note[modifica | modifica wikitesto]

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