Discussione:Teorema di Turing

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Il paradosso di Touring, come probabilmente l'incompletezza, si risolve tenendo conto il dato esperenziale. Mentre alla mente umana si riconosce la possibilità di imparare dai propri errori, questa viene negata improvvidamente alla macchina di touring per "definizione". Questa negazione impedisce la risoluzione del paradosso. L'apparente indecidibilità di un problema deriva o dalla sua "assurdità" in termini propositivi o dalla impossibilità di utilizzare "gli errori" degli esiti del processo decisionale alla luce degli effetti e dell'esperienza. Ridurre il "rischio insito nella scelta" può risolvere l'indecidibilità anche nel caso di un "criterio di scelta" del tutto arbitrario e/o casuale, qualora si riproponga lo stesso problema o un problema analogo e/o similare (ovvero un problema indecidibile al "primo giro", per esempio, risolto "al primo passaggio" con una soluzione del tutto arbitraria, può diventare decidibile alle riproposizioni successive adottando un più corretto "criterio di scelta" alla luce dei risultati della/e esperienze pregresse). In definitiva è proprio l'esperienza (o il senno del poi) a chiarire quale sia la miglior risposta. Nel caso dell'incompletezza questo processo "a posteriori" può aiutarci a comprendere se la nostra asserzione, ancorchè "non riconoscibile come tale", sia sufficientemente "riscontrabile" come corretta e consistente. In questo caso l'amplimento della base assiomatica di riferimento pare risolvere l'incompletezza. (comunicazione preliminare).