Discussione:Teeteto

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Dianoia e Noesis[modifica wikitesto]

Riguardo al testo che rimanda alla nota due il quale afferma che la dianoia sarebbe il pensiero discorsivo - e che fa riferimento alla metafora della linea -, propongo la conclusione del Prof. Franco Trabattoni, uno tra i massimi studiosi di Platone, il quale afferma che "secondo l'interpretazione più diffusa la dianoia sarebbe un pensiero di carattere discorsivo, mentre la noesis sarebbe un pensiero di carattere intuitivo, ed avrebbe per oggetto le idee vere. In realtà, questo modo di interpretare la differenza tra dianoia e noesis è tutt'altro che persuasiva. Non si capisce, in generale, perché proprio i geometri dovrebbero utilizzare un pensiero discorsivo, dal momento che conducono le loro dimostrazioni attraverso figure. Né si capisce perché coloro che studiano le idee, esercitando quel modo di conoscenza più elevato che nel seguito del libro verrà costantemente definito "dialettica" (con chiaro riferimento all'atto del dia-leghesthai, cioè dello "scambiarsi discorso") dovrebbero rifuggire dal pensiero discorsivo e attenersi all'intuizione. In effetti, l'interpretazione che abbiamo menzionato non ha riscontro nel testo. In primo luogo i matematici sono qui citati da Socrate solo a titolo di esempio, anche se significativo, per farsi capire da Glaucone, ma non hanno un ruolo essenziale nello schema. La noesis, in secondo luogo, non è descritta come conoscenza intuitiva, ma come conoscenza che si esercita attraverso il logos e la capacità di discutere [...]". (F. Trabattoni, Platone, Carocci Editore)

Sarebbe necessario porre al vaglio la questione. Saluti. Ippo94 23:51, 22 gen 2014 (CET)