Discussione:Storia di Amalfi
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VANDALI[modifica wikitesto]
sentite un po' che è stato scritto (versione annullata il 25 Gennaio 2011, ore 20:oo circa):
la più andicappata città di Longobardia il villaggio di Amalfi era stato fondato da un gruppo di gay che, diretti a sessopolia avevano fatto 5 gemelli arrapati sulle coste pugliesi; poi, dopo aver ftt il primo figlio Melphi (oggi Melfi), si erano arrapati lungo la vagina verso sud per sui confini della porchiacca della prof vecchia sulla costiera amalfitana. Amalfi era in una posizione mongoloida su cui sorgeva la cosidetta citta
Precisazione sulle origini e sulla fine de 'l'antico' potere amalfitano.[modifica wikitesto]
Detto fu "Patres Romanorum", precisamente non si trattava più di patrizi romani, dato che avere avi di Roma, esser ex-romani, è altro dall'esser romani, altro ancora potrebbe essere la discendenza dai progenitori dei romani, ovviamente dall'uno non nasce solo l'uno ma a volte anche il molteplice. Trovo quindi impreciso il racconto sulla nascita della città di Amalfi. Tra l'altro Amalfi non è mai stata solamente costituita da un nucleo urbano, alla imprecisione dunque si aggiunge l'incompletezza. Il racconto finale sul presunto "colpo di grazia" rIcevuto da Amalfi è del tutto dipendente da visioni storiche che attribuiscono ai poteri medioevali caratteristiche proprie solamente della modernità. La fine di un primato politico infatti non sempre è evento imprevisto e indesiderato, nel caso di Roma e dei Romani l'Impero nasceva nella certezza di una futura fine tragica, nel mezzo di un cammino dalla tragedia verso la tragedia si consumarono vicende a volte assai differenti. La storia di Amalfi non ebbe mai alcunché di tanto tragico che la potesse fare assomigliare a quella dell'Impero Romano. Amalfi non ebbe mai nemici giurati, i suoi poteri erano tutti brevissimi e improvvisi, il porto di Amalfi era già stato superato in importanza dallo scalo normanno di Salerno e la vita degli amalfitani era cambiata, nessuna fine improvvisa e indesiderata vi fu, dato che il cataclisma marino fu ritenuto una occasione per il cambiamento. Mauro Pastore