Discussione:Storia della filosofia occidentale

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Filosofia
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Io riscriverei la parte sulla filosofia contemporanea più o meno nel modo seguente, perchè la versione (traduzione) esistente è molto polarizzata verso la visione anglosassone, al punto da sfiorare il ridicolo. Gradirei commenti.

La filosofia contemporanea[modifica wikitesto]

Nella filosofia contemporanea si è creata una certa divergenza tra il mondo anglosassone ed il continente europeo, pur con comuni origini in quella fucina di idee che fu il Circolo di Vienna a inizio del XX secolo.

La filosofia anglosassone ha preso un approccio più utilitaristico, che ha portato tra l'altro alla filosofia analitica. La filosofia del continente europeo ha mantenuto una maggiore varietà di filoni, restando più legata a impostazioni di tipo ontologico e gnoseologico, mantenendo allo stesso tempo vicinanza con le filosofie orientali.

--Truman Burbank 17:09, set 30, 2005 (CEST)

tra i filosofi contemporanei va di certo citato anche il professor Fabio Gabrielli.

Gabrielli non lo conosco e non l'ho mai sentito citato da nessuno. Tra l'altro Nietzsche, Kierkegaard e Schopenhauer (quest'ultimo è una grave mancanza) sono considerati quasi all'unanimità gli iniziatori della filosofia contemporanea. La filosofia moderna solitamente viene fatta terminare con la filosofia classica tedesca (Hegel e post-hegelismo, ossia Feuerbach, Marx ecc). --Emptywords 18:57, 8 giu 2006 (CEST)[rispondi]

Parlando di mancanze: Bernard Bolzano, Johann Friedrich Herbart, Friedrich Adolf Trendelenburg, Ernst Laas, Franz Brentano, Rudolf Hermann Lotze, Christoph von Sigwart, Ernst Mach e via dicendo ... Cat 23:01, 8 giu 2006 (CEST)[rispondi]
questa pagina andrebbe decisamente implementata. Intanto aggiungo il link alla pagina con la tabella, che è già molto più chiara. --Emptywords 21:53, 9 giu 2006 (CEST)[rispondi]

Filosofia Antica[modifica wikitesto]

Trovo grottesca l'assenza del minimo cenno alla tradizione ellenistica. Epicureismo, Stoicismo, Scetticismo. Mai pervenuti?

storia della filosofia -Galimberti[modifica wikitesto]

"... la storia della filosofia [...] sembra avere un destino storico-regionale. A differenza di tutte le discipline che hanno avuto i loro rappresentanti e i loro esponenti distribuiti in tutte le epoche e in tutte le regioni occidentali, la filosofia si è finora espressa fondamentalmente come filosofia greca e come filosofia tedesca. Fanno eccezione Cartesio, Spinoza (che scrivevano in latino) e l'empirismo inglese". Umberto Galimberti, dalla voce "Geist" di Idee: il catalogo è questo, Feltrinelli 1992

Truman 10:20, 9 feb 2007 (CET)[rispondi]

RE:storia della filosofia occidentale[modifica wikitesto]

ecco i commenti! sono d'accordo con tutte le critiche e ne aggiungerei molte altre per la verità.l'intero articolo è semplicistico e parziale fino al grottesco... ma rischio di sembrare semplicemente polemico e non è questo il mio scopo. Mi limito a chiedere all'autore dell'articolo (e tutti passati presenti e futuri suoi simili): con quale pretesa si crea un argomento storia della filosofia occidentale, limitandosi poi a elencarne le principali sezioni tralasciando tutto direi e nei pochi luoghi dove si scrive non si mettono che quattro righe???? non credo di sbagliare imputando questo alla fretta di creare un argomento: chi l'ha fatto oltretutto non si è accorto che già esisteva nella wikipedia italiana una voce "filosofia antica" per esempio, con link ad altricoli piu dettagliati per ciascun filosofo??? o ancora, se il suo intento (spero) non era quelo di scrivere un manuale di tutta la storia della filosofia, ma solo elencare i momenti e i personaggi salienti non si è accorto che già esisteva una cronologia (pura e semplice cronologia) molto meno frammentaria???

faccio dunque un'esortazione per tutti, anzi due;la prima di carattere pratico e metodologico: ritengo che sia inutile creare piu argomenti "paralleli" in cui con titoli diversi si trattino gli stessi argomenti(tipo filosofia antica e filosofia occidentale, all'interno della quale è ovvio che ci sara una sezione filosofia antica;e viceversa se la seconda è stata creata dopo la prima basta aggiungere un link per la pagina gia esistente), perciò controllate ogni volta se non esiste già un articolo simile sul quale potreste eventualmente apportare le modifiche che riterrete necessarie;

la seconda esortazione riguarda la capacità di autocritica degli autori:forse sarebbe meglio evitare di creare argomenti sui quali poi non si è in grado di spiegare nemmeno una mezza idea...da piccolo mi dicevano di contare fino a dieci prima di aprire bocca...


--Ronan 05:41, 10 feb 2007 (CET)[rispondi]

Non vedo cosa ci sia di strano nell'avere due voci che al loro interno trattino due stessi argomenti, se lo fanno in contesti e con un approccio diverso: la voce "Storia della filosofia occidentale" parlerà di filosofia antica in una prospettiva generale, mirando a fornire una panoramica che inquadri quegli aspetti importanti per i successivi periodi storici; la voce "Filosofia antica" tratterà poi l'argomento in maniera più approfondita. Coloro che consultano wikipedia possono essere interessati a livelli di approfondimento diversi su uno stesso argomento, nonchè a diversi approcci tematici (come ho detto, la dimensione storica e generale o quella più tecnica e dettagliata). Detto questo, che la voce "Storia della filosofia occidentale" sia inadeguata è evidente, ma iniziare per questo una filippica sull'autocritica ed il rigore metodologico mi sembra inopportuno: la libera modifica delle voci fa sì che ogni voce sia un lavoro in fieri e che quindi anche un abbozzo approssimativo abbia valore se può costituire un nucleo per successivi miglioramenti. Piuttosto ti invito ad usare questa pagina di discussione per proporre i tuoi cambiamenti alla pagina prima di attuarli, è semplicemente un segno di rispetto per il lavoro degli altri. Grazie...

Nick 12:43, 10 febbraio

Filosofia analitica e filosofia continentale[modifica wikitesto]

Appunto qui una recensione, utile per approfondire le differenze tra le due filosofie.
Mario De Caro -La mente e la natura
Forse la principale ragione della frattura che separa la filosofia analitica anglosassone da quella cosiddetta continentale è il credito di cui il 'naturalismo scientifico' gode presso molti influenti filosofi analitici come Quine, Dennett e Fodor. Secondo questa concezione esiste un unico modello di conoscenza: quello che applicato alle scienze naturali ha dato luogo a quattro secoli di trionfi. In questa prospettiva, tutte le scienze umane e la stessa filosofia vi si dovrebbero adattare. Un punto di vista antitetico è assunto dai campioni della filosofia continentale, da Heidegger a Ricoeur, da Gadamer a Derrida. Nella loro prospettiva, il naturalismo non è che una versione dello scientismo: una concezione depauperante per la comprensione del mondo.--Truman (msg) 13:37, 29 gen 2012 (CET)[rispondi]

Nuove aggiunte[modifica wikitesto]

Sposto qui le nuove aggiunte dell'utente Legolas sulla filosofia contemporanea, in quanto sono da rivedere e da sistemare, alcune cose si possono tenere ma da integrare meglio, altre da spostare in una voce più specifica. Resta il fatto che si tratta di un'intera parte senza fonti e da verificare, oltre che da sistemare per lo stile e da wikificare: --Rembw (msg) 19:25, 22 feb 2014 (CET)[rispondi]

Quasi tutte le correnti e le personalità sommariamente
ricordate qui sopra occupano con la loro presenza i primi decenni del XX secolo e giungono in alcuni casi fino alle soglie dei nostri giorni. Tuttavia altri sono gli orientamenti che agiscono da protagonisti sulla scena agitata della filosofia contemporanea. Il metodo fenomenologico proposto da Husserl (1859-1938), in forza del quale la filosofia diventa una scienza contemplativa e descrittiva delle strutture permanenti della realtà, sembra essere, col suo disimpegno programmatico e con la sua avversione per le sintesi partigiane e semplificatrici, uno dei comuni denominatori del pensiero contemporaneo. Col suo ausilio sono già state condotte le tormentate analisi dell'esistenzialismo, la filosofia fiorita fra le due guerre mondiali come testimonianza di una nuova consapevolezza della precarietà dell'uomo e dell'insignificanza della storia. Kierkegaard (1813-1855), il filosofo danese avversario del razionalismo hegeliano in nome del singolo e della sua irriducibile “angoscia” esistenziale, e Nietzsche (1844-1900), il teorico dell'accettazione eroica della vita, che è dolore, lotta e crudeltà, sono gli antecedenti storici esplicitamente richiamati dai due maggiori rappresentanti dell'esistenzialismo tedesco, Heidegger e Jaspers. Nel secondo dopoguerra Sartre ha ripreso con vigore originale alcuni dei loro temi fondamentali, tentandone anche un'integrazione col marxismo, mentre la cultura francese aveva fino ad allora coltivato, con Marcel, Le Senne, Lavelle, una filosofia dell'esistenza di intonazione spiritualistica e teologizzante, più sensibile alla tradizione del colloquio intimo pascaliano che al rigore dell'analisi fenomenologica.Una versione “positiva” dell'esistenzialismo, nel senso che essa non include lo scacco e il fallimento come momenti necessari dell'esistenza, è quella svolta in Francia da Merleau Ponty e in Italia da Abbagnano. Accanto alla fenomenologia e all'esistenzialismo la terza linea dominante individuabile nella filosofia contemporanea è rappresentata dal neopositivismo o positivismo logico, nel quale confluiscono i risultati della “critica della scienza” iniziata da Mach (1838-1916) e da Poincaré (1854-1912), dello sviluppo critico interno della matematica e della fisica, dell'elaborazione della nuova logica simbolica. Il positivismo logico, penetrato profondamente dall'Europa nella cultura americana, si caratterizza, nella grande varietà e mutevolezza di atteggiamenti dei suoi seguaci, fra i quali il più geniale è stato Wittgenstein (1889-1951), per una tesi radicale: la riduzione della filosofia ad analisi del linguaggio della scienza e a “terapia” del linguaggio comune, con il fine specifico di dimostrare l'origine verbalistica e la sostanziale inconsistenza dei problemi tradizionali della filosofia. Alla “svolta linguistica” così determinatasi si ricollega l’ermeneutica, cioè la disciplina filosofica che ha il compito di spiegare le possibilità del comprendere e di interpretare l’uomo e il suo mondo soprattutto attraverso il linguaggio; suoi esponenti principali sono: il tedesco Hans Georg Gadamer secondo il quale “il mondo si costituisce nel linguaggio”, il francese Paul Ricoeur e l’italiano Luigi Pareyson.
Anche la filosofia analitica si riallaccia al dibattito sulla linguistica: la spiegazione filosofica del pensiero si può raggiungere solo attraverso la spiegazione filosofica del linguaggio.
Una critica al neopositivismo proviene invece da Karl Popper (1902-1994), secondo il quale solo gli enunciati verificati dall’esperienza risultano sensati, ma comunque provvisori. La scienza deve procedere per congetture e confutazioni,imparando dai propri errori. Thomas Kuhn (1922), storico della scienza statunitense, distingue periodi di scienza normale, nei quali i modelli scientifici non sono messi in discussione, dai periodi di frattura rivoluzionaria nei quali i paradigmi dominanti cambiano e sono quindi modificati i metodi della pratica scientifica. Questa teoria basata su fattori socio-psicologici e spesso irrazionali, è contestata da Imre Lakatos (1922-1974), il quale sostiene che il progresso scientifico si attua mediante seri programmi di ricerca; Paul Feyerabend difende invece l’irrazionalità della scienza e propugna l’anarchismo metodologico. Un’altra corrente del pensiero filosofico contemporaneo è lo strutturalismo, sorto in Francia per opera di Ferdinand de Saussure (1857- 1913); esso assume nei confronti dei fatti sociali una prospettiva assolutamente oggettiva, e si propone di studiarli rappresentandoli attraverso modelli per scoprire quali relazioni sistemiche e costanti –strutturali– intercorrono fra i fenomeni sociologici. Il dibattito sullo strutturalismo è proseguito fino ai nostri giorni, suoi principali esponenti sono: lo psicoanalista francese Jacques Lacan (1901-1981), l’antropologo Claude Lévi-Strauss (1908), Michel Foucault (1926-1984), Louis Althusser (1918-1990) e Jacques Derrida (1930) che si pone nel post-strutturalismo, in altre parole oltre il concetto di struttura.I recenti avvenimenti storici e gli sviluppi della democrazia contemporanea concorrono alla nascita delle cosiddette teorie etiche rappresentate dal filosofo e sociologo tedesco Jurgen Habermas (1929), che denuncia la fittizia partecipazione dei cittadini nella vita politica nei sistemi tardo-capitalistici, e dal filosofo statunitense John Rawls (1921).
L’epoca di fine millennio è infine definite da Jean-Fraçois Lyotard (1924) come postmoderna. La crisi delle grandi ideologie comporta la revisione di criteri di giudizio globalizzanti.
Negli ultimi anni, la nascita di singole discipline scientifiche come ad esempio la psicologia sperimentale, la cosmologia e le neuroscienze, ha sottratto alla filosofia campi di ricerca che un tempo le erano propri e che ora sono sviluppati in ambiti diversi.D’altro canto la filosofia, proprio per la sua capacità di dialogo con altre discipline, appare in ogni modo il punto di partenza e di snodo tra saperi diversi. Interessante ad esempio, il rapporto con le nuove tecnologie comunicative e informatiche. La multimedialità e le realtà virtuali, che sviluppano nuovi linguaggi in parte ancora sconosciuti e le cui possibilità future sono imprevedibili, costituiscono la sfida futura più densa di significati cui la filosofia di fine millennio va incontro.

Aggiunte varie[modifica wikitesto]

Ho provato ad inserire immagini di vari filosofi occidentali, dall'antichità al novecento, una mappa sulla storia della filosofia europea dalla voce Filosofia, alcune voci di rimando e una nota per il paragrafo su Agostino d'Ippona.

Ci sono però altri IP anonimi, o forse uno solo, che continua con una edit war da un po' di tempo ad annullare i miei contributi; sollecitato dall'utente Utente:M&A a parlarne qui con utenti registrati per trovare consenso, chiedo la vostra collaborazione.--151.53.79.80

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento esterno sulla pagina Storia della filosofia occidentale. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 06:45, 8 mag 2019 (CEST)[rispondi]

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento esterno sulla pagina Storia della filosofia occidentale. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 20:31, 22 giu 2019 (CEST)[rispondi]

Storia della filosofia occidentale o Filosofia occidentale?[modifica wikitesto]

Non sarebbe meglio rendere la pagina coerente con ciò che accade nelle altre wiki e spostarla verso "Filosofia occidentale"? --Eddie 619 18:17, 6 feb 2023 (CET)[rispondi]

Una premessa: dubito che si possa fare filosofia senza conoscere la storia della filosofia. Si può forse fare scienza senza conoscere la storia della scienza, ma questo approccio nel campo filosofico non funziona, porta alla classica discussione superficiale, cosiddetta "da bar" (dico "cosiddetta" perchè qui su wiki i bar possono essere molto seri). Su questa importanza della storia nella filosofia avevamo discusso nella voce principale.
Poi la voce è collegata con altre 11 voci nazionali che mi appaiono coerenti, e ci sarebbe da aggiungere almeno la versione francese, che ha un collegamento interwiki discutibile.
Ancora, c'è un grosso gruppo interwiki centrato sulla storia della filosofia, nel quale l'inglese è stato inzeppato a forza, puntando sulla sezione storica della voce filosofia.
C'è poi un grosso interwiki centrato sulla filosofia occidentale, e qui la voce inglese è presente.
E allora, mi sembra che sulla tripletta filosofia - storia - occidente gli interwiki siano parecchio confusi, anche perchè la prima wiki nasce in inglese, e nella cultura anglosassone c'è il viziaccio di cancellare la storia, al massimo lasciando qualche appiglio lì dove è utile oggi. Ricordo ancora quando la prima enciclopedia elettronica era Encarta Microsoft e nella storia dell'Italia non succedeva niente per mille anni, dalla caduta dell'Impero romano al Rinascimento (mi riferisco alla versione inglese, poi fu fatta la versione italiana, nella quale scoprirono che qualcosa succedeva durante il Medioevo).
Ci sarebbe forse di più da discutere di quell'errore che chiamiamo "Occidente": sulla superficie terrestre c'è sempre un posto a occidente di un altro, ad es. il Giappone è a occidente degli USA. Il problema è che ci siamo cresciuti nella mitologia dei film western, nel quale "west" (occidente) voleva dire terra di conquista. Occidente è il mito americano della frontiera, con il quale tentano di colonizzare tutto il mondo. Comunque, restando all'interno del mito, un storia della filosofia occidentale per me ci può stare.--Truman (msg) 15:25, 16 feb 2023 (CET)[rispondi]
Il titolo è coerente con il contenuto della voce. --Bramfab (msg) 15:34, 16 feb 2023 (CET)[rispondi]