Discussione:Spada nella roccia

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Spada nella roccia[modifica wikitesto]

Mi dispiace ma in questo argomento non mi batte quasi nessuno... (eccetto don Vito Albergo, sacerdote dell'eremo di San Galgano e pochi altri)

Partiamo dal fatto che San Galgano Guidotti è realmente esistito e la spada esiste (sono state fatte delle ricerche ed è stato dimostrato che l'epoca corrisponde, inoltre in Vaticano è presente il fascicolo del suo processo di santificazione).

Galgano Guidotti nasce nel 1148 a Chiusdino. E' un cavaliere e adora la guerra. Un giorno, mentre passeggia nei pressi di montesiepi il cavallo si ferma e si rifiuta di proseguire. Decide allora di pernottare lì. Il mattino dopo cerca nuovamente di riprendere il cammino, ma il cavallo continua a restare fermo. Galgano ha allora un'apparizione: l'arcangelo Michele lo guida verso una grotta, dove lui vede i dodici apostoli durante l'ultima cena. Avuta questa visione si dirige sulla cima del Montesiepi e pianta la spada, credendo che essa si spezzi a contatto con la pietra. Invece la terra si smuove lasciando libero il passaggio alla spada e poi si richiude su di essa. Durante tutto questo il cavallo resta inginocchiato (nella casa natale di S. Galgano è custodita la pietra con l'impronta delle ginocchia del cavallo). Viene costruito intorno alla spada un eremo, dove finisce di vivere il resto della sua esistenza. Si narra di due uomini, accorsi all'eremo per rubare, che vennero sbranati dai lupi; le ossa delle loro braccia sono custodite ora all'interno dell'eremo, nella cappella degli affreschi di Ambrogio Lorenzetti.

Alla fine del XII sec., qualche anno dopo la morte del santo, arrivarono a Montesiepi i cistercensi, da Roma, i quali costruirono una grande abbazia. Attualmente l'abbazia è senza tetto e in rovina, perché i commendatari dell'abbazia lasciarono che si deperisse, vendendo anche il piombo del tetto.

San Galgano si trova vicino a Chiusdino, in provincia di Siena (Italia)

Negli ultimi anni la spada nella roccia è stata molto maltrattata. Fino ad una cinquantina di anni fa non era fissata al terreno ed era protetta solo da una grata, veniva quindi utilizzata per i matrimoni (per portare fortuna alla coppia) e spesso lasciata in malo modo sull'altare. Si decise quindi di bloccarla nel terreno con del cemento, in modo da impedirne l'estrazione. Un uomo, non sapendo del provvedimento, provò ad estrarla, ma la spezzò. Venne quindi riattaccata con del cemento. In seguito uno squilibrato entrò nell'eremo con un martello e la spezzò una seconda volta. Questa volta prima di riattaccarla fecero degli studi con delle sonde per controllare che fosse intera ed effettivamente lo era. La riattaccarono e la coprirono con una cupola di plexiglas. Da allora non è più stata toccata se non da don Vito Albergo (sacerdote dell'eremo) e alcuni studiosi, che hanno confermato l'appartenenza della spada al santo.

--Matteo Crinò (msg) 19:20, 10 feb 2010 (CET)[rispondi]

Salve, vorrei sapere se il riferimento al mito di Ercole in Servio è qui notato per la prima volta o se la notizia è tratta da qualche studio sulla spada nella roccia. Grazie.