Discussione:Sinantropismo

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Dalla Treccani leggo:

sinantròpico agg. [comp. di sin- e -antropo] (pl. m. -ci). – In biologia, animali s., che vivono normalmente in compagnia dell’uomo (come il cane, il gatto, ecc.). Detto anche, talora con riferimento alla flora di una regione, di ogni pianta non indigena presente perché introdotta dall’uomo.

Dunque si parla di specie non necessariamente parassite, che potrebbero anche esserlo ma che più in generale convivono con l'uomo, quindi il parassitismo non c'entra. Inoltre i cani si possono definire sinantropici ma non può essere vero il contrario, cioè non sono i cani randagi (definizione che definirei quanto meno disinformativa, tra l'altro noto che è stata creata in modo anonimo) loro responsabili dell'aumento di popolazioni di animali sinantropici ma ne è l'uomo stesso, l'antropizzazione dell'habitat. L'essenza di questo concetto sta nella stessa etimologia e non si capisce perché si parli di randagismo canino.

--Wildstray (msg) 16:00, 3 dic 2015 (CET)[rispondi]