Discussione:Significato

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  1. denotazione, ovvero ciò che una parola indica in quanto tale (uomo, e il suo significato di animale razionale);
  2. riferimento, ovvero ciò che una parola indica in una frase determinata (quell'uomo è alto)

non si capisce tra le due quale sia la differenza visto che la parola "uomo" in entrambe indica sempre il suo, presunto, significato di animale razionale.Dico presunto perché è un po'vago dire che ciò che fa l'uomo sia l'essere animale razionale e che ciò sia il significato della parola "uomo", ve ne vuole e ve ne sono molti di più d'attributi, aggettivi e parole per definirlo. Altra cosa in riferimento andrebbe specificato a qual parola si riferisce quel "ciò che una parola indica in una frase determinata" rispetto alla frase esempio "quell'uomo è alto".Visto che se si riferisce alla parola "uomo" si crea quell'incomprensione esplicata nella mia prima asserzione, dato che si tende a creare per la presenza della stessa parola un gioco psicologico che fa presumere un rimando o una comunanza con essa. Mentre se si riferisce ad una qualsiasi parola andrebbe specificato se considerare la frase e le parole da un punto di vista meramente linguistico, grammaticale indi referenti solo a se stesse e al loro significato, ponendosi quindi di nuovo il problema esplicato in precedenza. O se si riferisce ad un ipotetico discorso reale ove per cui "uomo" andrebbe ad indicare oltre che quel "presunto" significato della parola uomo, anche un soggetto reale ( il cui rimando reso soprattutto dal "quell'"), esistente che dalla parola "uomo" verrebbe designato come tale. Acquisendo e venendo rivestito cosi da tutti gli attributi e aggettivi che l'immagine evocata dalla parola "uomo" porta con se. Ed ove nel qual caso questa sovrapposizione d'immagini combaciasse l'uso della parola "uomo" in quel contesto essa avrebbe l'unico scopo, o meglio l'unica funzione di aiutarne e renderne più precisa l'indicazione, la specificazione, divenendo quasi da supporto o di rafforzo al "quell' ". Nello specifico la sovrapposizione avverrebbe tra l'immagine evocata dal significato della parola "uomo" nella mente dei soggetti con cui entra in contatto, indi immagine legata a ciò che è stato insegnato ed è stato appreso, carpito e compreso, designare e corrispondere ad esso, e tra quella, corrispondente a un soggetto reale, che ci viene indicata dal "quel' " nella determinata situazione, momento o contesto reale, nel caso del contesto anche una concretezza d'un immaginario fantastico , o verbalmente riferito ad essi. Più precisamente un esempio del caso del reale potrebbe essere: delle persone camminano insieme una tocca l'altra e gli indica una persona considerata da lui alta dicendo "quell'uomo è alto"; un esempio del caso legato ad un cotesto fantastico: delle persone stanno guardando un cartone animato o un film o sono in un museo e si presenta loro un immagine d'un uomo, d'un personaggio che non è necessariamente esistito o non esiste come essere animato, e l'uno indicandolo dice all'altro "quell'uomo è alto"; nella casistica di riferimento verbale ad essi vi può essere: delle persone stanno discutendo di un'altra, esistente nel caso del reale e non nel caso dell'immaginario, e una dice "quell'uomo è alto", ove quell'uomo sottintende maggiormente, comunque indicando, ma anche richiamando, l'altra persona su cui il discorso era centrato. Probabilmente si sarebbe potuto mettere negli esempi oltre la "persona dice" anche pensa solo che tendenzialmente trovo sia più raro pensare "quell'uomo è alto" è molto più comune "è alto", "che alto", "quanto è alto", "Marco è alto". Interessante anche il "quell' " la cui funzione come già detto è di rimando ed atta ad indicare qualcosa di specifico ad una certa distanza, dato che tendenzialmente per oggetti, soggetti od elementi vicini o propri si tende a dire "questo". Forse più correttamente si potrebbe anche aggiungere che "questo", rispetto a "quello" tende ad essere usato quando si vuole mostrare qualcosa che si, o a cui si, porta e si presenta, in modo diretto, ravvicinato e all'evidenza ad un altro o che si cerca e serve ed è a portata di mano. Mentre "quello" nella maggior parte dei casi legato non ad una ravvicinatezza ma ad una distanza e lontananza e forse anche una presa d'esse rispetto alla cosa che si indica e nella situazione o contesto in cui lo si dice (probabilmente cosi anche "questo"). In ultimo è lui che indica maggiormente visto che la frase "quell' uomo è alto" manterrebbe la stessa funzione, a meno che non si indichi una donna e forse sarebbe più corretto dire per l'esempio neutrale "quell'essere umano è alto", anche senza il "quell' " "quello è alto" cosa che non funzionerebbe con la rimozione d'esso "l'uomo é alto".