Discussione:Scuola franco-fiamminga

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Buonasera. Non sono molto d'accordo sulla classificazione in sei generazioni. A mio avviso, si dovrebbe partire da prima di Dufay con una "generazione zero" costituita da musicisti come Johannes Ciconia, Johannes de Limburgia, Hugo de Lantins e altri. Questo perché, pur venendo prima o essendo contemporanei a Power e Dunstable, e quindi non mostrando tutte le caratteristiche della polifonia fiamminga matura con la "contenance angloise", hanno delle carattaristiche comuni agli altri compositori della scuola: provengono geograficamente dalla stessa regione, compongono musiche polifoniche, viaggiano in Italia (caratteristica che accomuna quasi tutti i compositori fiamminghi). La caratteristica del viaggio in Italia non è peregrina, perché l'influenza italiana permea tutti questi personaggi e rende la loro musica quella che è. Di solito, nelle mie conferenze, divido le generazioni in questo modo: 1. Ciconia, de Limburgia, ecc. 2. Dufay e Binchois 3. Busnois e Ockeghem 4. Josquin, Obrecht, Isaac, ecc. 5. Gombert, Willaert, ecc. 6. Vinders, Clemens non Papa. ecc. 7. Orlando di Lasso

Volendo possiamo aggiungere anche un'ultima generazione con Sweelinck (anche se mi sembra un po' tardo, perché l'evoluzione musicale ai suoi tempi risente già dell'opera di Monteverdi) e/o possiamo accorpare la quinta e la sesta generazione. È vero che messe polifoniche in stile fiammingo furno composte fino al tardo seicento e oltre (penso a Scarlatti) però, come è giustamente scritto nel testo, a partire dalla seconda metà del XVI secolo, questo stile diventa patrimonio comune europeo, mentre prima, erano quasi solo i fiamminghi a dettare legge.

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