Discussione:Rivoluzione di febbraio

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Rivoluzione di febbraio
Argomento di scuola secondaria di II grado
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il sito ufficiale della rivoluzione d'ottobre che viene riportato nella voce non mi sembra molto parziale. io lo toglierei.

mi pare abbastanza (troppo) imprecisa questa pagina. Ci sono dettagli che "buttati" lì possono dare adito a comprensioni erronee. --Pestenera (msg) 03:18, 9 gen 2011 (CET)[rispondi]

Considerazioni su Nicola II[modifica wikitesto]

Alcune considerazioni riportate in merito allo Zar Nicola II sono in netto contrasto con la voce relativa. Qui viene riportato come reazionario e chiuso verso qualsiasi ipotesi di cambiamento del regime mentre, nella realtà dei fatti e come riportato nella voce relativa a Nicola II, risulta aver portato avanti delle riforme come l'istituzione della Duma e l'introduzione di una prima forma di Costituzione. Nella voce relativa all'ultimo zar, inoltre, la dipendenza dall'alcool non risulta in alcun modo.

L'istituzione della Duma e l'introduzione di una prima forma di Costituzione erano stati fatti sotto coercizione, dagli eventi della rivoluzione del 1905. Documentari e libri al riguardo confermano proprio che era un reazionario e chiuso verso qualsiasi ipotesi di cambiamento, esattamente come la moglie. --95.252.62.103 18:02, 15 dic 2018 (CET)[rispondi]

Ivan Stepanovič Laškevič: enciclopedico?[modifica wikitesto]

Ho messo tutte le informazioni che sono riuscito a trovare (in diversi siti italiani, inglesi, francesi e russi) sul capitano Ivan Stepanovič Laškevič (Лашкевич Иван Степанович) in nota, ma non sarebbe meglio creare la propria voce, visto anche che il soldato che lo uccise ha la propria solo in russo? I dettagli sul ruolo importante durante il febbraio 1917 si possono trovare in quella voce russa. --95.252.62.103 18:11, 15 dic 2018 (CET)[rispondi]

Quale sarebbe di preciso il ruolo importante di Laškevič nella rivoluzione? --Franz van Lanzee (msg) 23:05, 16 dic 2018 (CET)[rispondi]
Che era stata la prima vittima della rivoluzione, e soprattutto che aveva fatto sparare suoi manifestanti il giorno prima di essere ucciso, esattamente come il governatore della Bastiglia per la rivoluzione francese. Una descrizione dettagliata al riguardo la si può trovare anche su questa voce francese. Inoltre, la scena di quando viene ucciso compare in un documentario sulla rivoluzione russa trasmesso diversi mesi fa su FOCUS, canale 56. Vi riporto direttamente la traduzione della wikipedia francese, e anche una ricostruzione degli eventi sull'ammutinamento delle sue truppe:
testo

Il 9 marzo 1917, alle 5.00 del mattino, una squadra composta da soldati richiamati ricevette l'ordine di recarsi suoi luoghi di raduno degli abitanti di Pietrogrado allo scopo di porre un terminre alle manifestazioni. Verso le 11.00, alcuni fanti del reggimento aprirono il fuoco sulla folla ammassata ai piedi della statua di Alessandro III di Russia. Il sergente capo Timofei Ivanovitch Kirpitchnikov spostandosi verso il retro del gruppo chiese ai suoi camerati di non commettere l'irreparabile aprendo il fuoco sulla folla. Venuta la sera, la compagnia fece ritorno in caserma.

Il mattino del 10 marzo 1917, la squadra, con a capo il capitano I. S. Lachkevitch, fu di nuovo inviata sui luoghi delle manifestazioni, uno degli alfieri intimò ad un insorto di non entrare nella Prospettiva Nevski. Verso mezzogiorno, una folla immensa in cerca di pane, partita da Gontcharnoi, si diresse verso la Prospettiva Nevski, ma la compagnia armata di mitraglie e fucili fece fronte alla folla degli insorti. Il capitano I. S. Lachkevitch intimò ai soldati al suo comando di aprire il fuoco sui rivoltosi con la minaccia di severe punizioni in caso di disobbedienza. Strappando i fucili dalle mani dei fanti, tirò personalmente su manifestanti disarmati uccidendo così una decina di persone. Venuta la notte, la squadra fece ritorno in caserma. Durante la notte seguente, il sergente Timofei Ivanovitch convinse i suoi camerati a non recarsi sui luoghi delle manifestazioni. Il mattino dell'11 marzo 1917, la compagnia ricevette nuovamente l'ordine di recarsi sui luoghi di raduno della folla dei manifestanti ma i fanti si rifiutarono di obbedire. Il capitano I. S. Lachkevitch, fuori di sé davanti ad una tale insubordinazione, si precipitò nel cortile della caserma tentando di opporsi ai soldati poi fuggì, ma il sottufficiale Timofei Ivanovitch, da una finestra, abbatté il capitano. Il sergente si mise al comando di una squadra, riuscì a convincere alcuni fanti e sottufficiali presenti e varcò la porta della caserma seguito dal battaglione di riserva. I soldati del Reggimento della Guardia Volynski fraternizzarono con i manifestanti e, insieme, si diressero verso la caserma del Reggimento della Guardia Litovsky che si era già unito alla folla dei rivoltosi. Soldati ed agitatori si recarono alla caserma del Battaglione del Genio della Guardia dove furono accolti a suon di musica. Un po' più tardi, i soldati del Reggimento della Guardia Preobrajensky si unirono a lui.

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L'opera degli agitatori era quasi inutile. I soldati, preparati dalla propaganda, sembrava non aspettassero altro. Essi espressero la ferma volontà di sostenere gli operai. "Se dobbiamo morire, moriremo - dissero - ma non spareremo mai sui nostri". In quel momento si sentì un rumore di speroni. Entrò l'aspirante ufficiale Kolokov, uno studente arrivato da poco al reggimento. Al suo saluto gli uomini risposero come di consueto. Dietro di lui entrò il comandante Laskevic. Tutti drizzarono le orecchie. Regnava il massimo silenzio. In risposta alla formula di saluto "Buongiorno fratelli", si levò come convenuto un fragoroso "Hurrà". Laskevic, che sentiva nell'aria qualcosa di insolito, ripeté la sua formula di saluto, e di nuovo ricevette in risposta un potente, minaccioso "Hurrà". Laskevic, furioso, chiese al sottufficiale Markov che cosa significasse tutto ciò. Markov, con voce ferma, rispose: "Hurrà è un segnale per disobbedire ai vostri ordini!" I calci dei fucili martellavano l'asfalto del cortile della caserma. "Vattene, finché sei ancora vivo!", gridavano i soldati. Laskevic provò a gridare "Fissi!". Nessuno gli obbedì. Egli chiese allora che si ristabilisse un po' d'ordine per poter dare lettura al telegramma di Sua Maestà Nicola II, trasmesso dal generale Chabalov; ma le sue parole non ebbero nessun effetto sui soldati. Avendo ormai perduto ogni speranza di dominare gli uomini, Laskevic e Kolokov uscirono di corsa. Nel corridoio incrociarono l'aspirante ufficiale Voroncov, e tutti e tre insieme si diedero alla fuga. Subito Markov e Orlov aprirono la finestra, presero i loro fucili e, quando i tre ufficiali arrivarono all'altezza giusta, spararono due colpi. Laskevic cadde a terra sotto il portico, gli altri due corsero ad avvertire della rivolta lo stato maggiore del reggimento.

--87.15.51.14 11:42, 17 dic 2018 (CET)[rispondi]

Direi che il governatore della Bastiglia si trovi su un piano diverso rispetto a Laškevič; secondo me, quanto già detto in questa voce su Laškevič basta e avanza, senza necessità di una voce autonoma sul personaggio. --Franz van Lanzee (msg) 15:30, 17 dic 2018 (CET)[rispondi]
Non sarebbe neanche male creare la voce autonoma, visto che qui mi pare un po' sconveniente la breve descrizione della sua vita solo come nota. Non bisogna inoltre dimenticare che il suo assassino aveva ricevuto delle decorazioni militari per essere stato il primo rivoluzionario ad aver avuto il "coraggio" di uccidere personalmente un ufficiale zarista. Tra l'altro, ci saranno sicuramente altre informazioni sulla sua vita in siti di altre lingue che non ho controllato. --82.58.193.211 15:44, 17 dic 2018 (CET)[rispondi]

La vera Rivoluzione[modifica wikitesto]

La vera Rivoluzione Russa è stata quella di febbraio 1917 perché partecipò il popolo mentre a quella di ottobre non ci partecipò neanche. La Rivoluzione di Febbraio causò la caduta dello zar e l'instaurazione dei primi soviet da parte di Trotsky. Lenin e Stalin non c'erano nella Rivoluzione di Febbraio. Quella di ottobre non fu una rivoluzione ma un semplice colpo di mano, quasi senza spargimento di sangue nei confronti del governo Kerensky. Il popolo non partecipò, fu un colpo di mano appoggiato dai militari non dagli operai. L'artefice e organizzatore come al solito fu Trotsky non Stalin. Lenin fu l'ideologo assieme a Trotsky. A ottobre 1917 i bolscevichi erano un'assoluta minoranza in Russia e il popolo neanche li considerava. Per il resto, le cose andarono esattamente come nella Rivoluzione Francese. La rivoluzione russa fu una Rivoluzione fatta nel paese sbagliato. Fabri73 (msg) 10:35, 22 ago 2019 (CEST)[rispondi]