Discussione:Psicotraumatologia

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Occorrerebbe aggiungere l'EMDR, ampiamente utilizzata nel lavoro con soggetti traumatizzati. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 151.56.149.236 (discussioni · contributi).

E' metodica assai controversa; piuttosto, ti chiederei di non continuare ad inserire riferimenti alla "trascuratezza emotiva" in giro per tutte le voci anche solo vagamente attinenti. Ciao, Veneziano- dai, parliamone! 20:56, 15 dic 2008 (CET)[rispondi]

Spero che tu sia in grado di analizzare la questione senza "pregiudizi di scuola"; il riferimento alla trascuratezza in questo caso è molto specifico: vedi van der Kolk, Mc Farlane & Weiseath, Stress Traumatico (ed. Magi); ancora, sebbenesia personalmente convinto della validità della NET nell'intervento sul trauma "oggettivo" (in particolare perché consente una condivisione "pubblica" del trauma, consentendo così di usufruire più agevolmente delle reti sociali di supporto), non si può certo dire che questa tecnica di intervento sia particolarmente consolidata, almeno in Italia. Ciao. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 151.56.185.211 (discussioni · contributi).

Ciao; prima di tutto, ricordati di firmare i tuoi interventi, con le 4 "tilde" che trovi in basso. In secondo luogo: non si tratta di pregiudizio di scuola: non ho rapporti particolari con nessuno dei due gruppi. La differenza, qui, è che la NET è una metodica che è sempre più diffusa (anche solo in Italia, pensa la gruppo Vivo, alla diffusione crescente nell'ambito accademico, di cooperazione umanitaria, etc.) e senza dismantling studies, mentre l'EMDR ne ha ricevuti di numerosi, tanto da essere stata definita pseudoscienza da molti ricercatori indipendenti. E, più in generale: non conta la mera "diffusione commerciale" di un concetto/pratica, a fini di rilevanza enciclopedica. Altrimenti, se quello fosse il criterio di inclusione/esclusione, per fare un esempio, anche le non diffusissime ricerche del 2007-8 di un certo gruppo di ricerca di Palermo sulla trascuratezza emotiva non potrebbero stare su un'enciclopedia ;-) Veneziano- dai, parliamone! 13:57, 16 dic 2008 (CET)[rispondi]

Ok vediamo se funziona la firma/iscrizione... hai ragione rispetto al gruppo Vivo, il loro lavoro è molto interessante e, credo, socialmente importante. Nulla da dire su questo, e condivido appieno la scelta di inserire la NET come forma di trattamento. Rispetto alla questione EMDR, dato che non ho alcun tipo di interesse personale nel promuovere questo metodo, alla fine quello che parlano sono i dati empirici, e quelli che leggo io ad esempio su: Davidson, P.R., & Parker, K.C.H. (2001). Eye movement desensitization and reprocessing (EMDR): A meta-analysis. Journal of Consulting and Clinical Psychology, 69, 305-316; Perkins, B.R. & Rouanzoin, C.C. (2002). A critical evaluation of current views regarding eye movement desensitization and reprocessing (EMDR): Clarifying points of confusion. Journal of Clinical Psychology, 58, 77-97; Van Etten, M., & Taylor, S. (1998). Comparative efficacy of treatments for post-traumatic stress disorder: A meta-analysis. Clinical Psychology and Psychotherapy, 5, 126-144, e molti altri articoli, mi convincono molto di più dei testi originali della Shapiro. Credo che la definizione di "pseudoscienza" per questo tipo di tecnica sia dettata da una resistenza culturale, dato che molti dei dismantling studies di cui parli presentano errori che in metodologia vengono definiti di tipo II. Sono anche d'accordo in linea teorica sul fatto che non conta la mera diffusione commerciale di un concetto o costrutto per definire criteri di inclusione/ esclusione da un sistema GNU gpl orientato alla diffusione di contenuti culturali. Quello che sembra non essere d'accordo su questo sei tu... ;) Tempozero

La firma funziona; ciao Tempozero :-) Sulla inclusione/esclusione era infatti solo una battuta, visto lo scambio (immagino fossi tu) che abbiamo avuto sulla pagina relativa ;-) Sui dismantling: già sul monografico del Journal of Anxiety Studies del 1999 trovi dismantling molto interessanti e piuttosto "solidi", che non hanno avuto risposte teoriche adeguate... ma soprattutto negli ultimi quattro-cinque anni, come probabilmente sai, la letteratura di supporto all'EMDR ha iniziato a ridursi significativamente, man mano che si accumulavano gli studi RCT. Nelle due "bibbie cliniche" attuali, il Briere (2007) ed il Friedman, Keane, Resick (2007), l'EMDR ha ricevuto volutamente pochissimo spazio, andando completamente nell'ombra, anche per i dubbi di efficacia e correttezza metodologica degli studi che lo supportavano; i comparison fatti da indipendenti mostrano difficoltà nel follow-up rispetto alla CBT, e tassi di efficacia regolarmente pari o inferiori alla semplice terapia di esposizione (Lee, Gavriel, Drummond, Greenwald, 2002; Rothbaum, Astin, Marsteller, 2005). In pratica: se prendi la letteratura dell'ultimo lustro, i dubbi sono aumentati invece che diminuire. Ciao, Veneziano- dai, parliamone! 16:03, 16 dic 2008 (CET)[rispondi]

Ottimo, qui la discussione si fa interessante sul serio... personalmente non capisco bene come e perchè funziona l'EMDR, però alla luce dell'esperienza clinica riportatami da alcuni ricercatori non italiani che conosco ( assai più "noti" di me, non temere ;) ), questa tecnica risulta tra le più efficaci nel trattamento di traumi oggettivi e "non complessi". In realtà, quando dico che c'è un problema di resistenza culturale, intendo quella descritta recentemente da Russell in Social and science Medicine (67,11 del 2008) nell'articolo "Scientific resistance to research, training and utilization of eye movement desensitization and reprocessing (EMDR) therapy in treating post-war disorders", anche perchè sempre nel 2008 ci sono stati due importanti studi sull'argomento, uno pubblicato su Psychiatry e uno sul Journal of Clinical Psychology - purtroppo non li ho qui a portata di mano - che discutono in modo serio e consistente le critiche rivolte da alcuni studiosi a questo metodo... c'è poi da considerare che è improbabile che Briere (ma anche Wilson e Keane) siano particolarmente generosi verso il metodo EMDR, e basta dare un'occhiata agli altri loro studi sull'argomento e agli strumenti di misurazione del trauma ideati da Briere per comprenderne le ragioni... Un caro saluto --Tempozero (msg) 18:12, 16 dic 2008 (CET)[rispondi]

Sicuramente, ma tieni anche conto del problema che si è creato intorno ai problemi di marketing legati all'EMDR, che ha influenzato anche molta letteratura scientifica. D'altra parte l'EMDR non ha mai risposto compiutamente già alle osservazioni di McNally, sul paragone col mesmerismo, e le spiegazioni causali sui processi neurocognitivi ipoteticamente coinvolti di volta in volta "ritirate sempre più indietro" man mano che i dismantling toglievano supporto alle ipotesi esplicative "clamorose" degli inizi, ormai l'hanno portato ad essere un "clone" della normale esposizione immaginativa, con qualche elemento di distrazione motoria sulla working memory (vedi il classico articolo di Andrade del 1997, ed i commenti successivi della Edna Foa). Ed in effetti, i profili di efficacy sono simili, quindi non vi è nulla di aggiunto rispetto alla implosive therapy con piccoli elementi di cognitive restructuring; c'e' invece molto interesse commerciale a tenere distinto l'EMDR dalla classico CBT, perchè se fosse solo terapia da esposizione classica (come sembra ormai essere), non ci sarebbe più la possibilità di venderne i relativi "corsi" a tariffe "elevate". Ed allorchè l'ISTSS ha fatto partire la TF per il rinnovo degli Effective Treatments, ha ricevuto pressioni fortissime per "trattare" l'EMDR in maniera "diversa" rispetto agli altri trattamenti, penso caso unico di pressioni extrascientifiche sul Committee della Task Force... insomma, tutti elementi critici che rendono Wikipedia, in varie lingue, abbastanza cauta in merito. Ciao, Veneziano- dai, parliamone! 18:42, 16 dic 2008 (CET)[rispondi]

... infatti il problema principale dello strumento secondo me è proprio questo: l'EMDR non è affatto "democratica", e quindi la possibilità di effettuare verifiche empiriche controllate è ridotta. Tuttavia molti clinici la usano con successo (ad esempio Vanderlinden è uno di quelli). Ciao, --Tempozero (msg) 21:02, 16 dic 2008 (CET)[rispondi]

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